Sport

Dal Premio Atleta di Taranto ai Giochi del Mediterraneo: il grande evento è ordinario

Mauro De Filippis tra i premiati - foto G. Leva
25 Ago 2025

di Paolo Arrivo

 

È partito ufficialmente il countdown. Quello che porterà, tra poco meno di un anno, ai Giochi del Mediterraneo. Un evento straordinario da vivere appieno nella città dei due mari. Ma ce n’è un altro divenuto ordinario, appuntamento tradizionale particolarmente atteso dalla comunità, che lo ha onorato la scorsa settimana: parliamo del Premio Atleta di Taranto. Un rito ripetuto ogni estate. È andato in scena giovedì scorso con il sostegno del Comune di Taranto, della Regione Puglia, di Sport e Salute, con il patrocinio ufficiale dei Giochi del Mediterraneo. E non ha tradito le aspettative.

L’edizione numero sedici della manifestazione ideata da Roberto De Lorenzo si è tenuta nella suggestiva location del Mon Rêve Resort, condotta dal giornalista di Antenna Sud, Flavio Insalata: tanti i motivi di interesse legati a un Premio che è cresciuto di anno in anno, grazie alle intuizioni e all’efficienza della macchina organizzativa, allargando il proprio raggio di azione oltre i confini della terra in cui è nato. La congiuntura storica è particolare. Premiando le eccellenze tarantine, pugliesi e italiane (atleti, dirigenti e tecnici), il Premio Atleta di Taranto si colloca nel percorso di avvicinamento ai Giochi del Mediterraneo, nell’ultimo tratto. La XVII edizione infatti cadrà quasi in concomitanza con il grande evento internazionale. Quando il volto della città sarà ormai trasfigurato, in senso positivo. Così la sua mentalità.

Premio Atleta di Taranto, i nomi dei premiati

Sezione Jonica: Volley Grottaglie, la ballerina Roberta Di Laura, l’atleta paralimpico del tiro a segno Gianluca Iacus, Francesco Trisciuzzi, talento della Muay Thai; Salvatore Britannico (New Taranto Calcio a 5), Circolo Tennis Taranto, Palio di Taranto femminile, Alessandro Giosa (Prisma Volley Taranto), Nunzio De Bartolomeo dell’omonima Accademia, Vincenzo Di Bennardo della Nazionale di Basket in carrozzina, il ciclista Adriano Tegas, la nuotatrice Alessia Loconsole. Menzione per ASD Taranto Inclusione e ASD Subbuteo Taranto

Sezione Puglia: Crifo Wines Ruvo, Davide Capobianco (atletica leggera), la pallavolista Valeria Caracuta; Bulldog Capurso, Pantaleo Corvino (direttore area tecnica Unione Sportiva Lecce), l’ex calciatore e allenatore Vito Di Bari, Fabrizio Lisco dell’equipaggio di Luna Rossa, Gabriele Rosato (campione mondiale di Taekwondo nel 2023), la rugbista Annalisa Marrone

Sezione Italia: l’ex allenatore e calciatore Franco Selvaggi, la cestista Stefania Trinboli, il palla manista italo-croato Demis Radvovicic

Sezione militare: Ernesto Buoncuore (campione italiano di canottaggio di sedile fisso), Giuseppe Disabato (argento nella marcia agli Europei U20), il campione europeo under 18 della sprint race di Sup Nicolò Ricco, Mauro De Filippis (campione mondiale ed europeo nel tiro a volo).

 

Il Premio Atleta di Taranto nel racconto fotografico di Giuseppe Leva

 

La data spartiacque

A proposito dell’immagine, del look rinnovato, nell’opera di riconversione territoriale, Taranto è pronta ormai. Il sindaco non ne può dubitare. E lo ha dichiarato intervenendo all’evento “One year to go” andato in scena nella stessa serata di giovedì scorso 21 agosto, davanti a Palazzo di Città. “Un giorno importante. Un giorno storico”, ha detto Piero Bitetti riferendosi allo stesso momento, molto partecipato, che ha segnato il conto alla rovescia verso i Giochi del Mediterraneo. Lo sport diventa il pretesto per parlare d’altro. Segnatamente dei segnali di crescita, di pace, di dialogo, che si vogliono lanciare per mezzo di un messaggio universale. Taranto lo potrà gridare. Con l’auspicio che si sia già posta la parola fine sulla guerra in Ucraina. Che i conflitti siano un’eccezione nella storia contemporanea, e i grandi eventi una consuetudine nella Città Europea dello Sport 2025.

“One year to go” – Photo Gallery by G. Leva

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Diocesi

Angeli Custodi, visita a sorpresa di Fiorella Mannoia

25 Ago 2025

di Angelo Diofano

È stata una lieta sorpresa quella che don Alessandro Argentiero, parroco degli Angeli Custodi, al quartiere Tamburi, ha voluto riservare nella serata di domenica scorsa, 24 agosto, ai bambini del catechismo, accompagnati dalle loro mamme: nel teatro parrocchiale è stata ospite Fiorella Mannoia, giunta poco prima del concerto alle Cave di Fantiano, a Grottaglie (spostato da sabato sera per le inclementi condizioni atmosferiche), su invito del sacerdote, che fino all’ultimo ha tenuto nascosta la notizia. Questo, per ringraziare la cantante per l’appello dell’anno scorso da lei rivolto alle autorità competenti per la riqualificazione del nuovo campo sportivo parrocchiale, il cui esito è stato positivo, tanto che ben presto è pervenuto un congruo contributo concesso dalla Regione Puglia, quale primo step per questi lavori, che saranno avviati entro settembre. L’artista è stata accolta dal grande entusiasmo dei bimbi (oltre che delle mamme), sulle note della canzone “Che sia benedetta”, presentata al Festival di Sanremo del 2017, e che stata utilizzata dalla parrocchia come inno del campo estivo. Parole di speranza per il quartiere sono state quelle pronunciate dalla Mannoia, con l’invito a battersi per il rispetto al diritto alla salute, da considerarsi prioritario rispetto a quello del lavoro, e a riflettere sulla sciagura che sta colpendo le popolazioni di Gaza e dell’Ucraina per le guerre in corso, di cui stanno soffrendo in particolare i più piccoli.

“Non ci aspettavamo proprio questa visita – ha commentato don Alessandro – che per il quartiere è stata una dolce carezza, dopo tutti quegli schiaffi ricevuti”.

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Diocesi

Nel ricordo dell’arrivo a Grottaglie delle spoglie di San Francesco De Geronimo

25 Ago 2025

di Angelo Diofano

Nell’ottantesimo anniversario dell’arrivo a Grottaglie delle spoglie di San Francesco De Geronimo, il rettore don Franco Spagnulo rende noto che nel santuario dedicato al santo grottagliese martedì 26 agosto alle ore 18.30 l’arcivescovo mons. Ciro Miniero presiederà la solenne concelebrazione eucaristica di ringraziamento. Questo, in preparazione al novenario dei festeggiamenti in onore del santo  che inizierà venerdì 29  alle ore 18.30 con la traslazione delle venerate immagini della Vergine SS. della Mutata e di San Francesco De Geronimo dal monastero di Santa Chiara alla chiesa madre. Le celebrazioni si concluderanno domenica 7 settembre con le sante messe dell’arcivescovo emerito di Potenza, mons. Salvatore Ligorio (ore 11) e dell’arcivescovo della nostra diocesi mons. Ciro Miniero (ore 18) cui seguirà, alle ore 19, la processione per le vie principali di Grottaglie.

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Diocesi

Da sabato 9, ND osserverà la consueta pausa estiva

Le nostre pubblicazioni, riprenderanno lunedì 25

08 Ago 2025

Da sabato 9, le pubblicazioni sul sito di ND saranno sospese per la consueta pausa estiva.

La ripresa del nostro lavoro è prevista per lunedì 25 agosto.
Cogliamo l’occasione per augurare a tutti di vivere questo tempo come occasione di rigenerazione per il corpo e per la mente facendo nostre le parole di papa Francesco: «D’estate non basta ‘staccare la spina’, ma occorre riposare davvero. Per farlo, bisogna ritornare al cuore delle cose: fermarsi, stare in silenzio, pregare, per non passare dalle corse del lavoro alle corse delle ferie. (…)
Guardiamoci dall’efficientismo, fermiamo la corsa frenetica che detta le nostre agende. Impariamo a sostare, a spegnere il telefonino, a contemplare la natura, a rigenerarci nel dialogo con Dio».

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Diocesi

Montemesola, festa del patrocinio della Beata Vergine del Rosario

08 Ago 2025

Tre giorni di festa, tra fede, musica e spettacolo a Montemesola per onorare l’amata patrona, la Beata Vergine del Rosario, e vivere insieme momenti di intensa partecipazione e gioia collettiva. Il comitato, la parrocchia S. Maria della Croce (parroco, don Andrea Casarano) e la confraternita del SS. Rosario hanno pensato ad una festa per ogni fascia d’età, che rispetti la tradizione e al tempo stesso sappia sorprendere con spettacoli innovativi. Come oramai da circa tre anni a questa parte, le celebrazioni si svolgono in estate a partire dal 22 agosto, giorno in cui fu conferito il patrocinio alla Beata Vergine del Rosario e anche per permettere a tutti, soprattutto i fuorisede, di godere della festa.

