Giubileo2025 in diocesi

A Crispiano, Giubileo delle famiglie

12 Dic 2025

Nell’ambito delle celebrazioni giubilari per i duecento anni della parrocchia di Santa Maria della Neve, a Crispiano, domenica 14 dicembre si terrà in chiesa il Giubileo delle famiglie. Il programma prevede alle ore 18 la santa messa animata dalle famiglie e alle ore 19 la tavola rotonda su ‘La famiglia educa ancora? Tra cronaca ed emergenza educativa’, che farà riflettere sulla mai cessata emergenza educativa.

Presentati dal parroco don Michele Colucci, i relatori saranno il prof. Fabio Mancini, membro della Consulta dell’ufficio catechistico nazionale e docente alla Lumsa; don Mimmo Sergio, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale familiare; Daniela e Alessio Scarano, genitori di tre figli.

 

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Uniti nel dono

Al Carmine di Taranto, una conversazione del Serra club per sensibilizzare al ‘Sovvenire’

ph Serra club Taranto
11 Dic 2025

“Tutti coloro che credevano stavano insieme ed avevano ogni cosa in comune”, il versetto del secondo capitolo degli Atti degli apostoli è stato l’incipit della conversazione che mons. Marco Gerardo ha tenuto, martedì 9 dicembre, ai soci del Serra club di Taranto ed ai cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, delegazione di Taranto. L’incontro è stato presentato dal delegato Benedetto Mainini e dalla presidente Maria Cristina Scapati che ha sottolineato il costante e forte impegno del Serra a favore dei sacerdoti.

“Ogni riflessione sulla nostra vita ecclesiale viene ispirata dalla Sacra Scrittura – ha esordito don Marco – ed anche quando i fatti narrati sembrano molto distanti, le dinamiche che raccontano, permangono nel tempo”. Alcuni termini sono particolarmente importanti e vanno attentamente analizzati. Tutti, cioè tutti i credenti, tutti coloro che sono battezzati ieri come oggi. Stavano insieme, ovvero condividevano non solo lo stesso luogo inteso come spazio, bensì come finalità del vivere secondo Cristo. Avevano in comune, il verbo al tempo imperfetto indica una continuità nell’azione che non si esaurisce in una raccolta occasionale bensì sottende un fatto strutturato di aiuto vicendevole e costante. Chi aveva di più provvedeva alle necessità di chi aveva di meno non per una ideologia ma per il sentimento di una comunità finalizzata alla carità dalla fede condivisa.

La Chiesa primitiva aveva la consapevolezza di essere primizia di una nuova umanità, consapevolezza che oggi dobbiamo ritrovare per far fronte all’indifferenza religiosa che pervade la società. La Chiesa delle origini ci insegna che la partecipazione alla vita ecclesiale è un diritto ma anche un dovere dei battezzati che si estrinseca con la partecipazione ai sacramenti, con la collaborazione fattiva nelle parrocchie ma anche con un contributo economico sempre più necessario alla vita delle nostre chiese. La responsabilità del sostegno economico che in tutti i paesi è affidata alle singole comunità in maniera diversa, in Italia ha una lunga storia che in qualche maniera ci ha fatto dimenticare la nostra responsabilità.

Il Sovvenire, ha spiegato don Marco, è il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, è stato costituito nel 1989 alla segreteria generale della Cei come struttura di supporto operativo ed esecutivo delle iniziative in tal senso, alla luce della riforma concordataria del 1984.
Il Sovvenire risponde alle valenze teologiche e alle direttive pastorali dell’episcopato in ordine alla corretta impostazione ed alla articolazione concreta del rapporto della Chiesa con i beni temporali e chiama i fedeli laici, ad una partecipazione più diretta e corresponsabile nell’amministrazione delle risorse materiali, in vista del raggiungimento delle finalità spirituali della Chiesa. Esso si attua con la firma dell’8permille nella personale dichiarazione dei redditi e rispondendo alle campagne ‘Uniti nel Dono’ che vengono promosse ogni anno come offerte deducibili. L’urgenza, ha sottolineato ancora don Marco, nasce dalla diminuzione dei gettiti e quindi dalla successiva riduzione delle attività della Chiesa italiana che non riguarda solo il sostegno dei sacerdoti, ma anche i restauri ed il mantenimento delle nostre chiese, il fondo per le case canoniche, l’istituzione di oratori, l’attenzione agli ultimi.

“Sempre noi cristiani ci affidiamo alla Provvidenza e ben sappiamo che una sana povertà ci può far bene, – ha concluso il parroco del Carmine di Taranto – ma è anche vero che una comunità si ritrova sia nel momento presente sia in una visione di futuro”. Uniti nel dono è il segno di una partecipazione alla vita della Chiesa che dobbiamo interiorizzare per rispondere alle sfide che ci pone una società in profondo cambiamento.

 

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Giubileo2025

Giubileo dei detenuti: ci sia clemenza e umanità nelle carceri italiane

A chiederlo a gran voce A buon diritto, Acli, Antigone, Arci, Cgil, Confcooperative Federsolidarietà,
Conferenza dei garanti territoriali delle persone private della libertà, Conferenza nazionale volontariato Giustizia-CNVG,
Coordinamento nazionale comunità accoglienti-CNCA, Forum droghe, Gruppo Abele, L’altro diritto,
La Società della ragione, Legacoopsociali, Movimento di volontariato italiano-Movi, ⁠Movimento No prison,
Nessuno tocchi Caino, Ristretti orizzonti che si sono rivolti con un appello al Parlamento, al presidente della Repubblica,
al ministero della Giustizia e ai magistrati di sorveglianza

ph Sir
11 Dic 2025

A buon diritto, Acli, Antigone, Arci, Cgil, Confcooperative Federsolidarietà, Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà, Conferenza nazionale volontariato Giustizia-CNVG, Coordinamento nazionale comunità accoglienti-Cnca, Forum droghe, Gruppo Abele, L’altro diritto, La Società della ragione, Legacoopsociali, Movimento di volontariato italiano-Movi, ⁠Movimento No Prison, Nessuno tocchi Caino, Ristretti Orizzonti lanciano un appello – intitolato ‘Giubileo dei detenuti: chiediamo clemenza e umanità nelle carceri italiane’ – in cui chiedono un provvedimento di clemenza che riduca il numero dei detenuti nelle carceri italiane.

La condizione negli istituti penitenziari italiani è drammatica. Si contano circa 63.500 detenuti stipati nei 46.500 posti effettivamente disponibili. Nel 2025 ci sono già stati 74 suicidi di persone detenute (oltre a due suicidi di agenti di polizia penitenziaria e due di operatori sociali) e 47 decessi le cui cause sono ancora da accertare. Nel 2024 i Tribunali di sorveglianza hanno accolto oltre 5.800 istanze per condizione di detenzione disumana e degradante, contraria all’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani sulla proibizione della tortura. Il carcere si è chiuso drammaticamente all’esterno, i detenuti trascorrono in celle inabitabili quasi l’intera giornata e la comunità esterna è disincentivata a collaborare. Una situazione che crea uno stato di frustrazione e burnout anche nelle persone che lavorano all’interno del contesto penitenziario.

Per queste ragioni i promotori dell’appello si rivolgono al Parlamento perché approvi un provvedimento di clemenza che permetta la riduzione immediata del numero dei reclusi, al presidente della Repubblica perché eserciti una consistente concessione di grazie come alcuni dei suoi predecessori, ai magistrati di sorveglianza affinché concedano per questo Natale tutti i giorni di permesso premio disponibili ai detenuti che già ne godono. Inoltre, si invita il ministero della Giustizia a umanizzare, come sancito dalla Costituzione e dalle convenzioni per i diritti dell’uomo, e modernizzare l’esecuzione della pena, e ad aprire il più possibile il carcere al mondo del volontariato, alle associazioni, alle cooperative, agli enti locali, alle scuole, alle università.

L’iniziativa viene presentata anche in vista del Giubileo dei detenuti che si svolgerà da venerdì 12 a domenica 14 dicembre, in Vaticano. Le parole usate da papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo 2025 sono chiare: “Propongo ai Governi che nell’Anno del Giubileo si assumano iniziative che restituiscano speranza; forme di amnistia o di condono della pena volte ad aiutare le persone a recuperare fiducia in sé stesse e nella società; percorsi di reinserimento nella comunità a cui corrisponda un concreto impegno nell’osservanza delle leggi”. Un’esortazione a cui, ad oggi, non è stato dato alcun seguito concreto.

I promotori dell’appello danno, poi, appuntamento a tutti coloro – associazioni di volontariato, enti del terzo settore, operatori, volontari, cittadini, organizzazioni della società civile – che ritengono che da questa drammatica situazione si debba uscire una volta per tutte, e che sono disponibili a dare un loro contributo, a partecipare all’assemblea pubblica che si svolgerà il 6 febbraio 2026 a Roma.

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Lavoro

Istituzioni e sindacati d’accordo: il governo può e deve salvare l’acciaio

11 Dic 2025

di Silvano Trevisani

La realizzazione di quattro dri e tre forni elettrici a Taranto è il punto di convergenza e di ripartenza del confronto con il governo per il futuro dell’acciaio. Un punto di convergenza condiviso dalle istituzioni amministrative, Comune, Provincia e Regione che, con i sindacati, hanno partecipato al consiglio di fabbrica nello stabilimento siderurgico e hanno redatto un verbale conclusivo condiviso. I punti fondamentali riguardano il ritiro del cosiddetto ‘piano corto’ e il recupero del piano industriale originario che proietta lo stabilimento di Taranto verso la decarbonizzazione e l’ambientalizzazione, salvaguardando l’occupazione. Gli impianti per la realizzazione del preridotto da utilizzare nei forni elettrici potranno essere alimentati normalmente a gas, ma resta la posizione del sindaco Bitetti, secondo il quale è possibile alimentare, in prospettiva, i 4 dri anche senza ricorrere alla nave rigassificatrice.

Un altro punto in comune va evidenziato: se entro marzo non ci dovessero essere offerte di acquisto realistiche per l’ex Ilva, dovrà essere il governo a garantire la continuità produttiva per un settore che resta strategico.

Secondo le conclusioni della riunione, si deve puntare a: “Realizzazione dei tre forni elettrici nel minor tempo possibile che gradualmente andranno a sostituire gli attuali afo superando l’attuale ciclo integrale; realizzazione di 4 dri con impianti dedicati e realizzati a Taranto, materia prima indispensabile senza la quale la sostenibilità di Taranto potrebbe essere messa in discussione; riavvio di tutte le linee di finitura (verticalizzazione del prodotto) che possa garantire il rientro dei lavoratori da troppo tempo in cassa integrazione; istituzione di una clausola sociale che garantisca la ricollocazione, attraverso anche la realizzazione di nuovi impianti, dei lavoratori del mondo degli appalti occupati dalle aziende del territorio; misure straordinarie per i lavoratori di AdI in as, Ilva in as e appalto attraverso ogni strumento possibile nella piena tutela degli aspetti sociali (lavori usuranti, estensione dei benefici previdenziali di amianto, incentivo all’esodo)”.

Il consiglio di fabbrica dei rsu di Fim, Fiom, Uilm e Usb, Comune di Taranto, Provincia di Taranto e Regione Puglia si impegnano in definitiva “a trovare ogni strumento utile affinché le richieste espresse in questa piattaforma, trovino risposte concrete da parte di un governo che ha deciso di proseguire senza il coinvolgimento dei lavoratori e della stessa comunità ionica”.

Il governatore uscente, Michele Emiliano, che ha messo in guardia del rischio di una frammentazione dell’azienda siderurgico, per “interessi di piccolo cabotaggio”, ha dichiarato che questo percorso resta l’unico in grado di garantire tutela occupazionale, sostenibilità ambientale e continuità produttiva. Da qui la necessità, ha detto, che la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, intervenga personalmente “per assicurare una responsabilità pubblica nella realizzazione del piano”, considerato che nessun soggetto privato, da solo, può garantire la stabilità necessaria a un progetto di tale portata. Resta aperta la questione del gas che, secondo Emiliano, è stata spesso usata per dividere la comunità, mentre “a Taranto il gas può arrivare in molteplici modi”, senza dover dipendere dalla sola nave rigassificatrice”.

Secondo il sindaco Bitetti: “La questione del gas deve essere definita senza ulteriori rinvii. Il ministro ha assicurato che sono in corso contatti per forniture onshore con contratti calmierati, che riteniamo una strada percorribile”. L’altro nodo cruciale riguarda gli investimenti pubblici, alcuni dei quali sarebbero oggi a rischio di definanziamento. “Occorre chiarezza e un impegno concreto dello Stato. Se dalla gara non dovesse emergere un partner industriale solido, resta imprescindibile un intervento pubblico per impedire il collasso del sistema”.

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Eventi in diocesi

Un regalo per ogni bambino per la grande tombolata in città vecchia

11 Dic 2025

di Angelo Diofano

Come ogni anno la basilica cattedrale di San Cataldo fa appello alla generosità dei tarantini per fare in modo che almeno per i bambini sia il Natale migliore possibile chiedendo di acquistare un giocattolo dal costo di massimo 25 euro (età compresa fra 5 a 12 anni). Come ogni anno i doni (rigorosamente nuovi) saranno distribuiti ai circa 200 bambini seguiti dall’oratorio dell’Isola durante una grande tombolata al centro San Gaetano. La consegna dei regali può avvenire direttamente in Cattedrale dalle ore 8.30 alle 13 e dalle ore 16.30 alle 19.30. Invece chi ne fosse impossibilitato può effettuare un bonifico specificando nella causale ‘Un dono per ogni bambino’, IT39G0538715802000043053827 intestato a Basilica Cattedrale San Cataldo.

Chiunque volesse dare una mano, anche per sostenere gli altri progetti solidali, può inviare un messaggio attraverso la pagina facebook della Cattedrale o tramite una mail a: info@cattedraletaranto.com.

 

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Diocesi

La tradizione di Santa Lucia a Grottaglie

ph ND
11 Dic 2025

di Angelo Diofano

Tradizionale festa di Santa Lucia a Grottaglie nella omonima chiesetta del centro storico a cura della parrocchia Collegiata ‘Maria SS.Annunziata’, guidata da don Eligio Grimaldi, del comitato festeggiamenti patronali e dell’associazione ‘San Francesco e San Ciro nostri patroni’, con il patrocinio del Comune.

Il programma dei festeggiamenti prevede per venerdì 12, nella chiesetta di Santa Lucia, alle ore 18 la santa messa e alle ore 19, nella piazza antistante, la pettolata.

Sabato 13, sempre nella chiesetta dedicata alla santa,  celebrazioni eucaristiche si terranno alle ore 7.30 – 9.30 – 11; a mezzogiorno, sarà recitata la supplica a Santa Lucia. Alle ore 17.30 uscirà la processione con la venerata immagine e la partecipazione dei fanciulli dell’istituto comprensivo Don Bosco, dei bambini del catechismo della chiesa madre e l’animazione dagli alunni di strumento musicale dell’istituto comprensivo Pignatelli. Presterà servizio la banda musicale ‘Città di Grottaglie’. Questo l’itinerario: via Bucci, via Vittorio Emanuele II, piazza Regina Margherita, via San Francesco De Geronimo, via Maranò, via Balestra, via Castello, via Delle Torri, via Diaz, via Garibaldi, via Pignatelli, via Mastropaolo, via Chiesa matrice e piazza Regina Margherita.

In Chiesa madre, nel frattempo, la santa messa sarà celebrata alle ore 18.

Al rientro della processione, alle ore 19, in piazza Regina Margherita, canti in onore di Santa Lucia saranno eseguiti a cura dei fanciulli dell’istituto comprensivo Don Bosco e del catechismo e dell’associazione ‘Aretè’. Infine, accensione del tradizionale falò con la pettolata.

Si ha notizia del culto grottagliese verso la santa dal 1558 in occasione della visita del vescovo Brancaccio che autorizzò la riparazione della chiesa e Lei intitolata. Negli anni venti le condizioni di precarietà ne resero necessaria la demolizione per costruirne una più solida ed esteticamente più curata, attraverso raccolta di fondi tra i grottagliesi sotto la guida del sacerdote don Vito Traversa. Nel frattempo la statua di Santa Lucia fu trasferita nella chiesa di Santa Maria La Serra, oggi sconsacrata e chiusa. Nel dicembre del 1924 fu posta la prima pietra della chiesa intitolata alla santa protettrice della vista. Per vari motivi ci vollero anni prima di completarne i lavori, ma al termine la popolazione ne rimase ampiamente soddisfatta.

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Cep

Ex Ilva, vescovi di Puglia: Non più rinviabile una scelta chiara sul futuro dei lavoratori e della città di Taranto

I presuli della Conferenza episcopale pugliese richiamano “gli studi scientifici e le perizie disposte dalla magistratura” che “confermano l’urgenza di superare un modello industriale ormai obsoleto e ancora gravemente lesivo della salute dei lavoratori e dei cittadini”

ph Marco Calvarese-Sir
11 Dic 2025

di Riccardo Benotti

“Riteniamo non più rinviabile una scelta chiara e definitiva sulle modalità con cui garantire, ora e in prospettiva, la continuità produttiva dello stabilimento”: la Conferenza episcopale pugliese, riunita mercoledì 10 a Molfetta al pontificio seminario regionale ‘Pio XI’, ha fatto propria “la preoccupazione espressa dall’arcivescovo di Taranto, mons. Ciro Miniero”, manifestando “vicinanza ai lavoratori dell’ex Ilva, oggi segnati da incertezze profonde sul futuro occupazionale”. I vescovi richiamano “gli studi scientifici e le perizie disposte dalla magistratura” che “confermano l’urgenza di superare un modello industriale ormai obsoleto e ancora gravemente lesivo della salute dei lavoratori e dei cittadini, in particolare di quanti vivono nei quartieri più esposti alle ricadute ambientali. Portiamo nel cuore – affermano i presuli – il dramma delle persone, bambini, giovani, adulti e anziani che quotidianamente affrontano malattia e sofferenza a causa dell’inquinamento e a quanti hanno perso i propri cari”.
Di qui l’appello “con forza alle istituzioni e alla politica di assumere decisioni rapide e responsabili: il tempo dell’attesa si è esaurito e ogni ulteriore rinvio prolunga un’agonia ingiustificabile.
La speranza cristiana ci sostiene nel credere che un futuro diverso per Taranto sia possibile: si può produrre acciaio senza compromettere la salute e si può restituire prospettiva a un territorio che non può più vivere dipendendo da un’unica vocazione industriale”
, concludono i vescovi.​​​​​​​​​​​​​​​​

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Iniziative solidali

‘Riempiamo la bisaccia di Sant’Egidio’,
sabato raccolta alimentare a Lama

ph La bisaccia di sant'Egidio
11 Dic 2025

di Angelo Diofano

‘La pace si fa con il cuore e la mano tesa’, prendendo spunto da questa frase di papa Francesco, sabato 13 dicembre la confraternita di Sant’Egidio (priore, Giuseppe Lippo) dell’omonima parrocchia a Tramontone, ripeterà l’esperienza – fatta qualche settimana fa al ‘Residence Pezzavilla’ – della raccolta di generi di prima necessità alla Dok in via Sciabelle, a Lama dalle ore 8 alle ore 16.

Si possono donare generi alimentari non deteriorabili come pasta, riso, salsa, pelati, tonno, biscotti, caffè, zucchero, olio ecc. Ben accetti sono anche prodotti per l’infanzia, come pannolini, omogeneizzati, materiale per la scuola…
Quando raccolto verrà distribuito alle famiglie bisognose del quartiere.

 

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Diocesi

Per Santa Lucia, celebrazione eucaristica in Cattedrale

ph G. Leva
11 Dic 2025

di Angelo Diofano

In memoria di Santa Lucia, nella basilica cattedrale di San Cataldo, dove ne è nato il culto, sabato 13 dicembre alle ore 11.30 mons. Antonio Caforio, canonico del Capitolo metropolitano, celebrerà la santa messa; seguirà la supplica.

Un tempo in città vecchia era molto vivo il culto alla santa protettrice della vista, di cui in San Cataldo era venerato un artistico e antico simulacro, ora esposto nel museo diocesano e sostituito da un esemplare in vetroresina

Le nostre bisnonne si alzavano molto presto per recarsi in San Cataldo, sostandovi in preghiera per tutta la giornata e osservando il digiuno. Quindi partecipavano alla processione che si concludeva con il pensiero di un predicatore: solo allora si tornava a casa, mettendo così fine all’astinenza.

Rettoria Santa Maria di Talsano

Sabato 13, nella chiesetta di Santa Maria di Talsano, alle ore 18 il rettore mons. Antonio Caforio celebrerà la santa messa in memoria dei talsanesi defunti. Domenica 14 alle ore 19.30 serata di comunità con canti e poesie natalizie.

Sabato 13 e domenica 14 sul sagrato della chiesetta sarà allestito il mercatino di Natale il cui ricavato andrà a sostegno del Centro di aiuto alla vita.

 

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Eventi a Taranto e provincia

Rinascere donna: presentazione del libro di suor Palmarita Guida al Rosario di Grottaglie

10 Dic 2025

Venerdì 12 dicembre alle ore 19.30 nel salone della parrocchia Maria ss.ma del Rosario di Grottaglie (viale dello sport, 6) il parroco don Mimino Damasi invita all’incontro con suor Palmarita Guida sui temi del suo ultimo libro intitolato ‘Rinascere donna – Oltre il femminismo, una nuova libertà’ (Antonio Dellisanti editore). Dialogherà con l’autrice l’avv. Cira Manisi.

Collaboratrice di Radio MariaFamiglia Cristiana e Maria con te, nonché pittrice e autrice di numerose pubblicazioni, la religiosa vincenziana affronta nel suo lavoro editoriale un percorso di riflessione che va oltre il femminismo tradizionale, invitando le donne – e i lettori sensibili alla dignità umana – a un cammino di rinascita interiore, fondato sulla dignità, sulla spiritualità vissuta e sulla memoria storica.

Suor Palmarita con linguaggio diretto percorre le strade di un post femminismo e giunge alle radici di fenomeni come patriarcato, violenza di genere, femminicidio, disprezzo della donna per un cammino di liberazione che affermi la pari dignità fra uomo e donna.

Nella prefazione, il vescovo di Castellaneta, mons. Sabino Iannuzzi, scrive che “Rinascere donna’ non offre ricette semplici né soluzioni preconfezionate; al contrario, pone domande, apre sentieri, invita a una riflessione personale e comunitaria. L’autrice parla con franchezza e dolcezza insieme, quasi prendendo per mano chi legge. Ci invita a guardare dentro di noi con onestà, a confrontarci con la nostra eredità culturale e spirituale senza paura, e soprattutto ad aprirci alla speranza di un cambiamento possibile”.

 

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Diocesi

Parrocchia Santi Medici, celebrazioni per Santa Lucia

ph ND
10 Dic 2025

di Angelo Diofano

Dal 9 al 21 dicembre, in occasione dei festeggiamenti di San Lucia, sarà esposta nella chiesa dei Santi Medici, al quartiere Salinella, una copia della statua della santa protettrice della vista, prestata dalla omonima parrocchia di via Millo, guidata da mons. Luca Lorusso. Questo, in segno di gemellaggio fra le due comunità e la confraternita dei Santi Medici (priore, Donato Caricasole).

Nei giorni 10, 11 e 12 la parrocchia vivrà il triduo con la recita del santo rosario (ore 17.30) e la successiva santa messa.

Sabato 13, alle ore 18, celebrazione eucaristica in onore della santa celebrata dal parroco don Luciano Costa, degli oblati del Divino Amore.

Domenica 21 dicembre, la stata farà ritorno nella sua chiesa, dopo la santa messa delle ore 10 e un momento di festa sul sagrato con esecuzione delle pastorali natalizie a cura della banda ‘G. Chimienti’ di Montemesola diretta dal m° Lorenzo De Felice e la degustazione di pettole e altri dolci tradizionali.

 

ph ND

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