Lavoro

Acciaio: riunione e sciopero mentre si tenta la “diversificazione”

20 Mag 2025

di Silvano Trevisani

Taranto è in bilico tra presente e futuro. Ancora una volta lo snodo è nella siderurgia, che da sempre è più un problema che una risorsa, ma che finora non ha avuto alternative. Anzi no! Sulla carta di alternative ne ha avuto moltissime, a partire dai vari programmi di reindustrializzazione susseguitisi negli anni e mai attuati. Così anche oggi, ancora sulla carta di progetti alternativi per la “diversificazione”, ce ne sono tanti e li ha presentati il ministro per l’Industria Urso, facendo riferimento ai tanti canali difinanziamento disponibili. Almeno per ora.

I progetti alternativi

Si parla di cantieristica (ma Taranto ha avuto i Cantieri navali che sono stati da tempo smantellati per volontà precisa di Fincantieri), di aerospazio (il settore che meno ci entusiasma) e poi transizione energetica, dove invece le proposte sono appetibili e auspicabili. Poi ci sono anche progetti futuribili, come quello sull’Intelligenza artificiale che si realizzerebbe in accordo con gli Emirati Arabi, che però è ancora tutto da venire, a cominciare dalla localizzazione, tutt’altro che chiara. E ci sono anche altre proposte lavorative, come assunzioni nelle Ferrovie, ma anche queste tutte di là da venire.

Il computo delle assunzioni virtuali porterebbe a 5.000, quasi lo stesso numero di lavoratori che oggi sono in cassa integrazione all’ex Ilva che, come dicevamo, resta il nodo principale e il più attuale, in attesa che si attuino i sogni.

Riunione a Roma

Domani, 21 maggio, ci sarà una riunione del tavolo permanente per l’acciaio presso la Presidenza del consiglio dei ministri, resasi necessaria per avere gli aggiornamenti della situazione del gruppo siderurgico Acciaierie d’Italia in AS. Questo sia in ragione del gravissimo incidente verificatosi la settimana scorsa nello stabilimento, con il conseguente annuncio di raddoppiare la messa in cassa integrazione dei lavoratori, sia per avere chiarezza futuro del gruppo a seguito della gara di assegnazione dello stesso. Anche se lo stesso Urso ha già dichiarato che l’interesse di Baku Steel all’acquisto rimane, anche se con le immaginabili modifiche alle condizioni. Ma Urso ha anche ribadito che la realizzazione dei forni elettrici da parte degli azeri comporterà la presenza a Taranto di un rigassificatore.

Lo sciopero

Di questo e di altro si parlerà all’incontro fissato, ma intanto Fim Fiom Uilm hanno dichiarato, sempre per domani 21 maggio, quattro ore di sciopero in tutti gli stabilimenti di Adi. Insostenibile, per i sindacati, il clima di incertezza che si protrae da anni sulla vertenza e che pone i 20.000 lavoratori (Acciaierie d’Italia in AS, Ilva in AS e aziende dell’indotto) e delle loro famiglie in una condizione di instabilità. Sono loro a pagare il prezzo di scelte sbagliate o non assunte, da chi ha avuto in passato responsabilità istituzionali e politiche sulla vicenda e di chi tutt’ora deve assumerne.
A seguito di una valutazione dell’esito dell’incontro a Palazzo Chigi, verranno decise ulteriori iniziative per chiedere, come fatto in questi anni di lunghissima vertenza, una fabbrica rispettosa di ambiente, salute e occupazione.

Ma non sono pochi a chiedere, come la Cgil, che sia lo Stato ad assumersi la responsabilità del risanamento e della gestione, almeno iniziale, dell’azienda siderurgica.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Elezioni

Intervistiamo i candidati sindaco: Piero Bitetti guida il centrosinistra

20 Mag 2025

di Silvano Trevisani

Proseguiamo il giro di interviste tra i candidati sindaco alle prossime amministrazione amministrative, proseguendo in ordine alfabetico. Tocca oggi a Piero Bitetti, esponente del centrosinistra, già consigliere e presidente del Consiglio comunale fino a pochi mesi fa, quando fu “defenestrato” da Rinaldo Melucci. Già nel 2017 si candidò alla poltrona di primo cittadino, ma quella volta in alternativa al candidato ufficiale del Pd, che era proprio Melucci. A lui fanno riferimento otto liste: Pd, Per Bitetti sindaco, Demos, Con, Unire Taranto, Democrazia Cristiana, Partito Liberal Democratico, Socialismo XXI.

Cominciamo dall’emergenza dell’ex Ilva. I recenti drammatici episodi accaduti nello stabilimento siderurgico saranno uno dei primi gravi problemi che il prossimo sindaco dovrà affrontare.

L’emergenza dura ormai da circa un ventennio. Ma ora siamo arrivati al nodo di una questione che fino ad ora non è stata risolta e non certo per caso. Siamo davanti a una strettoia che ve superata nell’interesse della città, a partire dalla salute dei lavoratore che rischiano pesantemente. Perché il primo dei due incidenti di questi giorni, all’Afo 1 avrebbe potuto causare una strage tra i lavoratori che sono, quindi, esposti doppiamente rispetto a tutti gli cittadini. In secondo luogo deve essere ripristinato il rispetto dell’ambiente. Il problema non può essere più trascurato.

Ho stima del ministro Urso ma non approvo lo scontro istituzionale che non fa bene a nessuno, né al Paese né alla città di Taranto. Serve una condivisione di responsabilità. Dopo di che il governo deve farci sapere cosa intende fare con lo stabilimento, con la procedura di vendita, con l’Aia. E se non dovesse esserci la possibilità di individuare un acquirente c’è sempre la chance di nazionalizzare con quelli che sono gli asset produttivi. La nazionalizzazione, poi, non può essere pensata solo per fare nuova cassa integrazione, ma individuando gli investimenti a partire dai sistemi energetici che stanno per essere sviluppati nel nostro territorio per dare occupazione solida ai lavoratori e serenità alle loro famiglie.

Cosa salvare dell’ultima fase della giunta Melucci?

Io non sono abituato a pensare che tutto ciò che ha fatto la precedente amministrazione sia da buttare a mare. No. Bisogna partire dall’esistente, da una macchina amministrativa che però va registrata: vanno risistemare le direzioni; vanno scelte le figure tecniche da distribuire negli uffici. Dal momento che alle direzioni tecniche l’amministrazione ha un solo dirigente e questo non va bene. Dobbiamo potenziare gli uffici tecnici per dare la possibilità alle aziende che vogliono investire nel territorio di poterlo fare con la massima trasparenza, con puntualità e rispetto. Anche perché da un’amministrazione efficiente derivano le condizioni di attrattività di un territorio. Dobbiamo aprirci alle aziende che vogliono affacciarsi sul territorio e investire per creare sviluppo e occupazione.

Si è molto parlato, nei decenni scorsi, di reindustrializzazione ma se n’è vista sempre pochissima. Ora si riparla di rigassificatore, di nuova Aia, di nuovi progetti industriali…

Per quanto riguarda il rigassificatore, si tratta di una proposta avanzata dagli azeri di Baku Steel, ma attualmente non siamo in condizioni di sapere se quella trattativa andrà avanti, dopo quanto è accaduto nei giorni scorsi. Per quanto riguarda l’Aia, la prima bozza non mi ha affatto entusiasmato. Essendomi confrontato con tecnici ed esperti, riscontro che quell’Aia non guarda alla transizione che sarebbe indispensabile per il nostro territorio. Per quanto riguarda la reindustrialzizazione, infine, posso dire che ci sono certamente delle aree che rientrano oggi nella classificazione di aree industriali che possono essere liberate e messe a disposizione.

Un’ultima domanda. È ancora presto per fare calcoli, ma sarebbe disponibile a un apparentamento in fase di ballottaggio?

È infatti ancora presto per parlarne. Siamo impegnati in una campagna elettorale nella quale sono i cittadini a condividere con noi proposte e idee. E sono loro a fornirci le indicazioni.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

A Taranto

Giovedì 22, le prospettive di sviluppo del Tecnopolo del Mediterraneo

Se ne parlerà, a cura del Centro di cultura G. Lazzati di Taranto, alla Cittadella delle Imprese (viale Virgilio 152)

20 Mag 2025

Occasione da non perdere l’incontro di giovedì 22 maggio, dalle ore 15:30 alle 19, alla Cittadella delle Imprese (viale Virgilio 152), nel corso del quale si parlerà dell’istituto di ricerche Tecnopolo del Mediterraneo per la sostenibilità in Taranto.

Inserito all’interno del Festival dello Sviluppo sostenibile 2025, promosso da Asvis, punta a ragionare sulle prospettive di sviluppo che il Tecnopolo del Mediterraneo e il territorio ionico possono condividere “per narrare l’idea, la storia, le potenzialità, le possibili mete, ma soprattutto il nuovo inizio che il Tecnopolo può e deve rappresentare per Taranto e il Mediterraneo”.

L’obiettivo è quello non solo di ripercorrere l’evoluzione degli eventi che hanno condotto all’istituzione di questo nuovo polo di ricerca e sviluppo a Taranto, ma anche quello di stimolare una riflessione, con ospiti qualificati, su come gli ‘obiettivi di sviluppo’ dell’Agenda 2030 (soprattutto i goal 9 “Imprese, innovazione e infrastrutture”, goal 11 “Città e comunità sostenibili” e goal 17 “Partnership per gli obiettivi”) possano trovare concreta attuazione in una nuova visione secondo complessità, in un territorio significativo come quello ionico.

Il Centro di cultura per lo sviluppo “G. Lazzati” Taranto, in collaborazione con la Camera di commercio Brindisi-Taranto e la partnership della Bcc San Marzano di San Giuseppe, dà voce a tutti coloro che hanno collaborato alla genesi, allo sviluppo e alla realizzazione dell’idea del Tecnopolo.

Il saluto istituzionale, a cura del presidente della Camera di commercio Brindisi-Taranto, Vincenzo Cesareo, sarà seguito dalla narrazione del percorso storico  di: Eleonora Rizzuto – presidente Aisec; Enrico Giovannini, direttore scientifico Asvis (online); Lorenzo Fioramonti, già ministro dell’Università e della ricerca, Tiziano Treu, già presidente Cnel (online).
Seguiranno gli interventi di Gianfranco Dioguardi, presidente Fondazione Dioguardi (online) e Antonio Messeni Petruzzelli, presidente istituto di ricerche Tecnopolo Mediterraneo per la sostenibilità.

Tutto l’incontro sarà coordinato e moderato da Luigi Ricciardi del Centro di cultura per lo sviluppo G.Lazzati di Taranto.

Ingresso è libero

 

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Diocesi

Festa di Maria Ausiliatrice alla San Giovanni Bosco

20 Mag 2025

di Angelo Diofano

Anche quest’anno la comunità parrocchiale della San Giovanni Bosco di Taranto si prepara a vivere con gioia e profonda devozione la festa di Maria Ausiliatrice, cuore della spiritualità salesiana e momento centrale della vita parrocchiale.

Le celebrazioni si apriranno con un triduo di preparazione, da mercoledì 21 a venerdì 23 maggio, durante il quale, alle ore 18.30, verrà celebrata la Santa Messa da don Armando Imperato (parroco al Rosario di Talsano) per accompagnare spiritualmente i fedeli verso la solennità.

La sera di venerdì 23, alle ore 19.30, è prevista una veglia di preghiera dalla comunità delle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice, un momento di raccoglimento e meditazione aperto a tutti, in particolare ai giovani e alle famiglie.

La giornata di sabato 24, solennità di Maria Ausiliatrice, sarà scandita da una serie di appuntamenti liturgici e comunitari che coinvolgeranno tutta la realtà parrocchiale: alle ore 8.30, santa messa; ore 9.30, celebrazione eucaristica dedicata agli alunni e al personale della scuola e della formazione professionale delle suore salesiane, per mettere sotto la protezione di Maria il cammino educativo e formativo dei più giovani; ore 18.30, santa messa Solenne nel cortile delle Figlie di Maria Ausiliatrice, presieduta da don Gianpaolo Roma, ispettore dei salesiani dell’Italia Meridionale; la liturgia sarà arricchita dalla partecipazione attiva dei vari gruppi della comunità educativa pastorale, in un clima di festa e preghiera. Al termine della celebrazione partirà la processione con le statue di Maria Ausiliatrice e di San Giovanni Bosco che attraverserà le strade della parrocchia, coinvolgendo fedeli, famiglie, educatori, animatori, bambini e ragazzi. Sarà un’occasione per testimoniare la fede in forma pubblica, esprimendo la devozione popolare e il forte legame con la spiritualità salesiana.
La serata si concluderà nel cortile dell’oratorio con un momento di festa comunitaria, durante il quale non mancheranno animazione a cura delle scuole di ballo, musica, giochi e stand gastronomici, per vivere insieme uno spazio di fraternità, incontro e allegria, nello stile salesiano che unisce fede e festa, spiritualità e vita.

La comunità educativa pastorale invita tutti, le famiglie e i giovani a partecipare e a condividere questi giorni di grazia e comunione.

 

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Cinema

Cinema per i giovani: il progetto Pricò si congeda con due eventi

Martedì 20 maggio al teatro comunale N. Resta di Massafra e mercoledì 28 maggio al Savoia Cityplex di Taranto

19 Mag 2025

Un doppio evento chiuderà “Pricò – Il Cinema è Giovane”, il progetto de Il Serraglio aps che dallo scorso anno di fatto costituisce la sezione scuole dello storico festival Vicoli Corti – Cinema di periferia.