Ecco il programma:

Venerdì 22 agosto, alle ore 18 ci sarà la traslazione del simulacro della santa patrona alla chiesa madre per la successiva celebrazione eucaristica.

Sabato 23, alle ore 8.30, giro per le vie del paese e matinèe in piazza della banda ‘Città di Francavilla Fontana’ diretta dal m° Ermir Krantja. Alle ore 19, santa messa e al termine, in piazza IV Novembre, ci sarà la consegna delle chiavi del paese alla patrona da parte del sindaco e dell’amministrazione comunale. La serata proseguirà alle ore 21  in largo Osanna, area mercatale, con le fontane danzanti della ‘De Dominici’s’, spettacolo di acqua, fuoco e luci, in nuovo show, unico in Puglia, che sarà accompagnato dalle musiche della banda di Francavilla Fontana. Quest’ultima, alle ore 21.30 si esibirà in piazza IV Novembre sotto la direzione del m° Ermir Krantja. Lo spettacolo delle fontane danzanti sarà replicato alle ore 23.

Domenica 24, sante messe saranno celebrate alle ore 8 – 9.30 – 11.30; alle ore 9, risveglio musicale per le vie a cura del gran concerto bandistico ‘F. Trani – Città di Montemesola’; alle ore 18, solenne processione per le vie del paese e al rientro, alle ore 20, celebrazione eucaristica. Alle ore 21, in zona Molinelle, ci saranno i fuochi artificiali della ditta Padovano di Genzano della Lucania (Potenza); alle ore 21.30, in piazza IV Novembre, show coinvolgente con il ‘Balla live in tour’ con l’esibizione della band ‘Alta Frequenza’, dj set vocalist e l’eccezionale performance dell’Arpa Laser da Budapest (protagonista della cerimonia di apertura dell’Eurovision 2023) con un travolgente ‘Laser Show’ di luci e colori.

Non mancheranno l’area food, le mascotte e i supereroi con gadget per i più piccoli. La storica azienda di luminarie Vincenzo e Giuseppe Memmola di Francavilla Fontana curerà l’intero allestimento con il suggestivo frontone luminoso e la tradizionale spalliera ornamentale in piazza IV novembre.

 

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Confraternite

Concerto del Gen Rosso per i 350 anni dell’arciconfraternita della Beata Vergine del Monte Carmelo

08 Ago 2025

Domenica 10 agosto, Taranto vivrà una giornata di grande significato religioso e culturale per le celebrazioni del 350° anniversario della fondazione dell’arciconfraternita della Beata Vergine del Monte Carmelo, una delle istituzioni più antiche e rappresentative del patrimonio spirituale cittadino. Fondato nel 1675, il sodalizio continua a essere un punto di riferimento per la devozione mariana e la vita confraternale, con un impegno costante nel custodire tradizioni secolari e nel promuovere momenti di preghiera e aggregazione.

 Per questa importante ricorrenza è stato organizzato un programma celebrativo che si svolgerà con queste modalità:
ore 18.30, santa messa di ringraziamento presieduta da mons. Marco Gerardo, padre spirituale dell’arciconfraternita, nella chiesa confraternale in piazza Giovanni XXIII; alle ore 19.30, venerazione straordinaria della venerata effigie della Beata Vergine del Monte Carmelo. In questa occasione sarà distribuita una figurina commemorativa realizzata in edizione speciale per ricordare il 350° anniversario; alle ore 21, concerto del gruppo internazionale Gen Rosso nell’arena della villa Peripato. L’evento musicale, che segna la prima esibizione a Taranto del noto gruppo, offrirà uno spettacolo carico di messaggi di fraternità, pace e impegno sociale attraverso il linguaggio universale della musica. Tutti gli inviti per il concerto sono andati esauriti, a conferma della grande risposta da parte della cittadinanza verso questo evento, che unisce fede e cultura in un momento di profonda condivisione comunitaria.

Il 350° anniversario dell’arciconfraternita rappresenta un’occasione preziosa non solo per i confratelli e le consorelle, ma per l’intera città, chiamata a riscoprire e valorizzare le proprie radici spirituali e storiche.

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Giubileo dei giovani

Un frammento di un quarto di secolo fa

ph Vatican media-Sir
08 Ago 2025

di Emanuele Carrieri

Stavano tutti là quella sera e all’appello non era assente nessuno: bambini, fanciulli, giovani, ragazzi, adulti, anziani, bianchi, gialli e neri. Tutti, nessuno escluso. I più arditi, i più fortunati, due o forse tre milioni di ragazzi erano là, a Tor Vergata, una frazione sulla via Casilina, oltre il raccordo anulare di Roma. Ma la sera di sabato 19 agosto del 2000, c’erano tutti perché erano attaccati davanti agli schermi televisivi. A chi guardava la diretta tv, sembrava di stare là: un gioco ininterrotto di carrellate, dissolvenze, sovrapposizioni, inquadrature, effetti, panoramiche zoomate. E a perdita d’occhio, giovani e ragazzi, e poi bandiere, cartelloni, striscioni e, al centro, tutto di bianco, l’anziano Giovanni Paolo II. Chi era di fronte a un piccolo schermo non dimentica che all’improvviso il telecronista si ammutolì e tutti, a Tor Vergata o tranquillamente sprofondati nel divano della propria casa, guardarono quel fuori programma. Una ragazza, spuntata da chissà dove, si arrampicava di corsa sui gradini del palcoscenico in direzione del Papa, immobilizzato da infermità a una poltrona. Un cespuglio di capelli scuri, scurissimi, una maglietta di colore grigio chiaro, i bermuda neri. È intagliato sulla roccia il ricordo di quei gomiti angolati all’indietro che, lesti, fluttuavano nell’aria per agevolare quella corsa affannosa, di quel tronco proteso in avanti per poter arrivare prima a spezzare il filo del traguardo, di quelle gambe che esprimevano una forza e una energia che parevano voler sfidare a tutti i costi ogni legge della fisica, di quelle scarpe combattive di colore chiaro che salivano a quattro a quattro i trenta o forse quaranta scalini che portavano al pontefice. Soltanto due o forse tre degli uomini della sicurezza si resero conto di quanto stava accadendo e si precipitarono, nel timore che fosse una manovra di aggressione. Karol Wojtyla, con prontezza, allargò orizzontalmente le braccia, e con quel gesto e con le sue mani aperte rivolte all’indietro, fermò letteralmente gli uomini della sicurezza. Arrivata di fronte a Giovanni Paolo II, non assunse una posizione eretta: protesa in avanti, lo abbracciò, così come s’abbraccia un vecchio nonno. Il pontefice e quella ragazza rimasero per qualche istante abbracciati con le braccia strette al collo, guancia a guancia, e si parlarono nell’orecchio sottovoce, si bisbigliarono chissà che cosa, forse non udirono nulla nemmeno gli uomini della sicurezza che nel frattempo si erano avvicinati. E la ragazza lo baciò, così come si bacia un vecchio nonno, mentre il Papa le accarezzava con tanta dolcezza i capelli. Congedandosi, lo salutò, con un cenno della mano e con il palmo aperto e con le dita aperte, e si allontanò con uno degli incaricati della sicurezza. L’uomo voleva farla uscire da uno varco e, con il braccio, indicò il percorso, ma lei, con gesto risoluto, si diresse verso il suo gruppo di amici, che la accolse con un applauso e in modo molto festoso. Giunta a pochi passi, la ragazza ringraziò gli amici alzando tutti e due le mani con due dita a V, abbreviazione di vittoria. Dopo, con un gesto agile e improvviso, quasi felino, scavalcò la recinzione e fu inghiottita da quei due, o forse tre, milioni di giovani e ragazzi che erano là. Quel fuori programma, ineliminabile dalla roccia dei ricordi, fu la più chiara manifestazione di accoglienza e di affetto, di dolcezza e di gratuità, di premura e di tenerezza della Giornata mondiale della gioventù e del Giubileo dei giovani del 2000: forse quella ragazza, Angeles, decollata dall’Argentina e magicamente paracadutata sul palco di Tor Vergata, avverte ancora ora, che è una donna, la vibrazione di quell’abbraccio.

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Giubileo2025 in diocesi

Fragagnano per il giubileo dei detenuti

08 Ago 2025

Nel cammino verso il Giubileo dei detenuti, anche Fragagnano ha dato il suo contributo con un momento di profonda partecipazione e riflessione, dedicato all’ascolto, alla condivisione e al superamento dei pregiudizi accogliendo l’associazione di volontariato penitenziario Noi & Voi onlus,insieme a due gruppi scout di Bologna e Firenze; un’occasione autentica per riscoprire insieme il valore della dignità, del perdono e della possibilità concreta di cambiamento. Non è stato un semplice evento, ma un invito a esserci, a tendere la mano, ad aprire il cuore.

Dopo la celebrazione eucaristica in chiesa madre, presieduta da don Francesco Mitidieri insieme al parroco don Graziano Lupoli, ci si è ritrovati in piazza Regina Elena per ascoltare testimonianze toccanti e significative.

La serata si è conclusa con un momento conviviale, a conferma che l’incontro e la fraternità sono semi di speranza concreta.

 

Il progetto è sostenuto da Regione Puglia – politiche giovanili; Noi & Voi onlus; Biblioteca N.D.Elena Dell’Antoglietta – Fragagnano

 

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Tracce

Su Mattarella non si può!

ph Paolo Giandotti – ufficio stampa Quirinale
08 Ago 2025

di Emanuele Carrieri

Premessa indispensabile per scongiurare primati e superiorità di ogni genere da parte delle presuntuose, spocchiose e tracotanti “menti semplici” che gremiscono il palcoscenico politico italiano: attaccano il Presidente della Repubblica Italiana con l’intenzione di colpire Sergio Mattarella. È lui il bersaglio che vogliono colpire: ne consegue che qualunque attacco mosso nei suoi confronti da una qualsiasi entità – a maggior ragione, se si tratta di uno Stato straniero – costituisce un attacco verso il nostro Paese e verso chi ne fa parte. Vale a dire, verso tutti, proprio tutti, nessuno escluso. Semplificare gli attacchi e gli oltraggi sferrati dalle autorità russe a Mattarella a una questione di mera contingenza diplomatica e, come tale, riconducibile agli alti e bassi della ordinaria dialettica fra stati, rappresenta prima di tutto un grossolano strafalcione di carattere istituzionale. Ma è, più di tutto, il modo più vantaggioso e più diretto per spianare la strada, consapevolmente oppure no cambia poco, alla propaganda con cui da tempo e servendosi di ogni mezzo – a cominciare dai social – Putin, con la sua masnada, è impegnato a scambiare fra loro i ruoli di invasore e di invaso, di occupante e di occupato, di aggressore e di aggredito. Si affaccia con intensità il dubbio che alcuni esponenti della nomenklatura non conoscano i fondamentali dell’attività diplomatica. Tanto per citare un caso, il ministro degli esteri russo Lavrov aveva soltanto ventidue anni quando, nel lontano ’72, mise piede nel grattacielo di Piazza Smolenskaja, la sede del ministero e ricopre quel posto, chiamato da Putin, dal 9 marzo del 2004. Come immaginare che quell’ex enfant prodige possa proferire soltanto una frase contro una personalità apprezzata, rispettata e stimata come Mattarella, che è il Presidente della Repubblica Italiana? È ovvio che desiste. Ha affidato ormai da tempo l’ingrato compito alla sua portavoce Marija Zakharova: quella che incarna – riuscendoci benissimo – la parte della sorvegliante cattiva, con il portavoce di Putin, Peskov, bravissimo a sua volta, nei panni del secondino bonario. Ma resta sempre la voce del grande zar di tutte le Russie. Vari giorni prima dell’inizio della invasione russa dell’Ucraina (24 febbraio 2022), la portavoce si era scagliata, con capacità espressiva della bambina del film L’esorcista, contro chi dava l’aggressione per imminente. Questo, dopo avere già scritto che “questi giorni passeranno alla storia come i giorni del fallimento della propaganda di guerra occidentale, umiliata e distrutta senza sparare un colpo”. In verità da allora di colpi sull’Ucraina ne sono piovuti, fra ordigni, bombe, missili, cannonate e droni oltre quattro milioni all’anno. Altro che senza sparare un colpo. Gli unici a finire “umiliati e distrutti” sono stati quegli esponenti politici nostrani che al tempo, in sincronia perfetta con le dichiarazioni di Marija, zarina di tutte le Russie, si erano detti certi che “Putin non attaccherà l’Ucraina” o avevano il progetto dello scambio fra due Mattarella con mezzo Putin. Così torniamo a Mattarella, che non solamente è il Capo dello Stato e come tale rappresenta tutti, proprio tutti, nessuno escluso – con l’apprezzamento della stragrande maggioranza, la quasi totalità degli italiani, stando ai sondaggi che da dieci anni lo incoronano come il politico di gran lunga più amato del Paese –, ma anche la personalità più autorevole e più apprezzata dell’intero panorama continentale europeo. “Colpirne uno per educarne cento”, spiega un adagio attribuito a un oscuro funzionario della dinastia cinese Han. E Zakharova, che non ama l’oscurità e che sceglie sempre le luci del palcoscenico, ha imparato molto bene la lezione e la usa a ogni piè sospinto. Tanto che non appena ha l’occasione adatta non esita a puntare la sua arma da cecchino di regime – oppure da killer di mafia che non ricorda chi ha freddato – su Mattarella, inserito nella lista nera dei russofobi in circolazione pubblicata di recente sul sito del ministero degli esteri russo. Non certo prima, non certo unica, e non certo ultima, puntata di una più generale offensiva della propaganda filorussa che proprio nel nostro Paese ha trovato e continua a trovare il terreno di conquista favorevole. È quanto emerge da alcune osservazioni statistiche condotte per saggiare l’atteggiamento delle opinioni pubbliche europee sulla guerra in Ucraina. A volte occorre prevenire le obiezioni maliziose e venire al dunque: criticare il Presidente della Repubblica si può o non si può? In uno Stato di diritto come il nostro dove la libertà di pensiero e quindi di critica sono previsti e tutelati, ovviamente si può. Altrettanto ovviamente, però, nella misura in cui la critica al Presidente della Repubblica non sconfini nell’offesa personale. Tutto ciò, a ben guardare, non tutela solo l’interessato ma l’intera comunità nazionale che egli rappresenta. Indirizzare la fandonia di russofobia a Mattarella per avere egli condannato fin dall’inizio l’invasione russa di uno Stato libero e sovrano come l’Ucraina con l’immane catena di lutti e di distruzioni a cui ha dato luogo e che invece di diminuire non fa che aumentare, è cosa quindi diversa dal reato di lesa maestà sbandierato dai nemici con cui abbiamo a che fare ogni giorno. Significa, quasi, colpirci nella nostra stessa sovranità nazionale. Vuol dire, nel caso di chi, sul fronte interno, si è ammutolito, non reagisce o reagisce di malavoglia o addirittura applaude, suonare in anticipo la ritirata nei confronti di chi ha già dimostrato di essere pronto a servirsi di qualunque mezzo pur di imporre la propria volontà di dominio sugli altri. Che è poi ciò che fa la differenza fra stati guidati e rappresentati da un mascalzone oppure da un galantuomo, da una persona perbene.

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Sport

Taranto, comincia l’era Ladisa: il dubbio e la speranza

La palla che torna in campo - foto G. Leva
08 Ago 2025

di Paolo Arrivo

Un anno di purgatorio. Un altro ancora poi, nella migliore delle ipotesi, il Taranto ripartirà dalla categoria in cui ha a lungo militato. E combattuto sino all’epilogo più amaro. La rinascita del calcio nella città dei due mari è realtà, grazie ai fratelli Sebastiano e Vito Ladisa (holding Finland). La società è stata compiuta dalla commissione comunale incaricata di valutare le manifestazioni d’interesse pervenute in risposta all’avviso pubblico finalizzato all’individuazione di una nuova società sportiva per la partecipazione al campionato di Eccellenza 2025/2026. I tifosi hanno benedetto l’operazione che ha restituito il pallone alla cittadinanza. Non mancano, però, gli scettici tra i sofferenti appassionati. Scetticismo motivato dall’esperienza. Perché le scottature che ha dovuto subire il tifoso, sotto il sole sempre più cocente degli ultimi anni, sono tante. Ad ogni modo, quello di Ladisa è un nome che ispira affidabilità, legata alla notorietà dello stesso marchio.

Ladisa, la scelta legata alla territorialità e alla progettualità

“La commissione ha valutato attentamente la documentazione presentata, con particolare riferimento alla completezza della documentazione amministrativa e alla solidità finanziaria e sostenibilità dei progetti sportivi nel medio-lungo termine. Particolare attenzione è stata indirizzata al progetto sportivo, comprensivo della gestione dello stadio Iacovone nonché delle attività per il settore giovanile e femminile”. Questa la nota diramata da Palazzo di città. E il motivo per il quale la scelta è ricaduta su Ladisa: “Sotto il profilo tecnico, finanziario e organizzativo, entrambe le proposte sono risultate valide e coerenti con i requisiti richiesti (l’altra era quella dell’imprenditore americano David Warren, ndr). Tuttavia, la Commissione ha ritenuto opportuno orientare la propria scelta verso il gruppo pugliese della Società Sportiva Taranto 2025 – S.S.D. che ha evidenziato una più profonda conoscenza del contesto sportivo cittadino, una comprovata esperienza nel settore, e ha presentato un business plan di respiro quinquennale”.

Il ritorno nel calcio

Quanto alla comprovata esperienza, c’è da ricordare che i Ladisa portarono la Virtus Locorotondo a Monopoli gestendo la società biancoverde nel nuovo millennio fino al 2010 prendendola proprio dall’Eccellenza per finire in serie C2. Poi decisero di non iscrivere la squadra al campionato. I fratelli sono al timone del gruppo Finland che comprende la storica azienda attiva nella ristorazione collettiva e commerciale. Una grossa realtà: i numeri parlano di circa 4mila dipendenti e della somministrazione di oltre 35 milioni di pasti all’anno in strutture pubbliche e private. Il ritorno nel mondo del calcio porta la firma del 7 agosto 2025. Il Comune di Taranto ha scelto questa società per rilevare il titolo sportivo cittadino e iscrivere la squadra al campionato regionale di Eccellenza. La stagione è prossima, e il campo fugherà ogni dubbio, perplessità, con l’auspicio che davvero si possa voltare pagina nella prossima sede dei Giochi del Mediterraneo.

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Eventi a Taranto e provincia

Piero Pelù, Serena Rossi e Alex Wise protagonisti al MediTa

08 Ago 2025

di Angelo Diofano

Piero Pelù, Serena Rossi e Alex Wise saranno i protagonisti della sesta edizione del MediTa, il Festival pop–sinfonico del Mediterraneo che si terrà da giovedì 4 a sabato 6 settembre all’Oasi dei Battendieri. L’evento è organizzato dall’Ico Magna Grecia in collaborazione con Comune, Regione, Puglia culture, Ministero della Cultura con il sostegno di numerosi sponsor.

La presentazione si è svolta nella mattinata di giovedì 7 agosto sotto la pensilina liberty di via Cariati, nell’incantevole cornice di Mar Piccolo, con gli interventi dell’on. Dario Iaia; dell’assessore a turismo, sviluppo e impresa turistica della Regione Gianfranco Lopane, del vicesindaco, e assessore con deleghe a grandi eventi, innovazione e politiche giovanili Mattia Giorno e di Piero Romano, direttore artistico dell’Ico Magna Grecia e del MediTa.

«Festival pop e sinfonico: due generi che si fondono e diventano MediTa:– ha detto il m° Piero Romano – Il festival appare come una ventata di ottimismo e un esempio di energia positiva per la nostra città, la nostra storia. Piero Pelù, Serena Rossi e Alex Wise saranno i protagonisti di questa edizione. Pelù è una passione che coltivavamo da tempo, Serena Rossi è una grande interprete di una melodia famosa in tutto il mondo mentre Alex Wise, messosi in luce al Festival di Sanremo fra le Nuove proposte, lo conosciamo in quanto è stato ospite, con successo, nella rassegna ‘Musica Fluida’ svoltasi al MarTa».

Assente per impegni istituzionali, il sindaco Piero Bitetti ha fatto pervenire un suo messaggio in cui ha dichiarato che «Il Medita Festival rappresenta un momento di grande valore culturale per Taranto, una città che da sempre vive in simbiosi con il suo mare e con le culture che lo attraversano. La nostra città trova in questa rassegna un’opportunità straordinaria per raccontarsi e per rafforzare la propria identità di luogo, di dialogo e di contaminazione positiva, testimonianza concreta di come Taranto possa tornare ad essere punto di riferimento per tutto il bacino mediterraneo, non solo come spazio geografico, ma come idea di comunità aperta e solidale».

Così ha invece riferito l’assessore regionale Gianfranco Lopane: «La rassegna contribuisce ad accrescere l’interesse di Taranto dal punto di vista turistico e culturale. In questi anni sono stati notevoli gli sforzi della Regione per l’ampliamento e la promozione delle risorse di questo territorio. Una stagione dietro l’altra, questa città sta dimostrando una crescita esponenziale quale attrattore per i flussi turistici in arrivo da ogni parte d’Italia e dall’estero».

«Guidata in modo egregio dal m° Piero Romano, l’Orchestra della Magna Grecia è un’eccellenza del territorio, meritevole di calcare palcoscenici nazionali e internazionali – ha dichiarato l’on. Dario Iaia – Ritengo che in un momento così particolare sia obbligo da parte di tutti noi valorizzare le cose belle, e sono tante, di questa città».

Così ha concluso Mattia Giorno, vicesindaco e assessore con deleghe a grandi eventi, innovazione e politiche giovanili: «Il MediTa è un momento importante per la nostra comunità, quasi rappresentando l’apertura e la chiusura della stagione estiva, prima dell’apertura delle scuole e, in pratica, alla chiusura degli stabilimenti balneari. Va evidenziata in questi anni la presenza di star come Achille Lauro, Riccardo Cocciante, Edoardo Bennato, Amii Stewart, Mahmood, Ron e Arisa. Lunga vita, dunque, al MediTa e ad eventi che possano contribuire allo sviluppo del turismo e della cultura della nostra città».

Questi i prezzi per ciascuna serata:

Piero Pelù, giovedì 4 settembre: poltronissima, 45 euro + prevendita; poltrona, 35 euro + prevendita; platea, 25 euro + prevendita; Serena Rossi, venerdì 5 settembre: poltronissima, 45 euro + prevendita; poltrona, 35 euro + prevendita; platea 25 euro + prevendita. Alex Wyse, sabato 6 settembre: poltronissima, 20 euro + prevendita; poltrona, 15 euro + prevendita; platea, 10 euro + prevendita.

Biglietti online: Vivaticket.
Info: Orchestra Magna Grecia Taranto – via Giovinazzi 28 (392.9199935)
Sito: orchestramagnagrecia.it . Social: Facebook e Instagram.

 

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Diocesi

Fragagnano in festa per Sant’Antonio

08 Ago 2025

di Angelo Diofano

Nei giorni 12 e 13 agosto si svolgono la Fragagnano i festeggiamenti patronali in onore di Sant’Antonio da Padova. Secondo il racconto di Nunzia Rochira, riportato su un opuscolo degli scorsi anni, il patrocinio di Sant’Antonio a Fragagnano ebbe origine nel 1904, soppiantando quello di Sant’Irene da Lecce. Da tradizione orale si tramanda che intorno all’anno 1900, in una giornata di una pioggia insistente, giunse a Fragagnano un uomo su di un ‘trainu’ su cui era posta la statua di Sant’Antonio. Preoccupato per i possibili danni all’importante carico l’uomo si fermò in piazza presso la bottega di un sarto chiedendogli di custodire temporaneamente il simulacro, assicurando che sarebbe tornato a riprenderlo. Quindi egli proseguì il suo viaggio verso Taranto, senza però far più ritorno a Fragagnano. In seguito a questa credenza popolare, la statua fu portata in chiesa madre. Così, come si evince dall’epigrafe posta all’interno di quest’ultima, Sant’Antonio divenne il patrono della popolazione fragagnanese, sostituendo Sant’Irene.

“La scelta di far svolgere la festa patronale di Sant’Antonio in pieno agosto è dovuta a una intuizione del vecchio parroco don Pasquale Busto, per favorire la partecipazione degli emigrati – ebbe a spiegare il parroco don Graziano Lupoli – Fragagnanesi fuori sede, residenti specialmente a Rivoli (in Piemonte), in Svizzera e in Germania, tornano in paese per battesimi o matrimoni e, dunque, per la festa patronale. Da alcuni anni, nel centro cittadino è presente una statua che li rappresenta: un uomo con la valigia e la giacca sull’avambraccio nell’atto di partire”.

Il programma dei festeggiamenti prevede per martedì 12 alle ore 19 la santa messa celebrata dal parroco don Graziano Lupoli; alle ore 21.30, in piazza, ci sarà il concerto dei ‘Nine Beat’.

La giornata di mercoledì 13, alle ore 8, sarà salutata dallo sparo di 13 colpi oscuri; alle ore 8.30, santa messa con benedizione e distribuzione del ‘Pane di Sant’Antonio’; a seguire, il giro delle bande musicali per le vie del paese; alle ore 19, in piazza Regina Elena si terrà la santa messa con la cerimonia di affidamento delle chiavi del paese al santo patrono; al termine si snoderà la processione accompagnata dalle confraternite e dalle autorità civili e religiose; al termine la statua resterà esposta in piazza fino alle ore 22; quindi, in piazza, si terrà il concerto delle bande musicali ‘Città di Rutigliano’ (m° Gaetano Cellamara) e ‘Città di Fragagnano’ (m° Giuseppe D’Elia). A mezzanotte, in via Madonna del Favore, spettacolo pirotecnico della ditta Maxima Fireworks di Bitonto. Le luminarie in piazza e per le vie saranno allestite dalla ditta Lady Luce di Corigliano Calabro (Cosenza).

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