Arte

Al Crac l’Omaggio a due grandi maestri tarantini: Nicola Carrino e Pino Spagnulo

22 Mag 2025

Il Crac Puglia (Centro di ricerca arte contemporanea) in occasione del suo decennale (2015-2025) promuove e organizza venerdì 23 maggio nei suoi spazi museali (in corso Vittorio Emanuele II n.17, città vecchia), un particolare evento culturale, articolato in tre diversi momenti: Nicola Carrino e Pino Spagnulo, omaggio, con una selezione di opere e documenti, a due maestri tarantini protagonisti internazionali dell’Arte contemporanea; Incontro d’esperienza con la partecipazione di studiosi della ricerca artistica; Dibattito pubblico sul tema “Arte contemporanea a Taranto”.

Nel 2015 la Fondazione Rocco Spani ets istituisce, per volontà di Giulio De Mitri e di un gruppo di intellettuali, nel centro storico di Taranto, il Crac Puglia, con annessa biblioteca dedicata alla memoria del noto storico e critico d’arte tarantino Franco Sossi.

IL Crac Puglia acquisisce ventisei opere di affermati artisti contemporanei (tra cui Bruno Munari, Getulio Alviani, Nicola Carrino, Luigi Mainolfi, Pino Pascali, Mauro Staccioli, Giuseppe Spagnulo, Oliviero Rainaldi, Joseph Beuys), costituendo il primo nucleo della collezione permanente: Piano Effe. Archivio storico nazionale del Progetto d’Artista e dello Studio preparatorio. Nel corso degli anni, il Crac viene riconosciuto dalla Regione ed entra a far parte della rete dei Musei di Puglia.

L’attività si focalizza primariamente sugli strumenti metodologici dell’analisi, della documentazione, del disegno, dello studio preparatorio e della pianificazione di teorie e prassi della produzione artistica contemporanea, presidio che guarda prima al progetto che al prodotto finale e che agisce come incubatore di azioni e interventi diretti sul territorio. Si pone come strumento in grado di confrontarsi con le best practice del territorio nazionale ed internazionale, al fine di produrre interventi di rigenerazione urbana e ambientale, azioni di recupero e di promozione del patrimonio storico-culturale attraverso laboratori didattici, residenze d’artista, mostre di rilievo storico e sperimentale.

Il CRAC è un’istituzione permanente al servizio del territorio. Interagendo con esso cerca di dar vita a un modello di vero e proprio “welfare culturale” che presuppone un principio fondamentale: la cultura è uno strumento per migliorare sostanzialmente la qualità della vita di ogni essere umano, incrementando e diversificando l’offerta culturale, che rappresenta una componente essenziale per far maturare un nuovo e diverso modello di sviluppo territoriale, sostenibile ed inclusivo.

L’omaggio ai due maestri Carrino e Spagnulo ha, in questa prospettiva, valore simbolico e spirituale, perché sono stati tra i primi artisti a sostenere l’idea progettuale di questo presidio permanente.

Così programma dell’evento: ore 18: inaugurazione della mostra; ore 19: incontro d’esperienza

saluti istituzionali, Giulio De Mitri, presidente Fondazione Rocco Spani ets. Introduzione Pierangelo Putzolu, direttore de “Lo Jonio”. Interventi: Roberto Lacarbonara, critico d’arte e docente AA.BB. di Lecce, Silvano Trevisani, scrittore e giornalista. Testimonianza di Annapaola Petrone Albanese. coordinamento Enzo Ferrari, artista e giornalista.

Ore 20: dibattito pubblico sul tema “Arte Contemporanea a Taranto”.

In occasione del decennale il CRAC Puglia riserva ai partecipanti un omaggio grafico dell’artista Giulio De Mitri e una copia del volume Prime acquisizioni, opere per la Collezione permanente (Gangemi Editore, Roma, 2015).

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Elezioni

Intervistiamo i candidati sindaco: Mirko Di Bello e la via del civismo

22 Mag 2025

di Silvano Trevisani

Mirko Di Bello, giovane professionista con nome ben noto a Taranto, essendo nipote della sindaca Rossana Di Bello, scomparsa quattro anni fa, è stato il primo a candidarsi. La strada scelta è quella del civismo, che ha dato vita a ben sei listi, con molti giovani professionisti: Con Di Bello sindaco, Taranto e futuro, Movimento sportivo, Impronta verde, Tre terre e I rioni. Anche a lui rivolgiamo alcune domande, come agli altri candidati sindaco, attenendoci all’ordine alfabetico.

Da dove nasce la sua candidatura, che è stata la prima a offrirsi alla città all’indomani dello scioglimento del Consiglio comunale?

Noi lavoravamo già da due anni. L’intenzione era quella di creare un contenitore sociale, che è quello che abbiamo fatto a Talsano, dove abbiamo aperto una sede che si chiama Spazio civico, un centro in cui le persone si ritrovano. Abbiamo organizzato partite del cuore, pettolate a scopo di volontariato, abbiamo organizzato giornate ecologiche con l’obiettivo di ricucire un dialogo fra i cittadini e il mondo associativo e, quindi, ora anche le istituzioni. Infatti l’obiettivo è ora quello di riproporsi in chiave amministrativa.

Perché questa trasformazione?

Perché eravamo insoddisfatti delle scelte amministrative nella città di Taranto, che premiavano sempre le logiche della poltrona e mai il bene comune.

Proprio da punto amministrativo Taranto vive da anni un periodo di inquietudine, con scioglimenti e dissolvimenti delle compagini amministrative. Un rapporto difficile cui si è cercato di ovviare intravedendo salvatori della patria, puntualmente deludenti. Ma si è in grado di cambiare registro?

Noi riteniamo di sì. Ed è per questo che proponiamo sei liste davvero civiche, lontane dai partiti e senza nessun candidato che abbia amministrato. Che non vuol dire non essere competenti, ma vuol dire tornare tra i cittadini. Infatti, una delle nostre proposte è quella di promuovere il decentramento amministrativo, ripristinando un modello che fu delle vecchie circoscrizioni, ma non in chiave istituzionale ma sociale. Vogliamo creare un filtro tra il Comune e quelli che sono i problemi e le criticità delle periferie cittadine: questo è il nostro obiettivo come coalizione. I continui rimpasti di giunta avvenuti nelle passate amministrazioni insegnano una cosa: che non vi era una visione comune della città, non vi era un vero progetto per Taranto. Noi intendiamo tracciare una nuova linea.

Ma, vista la vostro giovane esperienza politica, pensate che sia possibile un apparentamento nel caso di ballottaggio?

No. Al momento no, perché sarebbe come rinnegare il nostro obiettivo fondamentale, che è quello di creare una vera alternativa. Un’alternativa libera e che rappresenti la voce reale dei cittadini. Per questo escludiamo al momento qualsiasi forma di apparentamento.

Il nuovo sindaco dovrà fare i conti con la vicenda dell’Ilva che ha assunto toni drammatici.

Ha assunto toni drammatici non solo per i risvolti a livello industriale e lavorativo, ma anche dal punto di vista della salute. L’incidente avvenuto in Afo1 poteva avere conseguenze drammatiche. Noi dobbiamo costruire nuove alternative per la città, nuovi percorsi sociali ed economici. Vediamo nel turismo, nei due mari, nella nostra tradizione e nella nostra cultura la chiave per poter rilanciare il territorio e poter puntare su una Taranto rinnovata.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Mostra d'arte

La mostra ‘Spirito Sangue’ di Lorenzo Montinaro nella basilica cattedrale di San Cataldo

22 Mag 2025

‘Contemporary Cluster’ presenta nella basilica cattedrale la mostra personale di Lorenzo Montinaro intitolata ‘Spirito Sangue’ a cura di Maria Abramenko, che sarà inaugurata venerdì 23 maggio alle ore 19. La mostra, realizzata con il patrocinio del comitato dei festeggiamenti San Cataldo, nel contesto del Giubileo ordinario, per volere dello stesso artista e del parroco della basilica mons. Emanuele Ferro. In un momento solenne di conversione, rinnovamento spirituale e speranza quale è il Giubileo, Lorenzo Montinaro guarda all’uomo come peccatore e tutte le opere, in modi diversi, vi fanno riferimento. Il titolo stesso è un dialogo con l’uomo con la terra, sottraendolo a ogni idealizzazione pacificandolo con la sua materia fragile. Il sangue, lo spirito, la memoria: questi sono i materiali visibili ed invisibili della mostra. Il materiale principale, però, è il tempo. Il tempo sembra portare il peso di vite che si dissolvono senza lasciare traccia. Qui, la scomparsa non attende il tempo: si insinua nei muri, si mescola al respiro, si deposita sulla superficie delle cose, finché anche i materiali più resistenti iniziano a svanire.

Montinaro incide la testimonianza dello spirito nel progressivo avanzare del tempo; non cancella semplicemente: rimuove selettivamente, lasciando emergere lettere dal vuoto, epitaffi fratturati che fluttuano tra il riconoscibile e l’oblio. In queste iscrizioni frammentarie, il linguaggio stesso diventa rovina: qualcosa di semisepolto, qualcosa che fatica a parlare. Per ‘Spirito Sangue’, Montinaro non si confronta solo con il peso della morte, ma anche con il peso del luogo. Alcune opere della mostra sono ‘site-specific’, create in dialogo diretto con il duomo di Taranto, una chiesa che, come la pratica dell’artista, si trova sulla soglia tra conservazione ed erosione. Dentro queste mura, la pietra è stata testimone per secoli, tanto della devozione quanto del decadimento. Le sue incisioni parlano di questo equilibrio fragile, dove il sacro è inseparabile dalla perdita e la storia è sempre sull’orlo della scomparsa.

Realizzata con il supporto di Isorropia Homegallery, Lo Magno Arte Contemporanea e Ottica Cemaf e il technical sponsor The Art Society, la mostra sarà visitabile fino al 30 settembre negli orari di apertura della basilica cattedrale Duomo. A corollario del progetto sarà pubblicato il catalogo della mostra da Magonza, in uscita a settembre.

Lorenzo Montinaro è nato a Taranto nel 1997. Vive e lavora tra Milano e Taranto. Si è laureato in Didattica e comunicazione dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Roma e si è laureato in Arti Visive allo Iuav di Venezia. Da gennaio a dicembre 2022 è stato artista in residenza presso gli studi Viafarini a Milano. Nel 2021 ha partecipato alla mostra “What the fuck is prosperity”, presso A plus a, a cura di Curatorial School, a Venezia. Nel 2022 alle mostre “Visioni (s)velate” a Viafarini a cura di Elena Bray, “E ci fa dispetto il tempo” presso Sottofondo Studio ad Arezzo a cura di Elena Castiglia, “Monumento” nel calendario delle settimane d’arte di Bolzano a cura di Nina Stricker, “Rea art fair” alla Fabbrica del vapore di Milano a cura di Rea, “Ma tu rimani” a Casavuota a Roma a cura di Sabino De Nichilo e Francesco Paolo Del Re. Nel 2023 alle mostre “L’erba sulla polvere” presso MA project di Perugia a cura di Davide Silvioli, “Non rimane che volare” presso Osservatorio Futura a Torino a cura di Osservatorio Futura e Giuseppe Amedeo Arnesano, “Edicola Radetzky” presso Edicola Radetzky a Milano a cura di Arnold Braho. Nel 2024 partecipa alla mostra bipersonale “Quasi Niente” presso Contemporary Cluster a Roma a cura di Lorenzo Madaro, “Dopo la fine” presso Galleria Ramo a Como, “Sacro è” presso la Fondazione Mario Merz a Torino a cura di Giulia Turconi, Address Unknown presso Fabbrica del Vapore di Milano a cura di Viafarini, “Fatmah” presso la galleria Contemporary Cluster a cura di Arnold Braho. Nel 2023 il Comune di Milano gli commissiona un monumento permanente dedicato al censimento degli ebrei del 1938, presso la Cittadella degli Archivi di Milano. Nel 2023 è stato inserito dalla rivista Exibart tra i 222 artisti emergenti su cui investire.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Diocesi

San Marzano festeggia Padre Pio, nel giorno del suo compleanno

22 Mag 2025

di Angelo Diofano

Nel 138° anniversario della nascita, venerdì 23 maggio si celebra a San Marzano la festa di San Pio da Pietrelcina. Alle ore 18.30 ci recherà processionalmente con il simulacro del santo dalla chiesa madre, attraverso via Roma e via Tagliate, in piazza San Pio, dove il parroco don Cosimo Rodia celebrerà la santa messa. Al termine la processione rientrerà in chiesa percorrendo via Giovanni XXIII, via Venezia, via Dante, via Casalini, via Roma e piazza Milite ignoto. Una nota festosa sarà apportata dalla partecipazione della banda cittadina ‘Associazione musicale Armonia’ e da uno spettacolo piro-scenografico dopo la santa messa.

 

Pio da Pietrelcina, dei frati minori cappuccini; al secolo Francesco Forgione, nacque il 25 maggio 1887 a Pietrelcina, un piccolo comune alle porte di Benevento, da Grazio Maria (detto Orazio) e Maria Giuseppa Di Nunzio. Morì a San Giovanni Rotondo il 23 settembre 1968. Fu beatificato nel 1999e proclamato santo nel 2002 da papa Giovanni Paolo II.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Giornata mondiale

La veglia diocesana di preghiera per le vocazioni

22 Mag 2025

di Francesco Mànisi

La sera di venerdì 16 maggio, la comunità diocesana si è radunata nella cappella del seminario arcivescovile per vivere insieme la veglia diocesana di preghiera vocazionale, appuntamento sentito e partecipato, che ha avuto come tema “Pellegrini di speranza: il dono della vita”, in sintonia con il messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni (pubblicato il 19 marzo scorso).

Ad aprire la serata è stato il direttore del Centro diocesano vocazioni, don Francesco Maranò, che ha salutato i presenti con parole cariche di gratitudine e speranza: “Un appuntamento prezioso che ci raduna come Chiesa di Taranto per metterci in ascolto della voce del Signore e pregare insieme perché tanti cuori si aprano alla chiamata di Dio”. Il sacerdote ha rivolto un pensiero particolare ai sacerdoti che quest’anno celebrano significativi anniversari di ordinazione (65, 50, 25, 10, 5 anni dalla prima messa), presenti durante il momento di preghiera, esprimendo riconoscenza per il loro servizio instancabile e fedele.

A presiedere la veglia è stato il vicario generale, mons. Alessandro Greco, che nell’omelia ha ricordato l’importanza di coltivare la preghiera per le vocazioni e, soprattutto, di vivere con più fede: “È dalla fede che nascono le vocazioni”, ha detto con forza, invitando a lasciarsi guidare dallo Spirito nel riconoscere e accogliere la chiamata di Dio. Don Alessandro ha esortato, dunque, a vivere con maggiore fiducia l’affidamento al Signore, consapevoli che il terreno della fede è sempre fertile quando coltivato con amore e perseveranza.

Due testimonianze hanno arricchito la serata, offrendo volti concreti alla bellezza della vocazione cristiana. La famiglia Moretti-Giusto, proveniente dalla parrocchia Spirito Santo in Taranto, ha condiviso la propria esperienza di vita familiare, centrata sull’accoglienza e l’amore: i piccoli Giuseppe e Francesco, dono prezioso di Dio, sono stati il simbolo di una vocazione vissuta nel quotidiano, nella semplicità e nella gioia pasquale che vince anche le difficoltà più grandi. A seguire, don Michele Monteleone, vicario parrocchiale alla Santa Rita in Taranto, ha raccontato con entusiasmo il suo cammino vocazionale, mettendo in luce la bellezza del ministero sacerdotale e la gratitudine per il servizio al popolo di Dio.

A conclusione, l’arcivescovo mons. Ciro Miniero ha rivolto un saluto e un messaggio a tutta l’assemblea, sottolineando l’importanza di costruire una Chiesa capace di accompagnare e sostenere i giovani nel discernimento della loro chiamata. Le sue parole sono state un invito a non smettere mai di ‘seminare speranza’, soprattutto in un tempo che spesso appare segnato da scoraggiamento e incertezza.

Particolarmente toccante è stato il gesto finale: la consegna di una spiga di grano a ciascun partecipante, segno di impegno e speranza., un gesto simbolico che richiama le parole di Gesù: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi” (Lc 10,2) e ricorda che ciascuno, nella propria vocazione, è chiamato a essere operaio nella vigna del Signore. “Siamo tutti chiamati a contribuire con la nostra testimonianza di vita e la nostra preghiera al grande sogno di Dio sull’umanità – ha ricordato ancora don Francesco Maranò – per essere nel mondo pellegrini di speranza”.

Con questa immagine di luce e di semina, si è conclusa una serata di fede, gratitudine e invocazione, che ha rafforzato in molti il desiderio di dire il proprio “Eccomi” al Signore. Come pellegrini in cammino, continuiamo a pregare il Signore perché susciti nel cuore dei giovani il desiderio di donarsi completamente a Lui, nella famiglia, nella vita consacrata e nel ministero sacerdotale.

 

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Eventi religiosi cittadini

Da venerdì 23, la Madonna di Loreto al Sacro Cuore

L’immagine sacra sosterà nella chiesa di via Dante sino a domenica primo giugno

21 Mag 2025

di Francesco Venuto

Un evento di straordinaria intensità spirituale coinvolgerà la città di Taranto: l’arrivo della venerata immagine della Madonna di Loreto nella chiesa del Sacro Cuore da venerdì 23 maggio a domenica primo giugno, in un momento di profonda devozione mariana e segno di speranza per l’intera comunità jonica

Ci si prepara, dunque, ad accogliere un simulacro che affonda le radici nella tradizione e apre alla speranza del futuro, sotto lo sguardo amorevole di Maria, madre della Chiesa.

La Madonna di Loreto, patrona dell’Aeronautica Militare e simbolo di protezione e speranza per milioni di fedeli, porterà con sé un messaggio di pace e riconciliazione, in un tempo segnato da incertezze e sfide. Il pellegrinaggio della sacra effigie, inserito nel programma delle missioni mariane itineranti, rappresenta anche un’occasione per riscoprire la forza della preghiera e della condivisione cristiana.

Il programma della tappa tarantina della peregrinatio è ricco e coinvolgente: durante i nove giorni della permanenza, la parrocchia del Sacro Cuore proporrà momenti di preghiera comunitaria, celebrazioni eucaristiche, adorazioni e incontri spirituali guidati da vescovi sacerdoti e laici impegnati nella vita pastorale.
Particolare attenzione sarà riservata ai giovani, alle famiglie e agli ammalati, con celebrazioni loro dedicate e momenti di benedizione.

Accogliere la Madonna di Loreto nella nostra parrocchia è un dono e un invito alla conversione del cuore. Sarà un tempo di grazia per tutta la nostra comunità, chiamata a rinnovare la propria fede guardando a Maria come Madre e guida”.

L’arrivo della sacra immagine sarà accompagnato da una solenne processione d’ingresso, il pomeriggio del 23 maggio, con la partecipazione di fedeli, confraternite, autorità civili e militari e dalla banda di Crispiano. Il culmine della tappa tarantina della peregrinatio con la celebrazione conclusiva del 1° giugno, vedrà alle ore 18.30 la santa messa celebrata dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero; al termine, il saluto della comunità alla Madonna, che riprenderà il suo cammino verso una nuova tappa di evangelizzazione.

 

*parroco della Sacro Cuore

 

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

A Taranto

Nel Mar piccolo di Taranto, la biodiversità è in aumento

21 Mag 2025

Nel Mar piccolo di Taranto la biodiversità è in aumento. Un dato in controtendenza rispetto a quello che sta accadendo nel resto del mondo, ma che può essere spiegato con la chiusura, in questi ultimi anni, di numerosi scarichi abusivi. La notizia arriva in occasione della due giorni del mini BioBlitz nell’ambito del progetto ‘Pnrr National Biodiversity Future Center – Nbfc Spoke 3’ che, nei giorni 14 e 18 maggio, a Taranto, ha coinvolto studenti e cittadini. Una due giorni di citizen science, organizzata dai ricercatori Fernando Rubino e Antonella Petrocelli del Cnr- Irsa Talassografico di Taranto e coordinata con il supporto della Casa delle Tecnologie Emergenti Calliope.
Sotto la guida di esperti ricercatori, in tanti hanno potuto scoprire un ecosistema unico.
«Si rilevano profonde connessioni tra biodiversità e bonifiche – ha dichiarato Vito Felice Uricchio, commissario governativo per le bonifiche dell’area di Taranto – testimoniate anche dall’importante incremento della biodiversità nel Mar piccolo di Taranto a valle della chiusura di circa 180 scarichi abusivi. È questo un momento di scelte decisive per il territorio tarantino, di un serio impegno collettivo sul riconoscimento del valore della biodiversità e degli ecosistemi, su un uso responsabile delle risorse naturali, sul rafforzamento e la sostenibilità di tutte le attività produttive, oltre che di una progressiva ma inesorabile riduzione della contaminazione, al fine di assicurare un ecosistema florido e resiliente ed un Mar piccolo fucina di biodiversità, in un contesto naturale integro e rigoglioso».

Alla giornata inaugurale presente anche il direttore del dipartimento Scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente del Cnr, Francesco Petracchini: «In questi anni – ha spiegato – abbiamo lavorato in tutta Italia insieme ad altri enti di ricerca per studiare e dimostrare l’importanza della biodiversità e come, soprattutto nel Mediterraneo che ne è ricchissimo, questa può supportare le economie locali e favorire il miglioramento della qualità della vita delle persone».

«Comprendere l’equilibrio tra gli elementi fondamentali della natura, come il mare e un ecosistema unico come quello di Mar piccolo, – ha commentato il direttore scientifico di Calliope, Rodolfo Sardone – significa riconoscere il valore profondo della biodiversità come risorsa per la salute umana. Il vero approccio One Health non pone l’uomo al centro, ma lo integra in un sistema complesso che va tutelato con responsabilità, innovazione e visione scientifica. Calliope lavora proprio in questa direzione, mettendo la tecnologia al servizio della sostenibilità e della vita».  

L’iniziativa rientra nella “Biodiversity Sampling Week – BSW” organizzata su scala nazionale. Promotore è il National Biodiversity Future Center (Nbfc), primo centro di ricerca nazionale dedicato alla biodiversità finanziato dal Pnrr – Next Generation Eu. Tutto questo, poi, in vista della Giornata mondiale della Biodiversità che cade il 22 maggio.

Promotori dell’iniziativa: Nbfc, Irsa-Cnr, Commissario straordinario del governo per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell’area di Taranto, Università degli studi di Bari Aldo Moro, Dipartimento Jonico UniBA, Arpa Puglia, Cte Calliope, Comune di Taranto. A collaborare alle attività: Asd Enjoy Your Dive, Asl Taranto, Guardia Costiera, Jonian Dolphin Conservation, Protezione Civile, Wwf.

 

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Elezioni

Intervistiamo i candidati sindaco: Mario Cito raccoglie l’eredità di At6

foto di G. Leva
21 Mag 2025

di Silvano Trevisani

Se ci fu un movimento che segnò una nuova stagione politica nel Paese fu AT6. Per la prima volta un organo di informazione usava la sua forza a fine politico, ottenendo un vasto consenso a livello territoriale. A ideare e guidare quel movimento fu Giancarlo Cito, recentemente scomparso, la cui eredità viene oggi presa da sua figlio Mario, che non è nuovo alla politica, essendo stato più volte eletto consigliere, sia Comune che in Provincia. Anche a lui rivolgiamo alcune domande.

Come vedi la città di Taranto e qual è, a tuo parere, l’emergenza principale, in questo momento?

Io lo vado ripetendo da tempo: l’emergenza principale è innanzi tutto quella della rieducazione del tarantino. Bisogna capovolgere la città di Taranto, ricostruirla piano piano perché ormai è allo sbando totale. Ci vuole un sindaco che non resti chiuso nelle quattro mura ma che giri per la città per tutto il tempo, così da rendersi conto, giornalmente, di quelli che sono i bisogni che la gente esprime. Solo nell’incontro personale con la cittadinanza si può venire a conoscenza dei problemi reali che riguardano tutto il territorio. Così, giorno per giorno, si prende atto di quali sono i problemi segnalati dai cittadini e, come faceva la famiglia Cito, il giorno dopo si trova la soluzione.

Che cos’è rimasto del lavoro di tuo padre degli anni passati?

Niente, purtroppo. Non è rimasto niente perché tutto è stato vanificato, cancellato. Tutto quello che abbiamo costruito e regalato a questa splendida città è stato messo e si trova ormai in abbandono.

E se invece dovessi ricordare le cose più importanti fatte da Giancarlo Cito… gli impegni particolari attuati in quegli anni che cosa diresti?

Direi semplicemente che mio padre teneva a Taranto nel suo complesso. Ha dato tutto a questa città e tutto gli è stato tolto di quello che faticosamente ha costruito.

Tuo padre si è dovuto occupare, negli anni del suo impegno politico, dell’Ilva. La situazione venutasi a creare negli ultimi giorni come la valuti?

Credo che in primo luogo si debba considerare la vita delle persone, a cominciare dai bambini. La salute è la prima emergenza di cui tener conto. E poi si può parlare di lavoro, di ripresa produttiva e così via. Ma non può certo essere il Comune a risolvere il problema. Occorre un intervento forte e concreto soprattutto della Regione e del Governo. Perché il danno lo hanno fatto loro.

Il Comune non è stato tenuto in grande considerazione, nelle ultime fasi.

E invece il Comune vuole e deve essere coinvolto nelle scelte, anche se chi deve risolvere il problema sono sia la Regione sia soprattutto il Governo. Il danno lo stanno pagando però i tarantini. Si sbaglia a pensare, però, che l’amministrazione non abbia voce in capitolo. Anzi, secondo me il sindaco avrebbe dovuto alzare i toni per farsi sentire dagli organismi centrali e non arrendersi come ha fatto il nostro Melucci, con tutto il suo staff che si è ricandidato dicendo che hanno un’idea nuova per il futuro di Taranto. Ma nel corso dei diciotto anni passati per Taranto cosa hanno fatto? Per questo ci troviamo davanti a questa grave emergenza che colpisce soprattutto la gente di Taranto a cominciare dai bambini. Se poi si dovrà prendere atto che la vita dell’acciaio volge ormai al termine occorrerà occuparsi della ricollocazione degli operai. Questo spetta al governo, e in questo processo dovrà essere coinvolta la prossima amministrazione.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Ricordo

Voci silenziate, alla San Pasquale il concerto per le vittime del lavoro

21 Mag 2025

di Angelo Diofano

Giovedì 22 maggio alle 19.30 nella chiesa di San Pasquale, a Taranto, si terrà concerto in ricordo delle vittime del lavoro, del dovere e del volontariato dal titolo ‘Voci silenziate’ a cura del conservatorio Giovanni Paisiello.
Il concerto sarà eseguito dal coro della classe di canto della maestra Alba Noti (voci soliste, le maestre Antonia Cifrone e Shi Kairen) accompagnate al violoncello dal m° Marcello Forte e dal m° Massimiliano Picuno al pianoforte; voce narrante, quella di Sergio Tersigni. È prevista anche la testimonianza di Andrea Incalza, vittima del lavoro.

In apertura della serata, che sarà presentata da Nicla Pastore, ci saranno i saluti di Cristiano Marangi e Vito Caliandro (rispettivamente presidente e direttore del Conservatorio) e di Cosimo Semeraro, presidente dell’’associazione ‘12 giugno’.

In particolare forniranno spunti di riflessione le seguenti parole sull’argomento di papa Francesco: “Grazie anzitutto per quello che continuate a fare per la tutela e la rappresentanza delle vittime di infortuni sul lavoro, delle vedove e degli orfani dei caduti. Grazie perché tenete alta l’attenzione sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, dove accadono ancora troppe morti e disgrazie. Grazie per le iniziative che promuovete per migliorare la legislazione civile in materia di infortuni sul lavoro e di reinserimento professionale delle persone che si trovano in condizione di invalidità. Si tratta, infatti, non solo di garantire la giusta cura assistenziale e previdenziale verso chi soffre forme di disabilità, ma anche di dare nuove opportunità a persone che possono essere reinserite e la cui dignità chiede di essere riconosciuta in pienezza. Grazie, infine, per la vostra opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla prevenzione degli infortuni e sulle politiche della sicurezza, in particolare in favore delle donne e dei giovani”.

 

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Ricorrenze

San Marzano festeggia padre Pio, nel giorno del suo compleanno

21 Mag 2025

di Angelo Diofano

Nel 138° anniversario della nascita, venerdì 23 maggio si celebra a San Marzano la festa di San Pio da Pietrelcina. Alle ore 18.30 ci recherà processionalmente con il simulacro del santo dalla chiesa madre, attraverso via Roma e via Tagliate, in piazza San Pio, dove il parroco don Cosimo Rodia celebrerà la santa messa. Al termine la processione rientrerà in chiesa percorrendo via Giovanni XXIII, via Venezia, via Dante, via Casalini, via Roma e piazza Milite Ignoto. Una nota festosa sarà apportata dalla partecipazione della banda cittadina ‘Associazione musicale Armonia’ e da uno spettacolo piro-scenografico dopo la santa messa.

 

Pio da Pietrelcina, dei frati minori cappuccini; al secolo Francesco Forgione, nacque il 25 maggio 1887 a Pietrelcina, un piccolo comune alle porte di Benevento, da Grazio Maria (detto Orazio) e Maria Giuseppa Di Nunzio. Morì a San Giovanni Rotondo il 23 settembre 1968. Fu beatificato nel 1999 e proclamato santo nel 2002 da papa Giovanni Paolo II.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Drammi umanitari

Una ‘Carovana solidale’ a Gaza

La testimonianza delle Acli che hanno raggiunto – insieme ad altre associazioni – il valico di Rafah

20 Mag 2025

“La cosa più inquietante è stato sentire il rumore delle bombe. Prima nella notte, in un ex hotel in disuso a pochi km dal confine, con le vibrazioni dei vetri in camera. Poi mentre eravamo al valico: si sentivano questi tonfi, che mi porterò a lungo dentro”: è la testimonianza di Italo Sandrini, vicepresidente nazionale delle Acli, appena rientrato dalla ‘Carovana solidale’ che ha raggiunto il valico di Rafah per chiedere giustizia per Gaza. Promossa da Aoi (con Acli, Ipsia, Un ponte per, Arcs, Ciss, Oxfam Italia, Acs, Cric, EducAid, Vento di Terra), Arci, Assopace Palestina, parlamentari dell’intergruppo per la pace tra Palestina e Israele, eurodeputati, parlamentari e docenti universitari, l’iniziativa ha voluto rompere il muro dell’indifferenza davanti alla catastrofe umanitaria in corso nella Striscia, dove le bombe continuano a cadere su civili, ospedali e scuole. “Torniamo indietro con l’intenzione di far sentire ancora più forte la nostra voce”, ha detto Sandrini, denunciando l’impotenza vissuta davanti a un cancello chiuso e a un popolo sotto assedio. Bloccati al confine, i partecipanti hanno dato vita a un flash mob chiedendo il cessate il fuoco immediato, la fine delle operazioni militari e la condanna della complicità dei governi internazionali.
“C’è una crisi umanitaria, ma anche una crisi dell’umanità. Una crisi dell’Occidente”, ha affermato Marco Calvetto, presidente di Ipsia Acli, parlando del silenzio colpevole che circonda Gaza.
Le Acli ribadiscono il loro impegno per la pace, i diritti e la dignità umana: “Perché nessuno possa dire di non sapere”.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO