Tre percorsi inclusivi verso la Porta santa: “Accessibilità è dignità per tutti”
 
                “L’accessibilità non è un favore o un’opzione aggiuntiva. È un diritto. Ed è il modo giusto di progettare il presente e il futuro”. Camilla Capitani, ipovedente ed esperta in accessibilità culturale, lo ripete con la calma e la determinazione di chi conosce il tema. Ieri sono stati inaugurati tre nuovi percorsi inclusivi verso la Porta Santa: un progetto pensato per rendere il Giubileo più accessibile a tutti, indipendentemente dalle caratteristiche fisiche, sensoriali, cognitive, anagrafiche e linguistiche. I percorsi partono da piazza del Risorgimento, piazza Pia e piazza Sant’Uffizio e sono dotati di materiali informativi realizzati con linguaggi diversi: testi, audio, video, Easy-to-Read, lingua dei segni italiana e internazionale, Comunicazione Aumentativa Alternativa in pittogrammi. Tutto è consultabile attraverso QrCode, con filmati accessibili in italiano e inglese, sottotitoli sincronizzati e lingua dei segni.
Come usare i percorsi accessibili
📍 Partenze
– Piazza del Risorgimento
– Piazza Pia
– Piazza Sant’Uffizio
🔗 Cosa offrono
– Impronte calpestabili con contrasti cromatici
– Mappe visuo-tattili e Braille
– QR Code con audio-video in italiano, inglese, LIS e lingua dei segni internazionale
📱 Guide online
Disponibili in Easy-to-Read e CAA (pittogrammi):
accoglienzagiubileo.it/mappe-accessibili-giubileo-benvenuti

foto Sir
L’esperienza e la progettazione inclusiva
“Ho collaborato al progetto con il team di esperti, per la mia esperienza nell’accessibilità per le disabilità visive – racconta Capitani – contribuendo alla realizzazione delle mappe tattili, con indicazioni in Braille e QR Code, e alla valutazione delle impronte calpestabili che guidano i pellegrini alla Basilica”. Le impronte, chiare e facilmente individuabili, riportano i colori del logo del Giubileo della speranza a rappresentare la diversità umana. Sono applicate sul pavimento ogni 5 metri, alternate destra e sinistra, per accompagnare passo dopo passo chiunque desideri raggiungere San Pietro. Secondo Capitani, l’inclusione va ben oltre la disabilità: “L’accessibilità agevola tutti. Se una persona che vede poco trova utile una mappa tattile o un percorso segnalato con contrasti cromatici, lo stesso vale per chi quel giorno si è semplicemente dimenticato gli occhiali. La comunicazione inclusiva facilita la vita di tutti”.
- foto Sir
- foto Comune di Roma
Un diritto per tutti, non un’opzione
Il progetto, fortemente voluto dal Commissario straordinario di Governo per il Giubileo della Chiesa cattolica, dal Dicastero per l’evangelizzazione e dalla Protezione Civile di Roma Capitale, ha visto il contributo di esperti come Dino Angelaccio, Miriam Mandosi, Carlo D’Aloisio e Odette Mbuyi, con la supervisione di suor Veronica Donatello, responsabile dell’Ufficio nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità della Cei e consultore del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede. “Questo progetto è un punto di partenza – sottolinea Capitani – ma l’obiettivo deve essere più ampio: ogni grande evento, ogni manifestazione o progetto pubblico deve pensare all’accessibilità sin dal principio, senza escludere nessuno.
Il messaggio che vogliamo trasmettere è proprio questo”. Sul sito ufficiale del Giubileo sono disponibili in PDF le guide in Easy-to-Read italiano e inglese e in CAA. Mappe visuo-tattili e parlanti, caratteri ad alta leggibilità, scritte in Braille, filmati con sottotitoli e lingua dei segni: ogni dettaglio è stato pensato per non lasciare nessuno indietro. “E speriamo – conclude Capitani – che questo messaggio sia passato anche attraverso l’inaugurazione di ieri. Perché costruire percorsi accessibili significa costruire percorsi di dignità, per tutti”.

foto Sir
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