Martedì 20 maggio al teatro comunale “N. Resta” di Massafra, con la proiezione dei primi tre episodi della serie animata “Nicopò”, verrà inaugurato “Pricò – Cinema di Comunità”, un nuovo spazio per rassegne e cineforum scolastici, a disposizione anche delle associazioni che ne avranno bisogno. Si tratta di una novità importante per la cittadina ionica, orfana di sale cinematografiche dopo la chiusura del cineteatro Spadaro. A seguire, il creatore della serie per bambini Nicola Sammarco terrà un laboratorio sul cinema di animazione. L’iniziativa, fortemente voluta da Il Serraglio aps, è finanziata dal Piano nazionale cinema ed immagini per la scuola. All’inaugurazione, che si terrà al mattino, parteciperanno le prime classi delle tre scuole primarie di Massafra.

Mercoledì 28 maggio ci si sposta al Savoia Cityplex di Taranto, dove in mattinata saranno presentati il cortometraggio “Meta” e degli spot sui diritti umani realizzati dagli studenti del liceo artistico “V. Calò” di Grottaglie e Taranto (questi ultimi con la supervisione di Amnesty International Italia). I prodotti audiovisivi sono l’esito finale dei laboratori sui mestieri del cinema che si sono svolti da ottobre ad aprile. Chiuderà l’evento la visione de Il mio compleanno, opera prima di Christian Filippi. Questa proiezione rappresenta l’anteprima della 20a edizione del festival Vicoli Corti, che si svolgerà a Massafra dal 19 al 24 agosto.

Il progetto “Pricò -Il Cinema è Giovane”, coordinato dal direttore artistico di Vicoli Corti Vincenzo Madaro, quest’anno ha coinvolto più di 2.000 studenti, di 12 scuole di ogni ordine e grado della provincia di Taranto. Il fiore all’occhiello, che comincia a far parlare di sé, è il Premio Pricò, organizzato in collaborazione con Giffoni School Experience, in cui le scuole competono tra di loro con dei propri lavori audiovisivi. Ma tanto interesse hanno destato anche le masterclass per studenti e docenti, i laboratori sui mestieri del cinema e la produzione di quattro opere audiovisive. Inoltre gli studenti hanno avuto la possibilità di partecipare a festival e cineforum. Pricò si articola in diverse azioni, con obiettivi specifici, che in parte rientrano nella film education, mirando a stimolare l’interesse critico e la conoscenza da parte del pubblico, in particolare di quello giovane, per i film e le opere audiovisive quali strumenti di comunicazione, in parte sono career-oriented, ponendosi come occasione di avvicinamento degli studenti al settore cinematografico da un punto di vista professionale, attraverso una formazione sia teorica sia pratica.

Il progetto è realizzato nell’ambito del Piano Nazionale Cinema ed Immagini per la Scuola, finanziato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema ed Audiovisivo. Sono stati partner progettuali WeShort, Monsters – Fantastic Film Festival, Intervallo Film, Officina Visioni e Teatro delle Forche.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Diocesi

I cristiani nel mondo, pellegrini di speranza

Termina il III corso di formazione, voluto da don Antonio Rubino e guidato dal prof. Lino Prenna

19 Mag 2025

Dopo ben sette incontri, volge al termine il III corso di formazione organizzato, per l’anno pastorale 2024-25, dall’ufficio Cultura dell’arcidiocesi di Taranto. L’iniziativa è stata voluta da don Antonio Rubino, vicario episcopale per la cultura, ed è  stata guidata dal prof. Lino Prenna, docente universitario.
Un martedì al mese, da novembre a giugno, i corsisti si sono riuniti nelle aule della parrocchia San Roberto Bellarmino, dalle 18 alle 19.30, per ascoltare gli interventi del relatore e per confrontarsi reciprocamente sulle tematiche proposte.
Il filo rosso che ha tenuto insieme tutti gli incontri è quello de “I cristiani nel mondo, pellegrini di speranza”, tema sviluppato nell’orizzonte di quella stessa speranza che ha illuminato i percorsi dell’Anno giubilare e che ha caratterizzato l’intero magistero di papa Francesco.

Il convegno conclusivo di quest’anno pastorale è fissato per martedì 3 giugno alle ore 18.30, nell’auditorium della San Roberto Bellarmino (ingresso da corso Italia) sul tema “La speranza cristiana, per il futuro dei popoli”; relatori saranno il nostro arcivescovo, mons. Ciro Miniero, il presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia, e il docente universitario – conduttore dell’intero corso, Lino Prenna.

I temi affrontati durante l’anno

Questa tematica così corposa è stata declinata nei seguenti sette argomenti:
1 “La Chiesa, pellegrina nella storia”,
2 “I cristiani, anima del mondo”,
3 “La remissione dei debiti, per la pace nel mondo”,
4 “Conversione ecologica e cura del pianeta”,
5 “I cristiani e il potere politico”,
6 “La fraternità, per costruire la democrazia”,
7 “La speranza cristiana, per il futuro dei popoli”.

L’invito, esteso ai fedeli di tutta l’arcidiocesi, ha richiamato i parrocchiani di diverse comunità, che hanno partecipato, offrendo il loro prezioso contributo alle discussioni sui temi proposti.
Lasciamo, dunque, la parola a quattro corsisti, che ci racconteranno l’esperienza che hanno vissuto.

L’intervista ad alcuni corsisti

Cosa ti ha spinto a partecipare al corso di formazione?

Loredana Nobile, giornalista e lettore nella parrocchia di San Roberto Bellarmino, ci ha risposto che è stata mossa dal “desiderio di voler acquisire ed approfondire la conoscenza del messaggio cristiano per comprenderne più a fondo il senso spirituale e poi, vi è l’intima necessità di finalizzare il proprio percorso esistenziale alla riflessione ma anche all’azione verso gli altri, per il cambiamento”.

Mimma Basile, insegnante e anche lei lettore alla chiesa San Roberto Bellarmino, ha affermato che ha accolto “con curiosità e un po’ di titubanza l’invito del parroco, fatto alla comunità, di partecipare a questo corso, timorosa forse che potesse rivelarsi leggermente noioso; timori che sono spariti sin dal primo incontro”.

Nella Galasso, fedele della parrocchia San Nunzio Sulprizio, dice di aver scelto  di frequentare il corso “per curiosità: una mattina, mentre come al solito percorrevo un pezzo di strada a piedi per andare al lavoro, ho letto la locandina, mi ha attirato il titolo I cristiani nel mondo, pellegrini di speranza e ho pensato di informarmi, ritenendo che partecipare a incontri fuori dalla mia Parrocchia mi avrebbe permesso di conoscere, ascoltare e confrontarmi con altre persone”.

Giulia Di Matteo, parrocchiana della chiesa Santissimo Crocifisso, risponde che è stata spinta a partecipare “dalla tematica e dagli argomenti previsti, che auspicano una rinnovata e responsabile partecipazione della cattolicità italiana alla vita democratica del Paese  nell’ottica della testimonianza, del servizio e del bene comune”.

Cosa pensi dei temi affrontati?

“Certamente attuali: viviamo l’inquietudine di un presente che sembra non lasciare spazio alla speranza, piuttosto che alla rassegnazione e alla malvagità, dovremmo riappropriarci della capacità di respingere questa nuova umanità che va evolvendosi giorno dopo giorno; la percezione è che si stia perdendo il senso vero della vita, convinti come siamo, di poter fare a meno della presenza di Dio in noi”. (Loredana Nobile)

“Sin dal primo incontro La Chiesa, pellegrina nella storia, ho trovato molto interessanti sia la lettera a Diogneto, uno scritto che definisce i cristiani come anima del mondo, sia l’accostamento del pensiero di papa Francesco a tale scritto. Mi ha colpito la storia del ritrovamento di questo scritto, ma anche l’attualità del suo contenuto. Tema interessante, anche, è stato quello del terzo incontro La remissione dei debiti, per la pace nel mondodurante il quale si è discusso della differenza tra perdono e condono e su cui si è innestato il grido della terra ferita, che ci convoca all’Anno Giubilare di grazia e che riempie i cuori di speranza. Infine, nel quinto incontro I cristiani e il potere politico, ho trovato molto attuale il tema con la domanda se la religione cristiana sia compatibile con il potere politico.  A chi un cristiano deve dare il suo voto? A quanti promuovono idee in linea con quanto affermato dai testi sacri e dalla Parola di Dio”. (Mimma Basile)

“Come ho già detto, la mia curiosità è stata attirata dal titolo e anche dagli argomento scelti per gli incontri:  la Chiesa, i cristiani, la pace nel mondo, la cura del pianeta, il potere politico, la fraternità e la speranza cristiana; tutti temi importanti, ricorrenti nella storia e soprattutto  attuali”. (Nella Galasso)

“Importanti e stimolanti per la formazione spirituale del cristiano battezzato e praticante in quanto opportunità di approfondimento  degli eventi e dei documenti del magistero della Chiesa. La formazione è un processo che coinvolge la persona per tutta la vita a ogni livello e la spinge alla conversione, cioè a una progressiva trasformazione di se stessa, dei suoi rapporti con gli altri e con Dio per una sempre maggiore conformazione a Cristo”. (Giulia Di Matteo)

Ti senti arricchito dagli incontri ai quali hai partecipato? Perché?

“Sì, perché stiamo perdendo i fondamentali spirituali, e con essi,  la missione (seppur in piccolo) a cui ognuno di noi è chiamato. C’è bisogno di cambiamento, c’è bisogno di sollecitare le coscienze, di ridare entusiasmo, fiducia nella vita, di ricollocare l’uomo al centro dell’attenzione, c’è bisogno di imparare nuovamente a riconoscere e a rispettare la maestosità del Creato, c’è bisogno di ridare la fede. E questi aspetti sono stati ben evidenziati durante gli incontri”. (Loredana Nobile)

“Il corso si è rivelato molto arricchente e ha contribuito a fornire una riflessione su come ciascuno di noi cristiani, come lievito, possa contribuire, nel proprio piccolo, allo sviluppo e alla conversione del mondo”. (Mimma Basile)

“Sì, mi sento arricchita e, sin dal primo incontro, dove c’è stata una bella presentazione e degli interventi interessanti, ho avuto modo di mettermi in ascolto, oltre che in discussione, di avere delle conferme e di farmi venire dei dubbi, e tutto questo mi ha spinta a partecipare anche agli incontri successivi”. (Nella Galasso)

“Sì, perché la vita spirituale pur essendo un dono di grazia è sempre da curare e alimentare perché l’identità cristiana è una identità in tensione che deve saper testimoniare la fede in contesti diversi e in rapida trasformazione. A nessuno è lecito lasciarsi andare, perché è doveroso rendere ragione della speranza che motiva l’esistenza. Non possiamo vanificare la redenzione operata da Cristo  chiudendoci all’opera dello Spirito Santo che ci ricorda la nostra dignità umana. La vita va vissuta nella dignità della condizione umana e nella fedeltà a se stessi e a Dio”. (Giulia Di Matteo)

Che giudizio complessivo daresti a questo corso di formazione?

“Positivo, per cui ringrazio don Antonio Rubino, il prof. Lino Prenna e quanti si adoperano costantemente nell’opera di educazione e divulgazione degli insegnamenti di Cristo”. (Loredana Nobile)

“Il corso, curato egregiamente da don Antonio Rubino, è stato apprezzabile soprattutto per la preparazione, la professionalità e la pacatezza del relatore, il prof. Lino Prenna, che si è rivelato molto chiaro e preciso su ogni tema trattato, con costanti riferimenti storici ed evangelici, senza mai essere fazioso e senza far prevalere le sue opinioni personali. Ho molto apprezzato, infine, l’organizzazione del corso, il fatto che prima di ogni incontro ci venissero forniti i materiali oggetto della successiva trattazione e poi la trascrizione integrale di quanto trattato, quindi con la possibilità di rivedere e approfondire gli argomenti”.  (Mimma Basile)

“Il mio giudizio è molto positivo, innanzitutto per la frequenza mensile degli incontri (sempre debitamente ricordati ai corsisti), che è stata perfetta per rendere l’impegno troppo pesante. La trascrizione integrale poi è stata un’altra nota positiva, che mi ha permesso di seguire l’incontro senza la preoccupazione di prendere appunti. Il prof. Lino Prenna, che non conoscevo, docente universitario, ha sempre saputo conciliare durata e nozioni da trasferire in modo da tenere  alta  la nostra attenzione. Ugualmente apprezzato, don Antonio Rubino, vicario episcopale per la cultura, che con la sua presenza discreta e con i suoi  brevissimi interventi  ha saputo dare risposte e ordine i nostri dubbi”. (Nella Galasso)

“Un giudizio positivo per tutti gli aspetti citati. La discussione prevista, oltre alla esposizione magistrale del prof. Lino Prenna e agli interventi di don Antonio Rubino,  è stata facilitata anche dai suggerimenti di lettura proposti in preparazione ai vari incontri”. (Giulia Di Matteo)

Credi che il corso dia stato in linea con i percorsi dell’Anno giubilare e coerente rispetto all’intero magistero di papa Francesco? Perché?

“In ogni incontro, cercavo qualche parola da ricordare, prima fra tutte dono, con-dono e per-dono; abbiamo parlato anche di testimonianza, cammino, prossimità, fedeltà, essere pellegrini, ecologia, ambiente, casa comune, potere politico, tutte parole che sono in linea con il Giubileo della  Speranza e certamente coerenti rispetto al pensiero di papa Francesco”. (Nella Galasso)

La prospettiva di papa Francesco è di imparare a discernere, senza dimenticare mai che la realtà supera l’idea. papa Francesco crede nella sinodalità della Chiesa e che la sua metodologia pastorale non è solo tradizione  e teologia ma attenzione e urgenza al modo di evangelizzare di oggi. Gli appelli che papa Francesco rivolge nella Bolla di indizione del Giubileo possono essere interpretati come ulteriori segni di speranza che richiedono l’impegno di tutti perché il creato sia rispettato e conservato nella sua interezza” . (Giulia Di Matteo)

 


Dieci anni di attività pastorale (
2015-2025)
dell’ufficio Cultura della nostra diocesi:

  1. 17 novembre 2015

Il padre ricco di misericordia

prof. Paolo De Stefano e padre Vittorino Grossi
 

  1. 19 ottobre 2016

Il giubileo della cultura

Teatro della Fede e Orchestra della Magna Grecia

  1. 24 novembre 2016

Per un’economia del bene comune

suor Alessandra Smerilli

 

  1. 21 aprile 2017

Perseguitati perché cristiani

Alfredo Mantovano

  1. 22 maggio 2017

Bartolo Longo

mons. Pietro Caggiano e prof. Lino Prenna

  1. 16 giugno 2017

L’arte nella liturgia: la via crucis

padre Matias Augé e suor Teresina Dessupoiu

  1. 21 novembre 2017

I care: don Lorenzo Milani

prof. Sergio Tanzarella e dott.ssa Maria Distratis

  1. 7 marzo 2018

Quel bambino che non conosco

dott. Salvatore Pignatelli

  1. 17 maggio 2019

Il popolarismo di don Luigi Sturzo

dott. Luigi Giorgi e prof. Lino Prenna

  1. 8 ottobre 2019

Quale ricco si salva?

padre Vittorino Grossi

11.   12 novembre 2019

Dall’economia liberista all’economia sociale

dott. Fabio Cucculelli

  1. 14 gennaio 2020

Le religioni del Mediterraneo

padre Manuel Corullón Fernandez

  1. 4 febbraio 2020

La liturgia fonte per la vita cristiana, la carità e la missione

mons. Claudio Maniago

  1. 10 febbraio 2020

Luigi Sturzo e l’Unione Europea

Pierluigi Castagnetti

  1. 19 maggio 2020

Un nuovo umanesimo europeo

prof. Lino Prenna

  1. 17 febbraio 2022

Educazione sociale e percorso sinodale

prof. Giuseppe Elia

  1. 11 maggio 2022

Le parole finiranno, non l’amore

Silviano Trevisani

  1. 25 maggio 2022

La famiglia scuola di socialità

prof.ssa Alessia Bartolini

  1. 4 ottobre 2022

Bellarmino e Galileo: le ragioni della scienza e gli interrogativi della fede

don Manlio Sodi e padre Gabriele Gionti

 

  1. 25 gennaio 2024

La guerra che è in noi

Silvano Trevisani

 

  1. I corso di formazione

Popolo di Dio e fraternità dei popoli: dal Concilio Vaticano II a papa Francesco

relatore: prof. Lino Prenna

 

05 dicembre 2022Inaugurazione: Il popolarismo di papa Francesco

16 gennaio 2023Politica e religione – costruire il popolo

06 febbraio 2023La cittadinanza – amicizia sociale

01 marzo 2023La fraternità, per umanizzare la democrazia

13 aprile 2023L’educazione delle nuove generazioni alla convivenza sociale

11 maggio 2023Le religioni per la fraternità universale

08 giugno 2023Convegno conclusivo: Pietà popolare e formazione liturgica del popolo di Dio

 

  1. II corso di formazione

L’Umanesimo europeo per la fraternità dei popoli

relatore: prof. Lino Prenna

 

24 novembre 2023Inaugurazione: Fratelli tutti, senza frontiere: Francesco d’Assisi, fratello universale – S. E. mons. Ciro Miniero

30 gennaio 2024L’umanesimo planetario di Paolo VI

20 febbraio 2024Il nuovo umanesimo europeo di Francesco

14 marzo 2024Amicizia sociale e fraternità universale

05 aprile 2024La fraternità per umanizzare la democrazia

16 maggio 2024Globalizzazione economica e giustizia sociale

10 giugno 2024Convegno conclusivo: L’Unione europea per una cultura della pace – S. E. mons. Ciro Miniero, prof. Alessandro Barca e don Francesco Castelli

  1. III corso di formazione

I cristiani nel mondo, pellegrini di speranza

relatore: prof. Lino Prenna

 

12 novembre 2024Inaugurazione: La Chiesa, pellegrina nella storia – S. E. mons. Ciro Miniero e don Antonio Bergamo

14 gennaio 2025I cristiani, anima del mondo

18 febbraio 2025La remissione dei debiti, per la pace nel mondo

11 marzo 2025Conversione ecologica e cura del pianeta

22 aprile 2025I cristiani e il potere politico

13 maggio 2025La fraternità, per costruire la democrazia

3 giugno 2025Convegno conclusivo: La speranza cristiana, per il futuro dei popoli – S. E. mons. Ciro Miniero ed Emiliano Manfredonia

 

Per la ricerca di singoli eventi, la lettura degli interventi,  l’approfondimento delle relazioni e la visione delle fotografie, si rimanda al sito: cultura.diocesi.taranto.it

 

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Diocesi

I sei candidati sindaco alla ‘Piazza della democrazia’: un confronto all’insegna della pacatezza

foto G. Leva
19 Mag 2025

di Angelo Diofano

Per la prima volta in questa campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale i sei candidati sindaci si sono trovati riuniti per rispondere a quesiti relativi ai propri programmi. Tanto si deve all’iniziativa ‘Piazza della democrazia’,  svoltasi venerdì 16 al teatro Tarentum a cura dello staff dell’ufficio diocesano per la pastorale sociale, guidato da don Antonio Panico, che ha fatto propri gli spunti rivenienti dai lavori della cinquantesima edizione delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani, svoltasi dal 3 al 7 luglio dello scorso anno a Trieste, sul tema “Al cuore della democrazia”, che inaugurato un nuovo metodo di lavoro finalizzato alla più ampia partecipazione e alla messa in rete delle idee e delle iniziative. In quest’ottica, con la partecipazione di esperti di caratura mondiale, sono state inaugurate le cosiddette “Piazze della democrazia”, dedicate alle tematiche di più stringente attualità ed aperte alla cittadinanza, alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa. Tra gli impegni che i delegati hanno assunto nel ritornare nelle proprie diocesi c’è stato infatti quello di operare nelle rispettive realtà territoriali utilizzando lo stesso metodo di lavoro. L’obiettivo è quello stimolare l’impegno di ogni cittadino alla costruzione del bene comune mettendo al centro tutto l’uomo e tutti gli uomini.

Spiega don Antonio Panico: “Dopo una riflessione svolta con gli altri delegati partecipanti all’incontro di Trieste (l’arcivescovo mons. Ciro Miniero, il prof. Piero Panzetta (docente alla Lumsa), i docenti nonché giornalisti Alessandro Greco e Paola Casella, don Ezio Succa) si è deciso di attuare una ‘Piazza della democrazia’ con i candidati sindaci Annagrazia Angolano, Piero Bitetti, Mario Cito, Mirko Di Bello, Luca Lazzaro e Francesco Tacente che hanno risposto (tempo concesso inderogabilmente tra i due e i tre minuti) alle domande poste da Alessandro Greco e Paola Casella relative al proprio profilo personale, professionale e politico, alla visione attuale della città e ai motivi che hanno spinto alla candidatura, alle proposte per le molte questioni ambientali aperte, alle potenzialità inespresse della città da valorizzare maggiormente e ai progetti per renderla maggiormente attrattiva per i giovani”.

“Come Chiesa – continua il sacerdote – abbiamo voluto offrire, attraverso tale confronto, un servizio alla comunità, accogliendo l’invito di papa Leone XIV a costruire ponti e non muri, e che ha avuto esiti soddisfacenti, constatando la partecipazione composta del pubblico e soprattutto  il clima di cordialità subito instauratosi tra gli stessi candidati, che hanno evitato così ogni spunto polemico, evidenziando la volontà comune di dar vita a un futuro di speranza per Taranto, a cominciare dai piccoli interventi per il decoro urbano, da provvedimenti che possano incentivare i giovani a rimanere e costruire il proprio futuro in città, resa finalmente non possa essere più dipendente esclusivamente dalla grande industria dell’acciaio”.

Aggiunge don Antonio Panico: “È la terza volta che si svolge un simile incontro tra quanti aspirano a guidare il consiglio comunale. La prima risale al 2017 e la seconda al 2022, sempre al Tarentum, con gli interventi coordinati dai ragazzi frequentanti la scuola di formazione all’impegno sociale e politico della diocesi che, come accaduto venerdì, posero ai candidati sindaci domande su come avrebbero gestito la città, una volta eletti. In entrambi i casi l’esperimento ebbe esito positivo”.

Concorda Alessandro Greco: «L’aspetto sicuramente da sottolineare della serata è che si è trattato del primo confronto che ha visto contemporaneamente presenti tutti e sei i candidati alla carica di sindaco. Questo appare fondamentale anche per recuperare fiducia nella politica, aver visto come le varie parti si siano rispettate, dialogando fra loro. Le personalità dei sei candidati sono emerse con chiarezza e sicuramente questo costituisce un elemento di valutazione in più per un elettorato che appare ancora molto indeciso. Speriamo di aver svolto con questo evento un buon servizio per la comunità».

«La prima ‘Piazza della democrazia’ – dice Paola Casella – dedicata al dialogo con i candidati sindaci, ha avuto lo scopo di far emergere, non solo i rispettivi programmi, ma anche la personalità di ciascuno di loro. L’auspicio è che la politica esca dal Palazzo per incontrare i volti, i bisogni e le speranze dei cittadini, invogliandoli così alla partecipazione, per cooperare alla costruzione del bene comune in ossequio al principio di sussidiarietà».

Al termine della serata, le conclusioni di mons. Paolo Oliva, vicario episcopale per il laicato, che ha ringraziato tutti per la partecipazione e, dopo aver invitato i presenti a pregare per lo scomparso sindaco Giancarlo Cito, ha affermato: “La cura del bene comune, lo zelo per la città, l’amore per la casa comune ha caratterizzato le premure dei laici e dei pastori, nel solco della testimonianza e dell’impegno politico dei nostri padri costituenti, tra i quali mi piace ricordare La Pira, Dossetti, Lazzati, grandi educatori e costruttori di ponti politici, fari di riferimento anche per il nostro tempo. Guardando al domani, un auspicio: la nostra città, situata sul mare, su un golfo con una vocazione all’accoglienza e all’inclusione, abbia uno sguardo lungimirante che vada oltre e raggiunga gli altri lidi con progetti di scambi culturali e sociali. Taranto, che porta con sé una storia ricca di valori umani, con un forte nerbo spirituale, sia aiutata a crescere nell’appartenenza attraverso la cura dell’identità, a partire da una forte attenzione alle periferie territoriali e umane. Infine, un ultimo auspicio: la fiducia, l’attenzione e la promozione dei giovani, i loro talenti siano valorizzati e impiegati per la crescita del nostro territorio, per impedire il triste fenomeno dell’emigrazione culturale, causa dell’impoverimento di tutto il tessuto umano e sociale della nostra casa comune”.

‘Piazza della democrazia’ continuerà il suo impegno con altri due incontri che si svolgeranno a breve termine ancora a Taranto e poi a Pulsano, rispettivamente sul futuro della città e sul turismo sostenibile, con la partecipazione di noti esperti.

 

 

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Missioni

La preghiera oltre le distanze: i 182 anni della Poim

L’appuntamento online è fissato per le ore 18.30 di oggi, lunedì 19, sul canale YouTube della fondazione Missio

19 Mag 2025

di Giada Di Reda

Per festeggiare i 182 anni della Poim (Pontificia opera dell’infanzia missionaria), Missio ragazzi – settore della Fondazione Missio che rappresenta la Poim in Italia – ha organizzato un momento di preghiera online in cui saranno coinvolti tutti i ragazzi missionari italiani, che si faranno portavoce, attraverso la preghiera, dei desideri, delle speranze, dei timori e delle preoccupazioni di tutti i bambini del mondo.

Era il 19 maggio 1843, quando monsignor Charles de Forbin Janson, allora vescovo di Nancy, diede vita ad un progetto di solidarietà che inizialmente coinvolse i bambini francesi, per poi allargarsi al resto d’Europa, da allora impegnati nel sostegno dei bisogni materiali e spirituali dei coetanei cinesi, che all’epoca erano costretti ad abbandonare le proprie famiglie per mancanza di denaro.
Successivamente, nel 1922, l’opera venne dichiarata ‘pontificia’ da papa Pio XI, diventando la Pontificia opera della santa infanzia (Posi), oggi conosciuta come Poim.
Presente in 150 paesi, in tutti i cinque i continenti, l’Opera svolge ancora oggi attività di animazione e formazione alla missione e alla cooperazione, continuando a sostenere attraverso il segretariato internazionale, migliaia di progetti di solidarietà per dare sostegno materiale e spirituale ai bambini bisognosi.
L’idea cardine del progetto, che accompagna tutt’oggi il servizio dell’Opera, è che i ragazzi hanno un ruolo fondamentale nell’ aiuto e nel supporto ai propri coetanei; da cui il motto: “i bambini aiutano i bambini”.
I missionari sono coinvolti, in particolare nell’educazione prescolare e scolare, nell’animazione e formazione cristiana e missionaria, nella protezione della vita e nella pastorale d’infanzia.

L’appuntamento online è fissato per le ore 18.30 di oggi, lunedì 19, sul canale YouTube della Fondazione Missio: un giorno di festa che si trasforma in un momento di comunione spirituale e autentica solidarietà con i piccoli di tutto il mondo, accorciando le distanze e continuando a trasmettere il senso del lavoro portato avanti dall’Opera.

Oggi più che mai, l’impegno della Poim si rivela fondamentale per la tutela della dignità umana di tanti bambini che in tutto il mondo, vivono in condizioni precarie, sono derubati della propria infanzia, vedendosi strappati quelli che sono i loro diritti umani.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Diocesi

Contemplando l‘arte sacra martinese

19 Mag 2025

Martedì 20 maggio alle ore 19.30 alla parrocchia di Sant’Antonio, a Martina Franca, avrà luogo l’incontro sul tema ‘Il cammino del credente a partire dal Credo’, un itinerario storico-teologico contemplando l‘arte sacra martinese. Introduce la dott.ssa Alessandra Fumarola, storica dell’Arte, con commento teologico del prof. Lorenzo D’Elia, docente di Patrologia e referente regionale pastorale della famiglia.

Il programma prevede alle ore 19 la santa messa, alle ore 19.30 l’inizio dell’itinerario partendo dalla Sant’Antonio per giungere alle ore 19.45 nella chiesa-oratorio della Natività e Dolori di Maria, alle ore 20 si arriverà alla basilica di San Martino e alle ore 20.30 si concluderà l’itinerario nella chiesa di Sant’Antonio.

L’iniziativa (informa il parroco don Mimmo Sergio) si svolge nell’ambito dei ‘Martedì culturali a Sant’Antonio’ e del 1700° anniversario del Concilio di Nicea.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Elezioni

Intervistiamo i candidati-sindaco: Annagrazia Angolano in corsa per i 5stelle

19 Mag 2025

di Silvano Trevisani

Taranto sarà chiamata alle urne, il 25 e 26 maggio, per scegliere il nuovo sindaco e i consiglieri comunali che comporranno la nuova assise cittadina. Il nostro giornale proporrà ai suoi lettori un’intervista diretta con tutti e sei i candidati alla poltrona di sindaco che si stanno sfidando in queste settimane. Proporremo ogni giorno, da oggi fino a sabato prossimo, l’intervista a un candidato. Non ritenendo possibile altro tipo di scelta, rispetteremo l’ordine alfabetico dei loro cognomi. Partiamo, quindi, con Annagrazia Angolano, che è la candidata del Movimento 5Stelle.
Esponente del movimento ormai da alcuni anni e collega giornalista già impegnata nelle televisioni private, Angolano è sostenuta da due liste, una delle quali porta il suo nome.

La tua candidatura è conseguenza della scelta dei 5Stelle di Taranto di correre da soli. Non senti il peso di questa scelta?

Io invece mi sento molto leggera. Alleggerita da un peso che poteva diventare gravoso. Il peso lo abbiamo avvertito all’inizio della campagna elettorale, quando si tendeva a non parlare di temi da porre come base. È stata questa la ragione dell’allontanamento da quel tavolo di trattativa, nella fase iniziale, ed era un atteggiamento non corretto nei confronti dell’elettorato. Riprendo, quindi, l’appello dell’arcivescovo Miniero, che ha chiesto a tutti gli elettori di essere selettori attenti e consapevoli. Soprattutto oggi che, nella frammentarietà delle proposte politiche o nei numeri esagerati di candidati, si deve trovare un momento di chiarezza. La chiarezza la si acquisisce grazie all’informazione e alla posizione delle forze politiche che si esprimono con chiarezza sui temi identitari e forti in una città complessa come Taranto. Proprio perché è complessa richiede impegno e lealtà ancor più in campagna elettorale.

Cos’è che non è andato nell’ultima fase dell’amministrazione comunale?

L’amministrazione è stata, nel concreto e nei fatti, assente in tutto. Non è stata capace di lanciare messaggi politici importanti anche a livello nazionale. Al di là delle competenze dell’ente civico locale, un indirizzo politico, un suo imprinting l’amministrazione locale lo deve sempre lanciare. Invece, tutto è stato tutto lasciato all’improvvisazione. È la storia a consegnarci i fatti: soprattutto nell’ultimo periodo la giunta Melucci era molto impegnata nei rimpasti e nei continui cambi di persone e nomine… Così, forse troppo impegnata in questa attività, si era dimenticata che c’erano dei cittadini che chiedevano ascolto e attenzione.

Ma gli spazi di manovra dell’ente locale non restano comunque esigui nella situazione del Paese caratterizzata da un bilancio ridottissimo? Quali spazi di manovra ci sono?

Gli spazi ci sono sempre, comunque. Quando, ad esempio, nel 2008 Taranto si oppose alla realizzazione del rigassificatore, ci fu una tale eco nell’opinione pubblica che il governo dovette prenderne atto. Il Comune ha il diritto di dire la sua in maniera forte e inequivocabile e non è stato così, neppure nei temi sui quali aveva diretta competenza. Mettiamo i Giochi del Mediterraneo: bisognava sfruttare fino in fondo questa grande opportunità che non ricapiterà. E invece ci siamo fatti scippare tutto. Allo stesso modo ci siamo fatti scippare la soprintendenza del governo Meloni, abbiamo rallentato il tecnopolo, siamo stati capaci di rimanere ai margini con la macchina amministrativa rallentando per tre anni il polo di ricerca che pure era finanziato.

E ora il prossimo sindaco dovrà affrontare la patata bollente dell’Ilva.

È una patata bollente da almeno 25 anni. Ma ora forse è giunto il momento di capire che bisogna cambiare rotta. Bisogna chiedere al governo di desistere da quell’Aia programmata per una produzione di 12 anni a carbon coke, che farebbe compiere un salto nel passato di 40 anni, quando invece tutta l’Europa va verso l’ecosostenibilità. E bisogna anche dire di no alla produzione di 6 milioni di tonnellate di acciaio. Se non si vuole condannare Taranto a un futuro ancora peggiore.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Sport

Il basket tra agonismo e formazione: la grande annata della Support_o

Il gruppo U15 campione di Puglia
19 Mag 2025

di Paolo Arrivo

Un titolo regionale conquistato nell’under 15, con accesso all’interzona. Le finali raggiunte nelle categorie U17, U14 e U13: sono i risultati della Support_o Taranto in questa stagione. I successi sono motivo di soddisfazione per l’intero gruppo Virtus del presidente Ciccio Stola. Che non si ferma ancora: la società ionica sta preparando il Pinkamp, in programma dal 29 giugno al 5 luglio. Una grande opportunità per la pallacanestro rosa, da collocare nell’opera di valorizzazione e crescita di chi gioca.

Pinkamp

“Il Camp si rivolge al settore femminile: ragazze nate dal 2013-14 al 2006 – ha spiegato William Orlando in una intervista pubblicata sull’ultimo numero del settimanale Lo Jonio – é un Camp di specializzazione, nel quale oltre allo svago che si concederanno le ragazze al Metapontum Village, un villaggio sul mare molto attrezzato, faremo una settimana di basket, di fondamentali, con allenatori nazionali”. Tra questi il grande nome è quello di Roberto Ricchini.

“Un ritorno per chi ha vinto tre scudetti a Taranto alla guida del Cras, una Coppa Italia, due Supercoppe italiane, ricordiamo. Senza dimenticare il quinto posto in Eurolega, risultato importante per una squadra del Sud Italia. In considerazione di quello che è stato per la pallacanestro femminile, questa figura (anche commissario tecnico della nazionale femminile, ndr), possiamo parlare della volontà da parte nostra di realizzare un evento che vada oltre il divertimento per lasciare qualcosa di importante sul piano tecnico”. Queste le aspettative della Support_o e del movimento ionico. In una città che sembra essersi riappassionata, negli ultimi tempi, al basket rosa.

La lezione della Support_o

Il Pinkamp arriva a margine di una stagione particolarmente impegnativa. E piena di gratificazioni. Ecco spiegato il motivo per cui è nata l’iniziativa. “Per chiudere il cerchio su questa annata che ci ha visto protagonisti da questo punto di vista, abbiamo voluto organizzare il Camp per le ragazze: per non farle staccare la spina, per dare loro nuovi stimoli, e magari farle migliorare in quello che sarà indirizzato su un unico fondamentale, anche nel periodo estivo”.

Il Pinkamp è aperto a tutta la Penisola, chiarisce il tecnico della Support_o. Raccolte una trentina di adesioni, l’obiettivo è non andare oltre le 40, per non incidere negativamente sulla qualità del lavoro. “Oltre a Ricchini ci sarà la collaborazione di Fabio Palagiano, naturalmente dello staff della Virtus con Roberta Stola, Francesco Camerino e Giovanni Guida; quella del Basket Fasano, con un intervento di Gianluca Monopoli e delle ragazze che verranno a fare le dimostratrici”.

Le beneficiarie dell’iniziativa sono le giovani cestiste. Ce ne sono di talentuose, alle quali dare attenzione: “Teniamo alle ragazze perché la pallacanestro diventi un’attività importante per loro”. L’auspicio, potremmo aggiungere, è che le nuove generazioni continuino a interessarsi e a praticare questa disciplina sportiva. In un territorio che deve insistere sulla stessa, in uno sguardo di lungimiranza, oltre il grande evento internazionale in programma l’anno prossimo.

William Orlando e Roberta Stola

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Diocesi

Un popolo in festa per Santa Rita

foto G. Leva
19 Mag 2025

di Angelo Diofano
“La pace sia con tutti voi”: con la frase tratta dal discorso del pontificato di Leone XIV, rivolto al popolo di Dio appena dopo la sua elezione, mons. Gino Romanazzi ha dedicato i solenni festeggiamenti in onore di Santa Rita, titolare della parrocchia da lui guidata.
“Queste furono anche le parole – commenta don Gino – pronunciate da Gesù ai suoi apostoli subito dopo la resurrezione, invitandoli a far esperienza di pace attraverso la sua persona. E questo il Signore continua a fare con noi con la sua presenza in ogni circostanza della nostra vita, nel nostro territorio, nella nostra città, nel nostro Paese, nella nostra Chiesa. In questo Giubileo tutti noi possiamo essere pellegrini di Speranza e annunciatori di una novità assoluta, cioè del Signore che fa diventare tutto nuovo, donandoci il miracolo dell’unità e della nostra comunione”.
“Prendiamo esempio da Santa Rita – aggiunge – che aveva ben chiaro cosa significava per la sua vita Gesù morto e risorto, fonte di speranza perché scopo della sua vita, tanto che, contemplando continuamente Lui, immedesimandosi con la Passione di Cristo, una spina della corona di Cristo miracolosamente le trafisse la fronte”.
“Mi colpisce inoltre il fatto – sottolinea – che papa Leone XIV sia agostiniano proprio come lo fu santa Rita, quest’ultima canonizzata proprio dal suo ideale predecessore, Leone XIII, cui, ricordiamo, si deve l’enciclica Rerum Novarum, che segnò una grande novità per i suoi tempi. Mediteremo tutto questo in occasione delle celebrazioni in onore della nostra Santa che si svolgeranno durante il triduo 19-20-21 alle ore 19”.
I festeggiamenti culmineranno giovedì 22 maggio, solennità di Sana Rita, con le sante messe che si terranno alle ore 7, alle ore 10 e alle ore 11.30, a seguire ci sarà la supplica. Saranno disponibili i sacerdoti per le confessioni.
Alle ore 18 in piazza Santa Rita, ci sarà la solenne celebrazione eucaristica che per la prima volta verrà presieduta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero. Al termine, con la partecipazione della confraternita di Santa Rita in abito di rito, si snoderà la processione per via Ancona, viale Trentino, via Lago di Molveno, via Dalmazia, viale Magna Grecia (con momento di preghiera per gli ammalati davanti alla clinica Santa Rita), via Calamandrei, via Galera Montefusco, via Lago D’Arvo, via Atenisio, angolo via Galilei e rientro in piazza Santa Rita, dove avrà luogo la benedizione delle rose. Presterà servizio la banda musicale “Associazione musicale – Banda municipale Città di Crispiano”.
Sabato 24, infine, appuntamento alle ore 20 con la festa in piazza Santa Rita, con canti, balli e ‘l’autopranzo’ per tutti, cioè la possibilità, nell’apposito spazio accessoriato da centinaia di tavolini e sedie, di condividere, nel segno dell’amicizia, le prelibatezze che ognuno vorrà portare da casa. Allieterà la serata il complesso musicale ‘Sgobjo trio pop rock’. Sarà un  avvenimento: “ Il popolo in festa: è missione”  l’esperienza della gioia di stare con Gesù vivo e presente.
Il popolo dei volontari “Quelli del 22 maggio” (questa la scritta sulle magliette che indossano) sarà il protagonista della festa che, accogliendo tutti, testimonierà e annuncerà, a quanti parteciperanno ai festeggiamenti, la bellezza di essere cristiani e la gioia di comunicarlo.
A coronamento, le luminarie e  il parco giochi.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO