Diocesi

Monteiasi in festa per San Giuseppe

foto ND
13 Mar 2025

di Angelo Diofano

“Vogliamo affidare al provvido custode della Santa Famiglia di Nazareth le nostre famiglie, la nostra comunità parrocchiale e il mondo intero, perché sotto la Sua protezione possano vivere in pienezza la vocazione all’amore, alla comunione e alla solidarietà e poter essere testimoni credibili dell’amore grande che Dio dona a tutti”: così don Giovanni Nigro, parroco della chiesa madre di Monteiasi, annuncia i tradizionali festeggiamenti in onore di San Giuseppe che prevedono per venerdì 14, alle ore 15 con partenza dall’istituto comprensivo ‘Leonardo da Vinci’ il corteo per la raccolta della legna per il falò, la cui benedizione sarà impartita in via Leonardo da Vinci.

Lunedì 17, alle ore 19, si terrà la premiazione del concorso ‘Colora la tua fo’cra’ per i bambini della scuola dell’infanzia.

Martedì 18, alle ore 19, accompagnato dai ‘Musici medievali’ dell’Accademia musicale ‘G. Verdi’ di Monteiasi diretti dal m° Giuseppe Giovanni Parabita, si snoderà il corteo con le fiaccole per via Leonardo da Vinci, via della Rinascita, via Roma, viale De Gasperi, via delle Camelie fino a piazza Giovanni XXIII per la benedizione e l’accensione del falò fra i fuochi artificiali. 

Mercoledì 19, sante messe saranno celebrate alle ore 7 – 9 – 10.30 (quest’ultima con predica di don Maurizio Donzella); a mezzogiorno avrà luogo la processione, durante la quale verranno benedette le ‘mattre’ allestite in strada; alle ore 18, santa messa vespertina. Per l’intera giornata presterà servizio la grande orchestra di fiati ‘Città di Grottole’ diretta dal m° Giuseppe Filippo Caretta. A conclusione della festa, in zona Montemarino, alle ore 20.30, lo spettacolo pirotecnico della ditta Maxima Fireworks di Bitonto.

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Francesco

Papa Francesco, i medici: “Le radiografie hanno confermato i miglioramenti”

ph Ansa-Sir
13 Mar 2025

“Le condizioni cliniche di papa Francesco, nella complessità del quadro generale, sono rimaste stazionarie”: questa la nota della sala stampa della Santa sede, a proposito del ventisettesimo giorno di degenza del pontefice al policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale.
“La radiografia del torace eseguita ieri ha confermato i miglioramenti registrati nei giorni precedenti”, si legge ancora nel bollettino, che conferma come il Santo padre “continua ad effettuare l’ossigenoterapia ad alti flussi durante il giorno e la ventilazione meccanica non invasiva durante il riposo notturno”. “Questa mattina, dopo aver seguito gli esercizi spirituali in collegamento con l’aula Paolo VI, ha ricevuto l’eucaristia, si è dedicato alla preghiera e, successivamente, alla fisioterapia motoria”, il riassunto della giornata. “Nel pomeriggio, dopo essersi unito agli esercizi spirituali della curia, ha continuato la preghiera, il riposo e proseguito la fisioterapia respiratoria”.

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Diocesi

Festa per San Giuseppe in città vecchia

foto G. Leva
13 Mar 2025

di Angelo Diofano

È festa in città vecchia, giù alla ‘marina’, per la ricorrenza di San Giuseppe, cui è intitolata la chiesa in via Garibaldi. Le celebrazioni si svolgono a cura della parrocchia basilica cattedrale e dell’arciconfraternita intitolata al ‘santo vecchierello’ (commissario arcivescovile, il cav. Antonio Gigante), fondata nel 1639.

Quella di San Giuseppe è l’unica superstite delle quattro chiese esistenti sino alla metà degli anni trenta tra via Garibaldi e via Di Mezzo: ‘vittime’ del piccone fascista furono quelle della Madonna della Pace, dello Spirito Santo e di San Marco.

Il programma della festa prevede per martedì 18, alle ore 17.30, santa messa con preghiera a San Giuseppe; alle ore 18.30, nel salone dell’oratorio, benedizione della pittoresca ‘tavola di San Giuseppe’, con pietanze tradizionali preparate dai devoti.

Mercoledì 19, sante messe si terranno alle ore 9.30 e 11, quest’ultima con la benedizione del pane. Alle ore 17.15, dalla chiesa di San Giuseppe, si snoderà la processione con la statua portata a  spalla dai confratelli nel tradizionale abito di rito violaceo. Questo l’itinerario: via Garibaldi, via Sant’Egidio, via Di Mezzo, pendio La Riccia, piazza Castello, via Duomo, con sosta nella basilica cattedrale per la santa messa celebrata dal padre spirituale dell’arciconfraternita mons. Emanuele Ferro.

Al termine, la processione riprenderà per via Duomo, pendio San Domenico, via De Tullio, piazza Fontana, via Garibaldi e rientro in chiesa. Al termine, sagra popolare con degustazione delle pietanze tradizionali della festa, in particolare i tubettini con le cozze. Presterà servizio la Grande Orchestra di fiati “Santa Cecilia-Città di Taranto” diretta dal m° Giuseppe Gregucci.

Nella ricorrenza non manchino mai sulle tavole dei tarantini i primi piatti della tradizione: pasta riccia (che nel formato più stretto richiamerebbe, secondo alcuni, la barba del santo vecchierello) condita con le cozze o con i ceci; di provenienza barese, ma molto ben accetto anche da noi, lo stesso tipo di pasta con la mollica fritta, insaporita con le acciughe. Soprattutto ci siano le zeppole, specialità tipica della festa: fritte o al forno, sono una bontà, con lo spruzzo di crema alla vaniglia, impreziosita dall’amarena; se ne faccia pure una scorpacciata, pur interrompendo la dieta che prepara a impeccabili look in vista dell’estate.

Negli anni cinquanta, in città vecchia, in largo San Gaetano la famiglia del maestro falegname Giorgio Rotunno, con la collaborazione del vicinato, in onore di san Giuseppe, allestiva una grande tavolata con numerose portate alla quale venivano invitati i poveri.

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Lavoro

Ilva: a piccoli passi verso la cessione e risarcimenti “simbolici” ai Tamburi

12 Mar 2025

di Silvano Trevisani

Mentre si attende la decisione del governo per la cessione dell’ex Ilva, che ha vissuto ieri un nuovo, importante incontro a Palazzo Chigi, si registrano novità anche sulla vicenda dei risarcimenti agli abitanti dei Tamburi.

La sentenza

Partiamo da quest’ultimo argomento che registra una novità interessante, forse più a livello d’immagine che di sostanza. La Corte di Cassazione, infatti, ha stabilito che gli abitanti del quartiere Tamburi che avevano denunciato lo stabilimento per l’emissione delle polveri vanno risarciti dal direttore pro tempore. Era stato lui a promuovere ricorso alla suprema corte. Il fatto è che la quantificazione del danno è, tutto sommato, irrisoria: pari cioè al 5% del valore degli immobile danneggiati che, però, oggi è molto modesto. Toccherà, inoltre, al giudice di merito dare applicazione a questa disposizione che riconosce la responsabilità diretta del direttore per l’emissione di minerali e polveri di carbone. Minerali e polveri hanno impedito di godere pienamente degli immobili e danneggiato la loro vita di relazione.

La Cassazione ha così confermato la condanna al risarcimento. Il direttore e gestore dell’impianto rivestiva una posizione di garanzia e aveva la possibilità di predisporre i rimedi per impedire la diffusione delle polveri inquinanti. Nel quartiere Tamburi di Taranto, avevano infatti superato i limiti consentiti dall’autorità amministrativa per 35 volte l’anno, per un periodo che andava dall’autunno 2009 a luglio 2012. Il direttore ha cercato di scaricare la responsabilità sull’azienda ma la Cassazione ha confermato la conclusione della Corte di merito, sottolineando che i residenti denunciavano un illecito penale commesso da persone fisiche. Va ancora chiarita la ripartizione delle spese legali.

Ricordiamo per inciso che, sempre a seguito di una sentenza della Cassazione, è stato annullata la sentenza di primo grado di “Ambiente svenduto”, trasferito a Potenza. Di conseguenza, le famiglie che avevano a loro volta ricevuto, in questo caso da Riva, la somma provvisionale di 5.000 euro, sono state chiamate e restituirla.

L’incontro a Roma

All’incontro svoltosi ieri a Palazzo Chigi (nella foto in alto), hanno partecipato i ministri Urso, Giorgetti, Calderone, Pichetto Fratin, Foti e il sottosegretario Mantovano, assieme alle segreterie di Fim Fiom Uilm e Usb. Tanti buoni propositi espressi, ancora nessuna certezza. Dopo il 14 marzo, i commissari di AdI sceglieranno l’offerta e avvieranno un confronto esclusivo, che si dovrebbe chiudere a giugno. C’è l’impegno a non lasciare per strada nessuno dei dipendenti, né quelli transitati nella nuova società né quelli rimasti in quella in liquidazione. Serviranno però misure straordinarie, perché non tutti torneranno, naturalmente al lavoro. O comunque non nel siderurgico ma in uno degli investimenti previsti anche attraverso il Jtf.

Lo Stato resterà con una quota non superiore al 10% ed eserciterà la golden power, per evitare rischi futuri. E poi ci sono i tempi di ambientalizzazione: serviranno almeno quattro anni per concludere la fase di transizione per il passaggio graduale dagli altiforni al primo forno elettrico. Con la possibilità di realizzare la costruzione di uno o due impianti per la produzione di preridotto attraverso la società DRI d’Italia. E necessiterà, nel frattempo, la nuova Autorizzazione ambientale Aia. Anche questa prevista per giugno.

Insomma, si va avanti con tempi sufficientemente precisi ma non brevi, e i sindacati chiedono risposte certe e la possibilità di avviare a loro volta confronti con la società subentrante.

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Eventi a Taranto e provincia

Con Ego Pizza Festival, venerdì 21 e sabato 22 marzo Taranto sarà capitale della pizza

12 Mar 2025

Acqua, farina, lievito: tutto ciò che occorre per dar vita ad un capolavoro della cucina italiana: la pizza. E poi olio extravergine d’oliva, pomodoro, mozzarella, elementi fondamentali con cui giocare in un caleidoscopio di possibilità, ma con un gusto sempre inconfondibile. Tutti gli ingredienti per dar vita alla magia della pizza nascono proprio nel tacco del Belpaese. Ed è proprio per questo che Taranto, città dei due mari, il 21 e il 22 marzo ospiterà Ego pizza festival, la kermesse che celebra il paniere della dieta mediterranea e svelerà i segreti della pizza contemporanea pugliese.
La Puglia è infatti nota come il ‘granaio d’Italia’, il principale produttore italiano di grano duro, con 360.000 ettari coltivati e 10 milioni di quintali prodotti in media all’anno. Non solo: l’olio evo è l’oro verde della Puglia, prima regione produttrice della penisola, con quasi 150.000 quintali annui, rappresenta quasi il 50% della produzione nazionale. Ma la Puglia è anche la terra d’origine di un’altra protagonista indiscussa del mondo pizzeria: la Mozzarella di Gioia del Colle dop, prodotta nell’altopiano della Murgia e che ha ottenuto, nel 2019 dall’Unione europea, la Denominazione di origine protetta.

 

Il Festival è un’opportunità per una narrazione della Puglia del gusto, partendo da un prodotto iconico come la pizza – spiega Monica Caradonna, giornalista, conduttrice televisiva  e ideatrice della rassegna -. “Farina, olio evo e mozzarella sono elementi semplici, dietro i quali si nasconde la storia e l’identità di questa regione, ma soprattutto la sua idea di futuro.  Partiremo da questo paniere per raccontare il viaggio del gusto, che culminerà in un appuntamento declinato lungo le note della grande festa popolare. A questo si associa un progetto culturale a cui stiamo lavorando con i tecnologi di Petra Molino Quaglia e che renderemo pubblico proprio nei giorni del Festival”.

L’evento

Il 21 e 22 marzo, nell’incantevole cornice di Villa Peripato, si potranno vivere due giornate dedicate alla pizza a 360 gradi, dalla scoperta degli ingredienti, sino alla sua realizzazione per mano dei pizzaioli più noti e acclamati d’Italia, che si daranno appuntamento nella città pugliese.
Nell’arena di Villa Peripato, verranno organizzate presentazioni di libri, serate musicali e banchi di degustazione, con i prodotti da forno realizzati sul momento dai pizza maker, i cuochi e i maestri lievitisti.

Grazie ad Ego pizza festival, la pizza diventa un’esperienza culturale, un volano – con il suo paniere di ingredienti – per un turismo enogastronomico attento e consapevole.
Quaranta pizzaioli pugliesi saranno protagonisti della prima Pizza Competition. Ogni sera sul palco saliranno due squadre, composte da 10 pizzaioli ciascuna, che si sfideranno nelle quattro categorie evergreen per ogni maestro dell’arte bianca che si rispetti: pizza margherita, marinara, bianca e focaccia pugliese. Non mancherà il confronto su un prodotto ispirato alla Mortadella Bologna igp.
Alla squadra vincitrice, verrà assegnato un premio speciale da una giuria di giornalisti nazionali espressioni delle più importanti guide di settore presieduta da Luciano Pignataro e da Francesco Martucci.
Nell’arena della Villa Peripato di Taranto, ai 40 pizzaioli pugliesi si affiancheranno anche 10 super ospiti provenienti da tutta Italia e a presentare entrambe le serate ci sarà Nicola Prudente, in arte Tinto, amatissimo volto di Top Rai2 e voce storica di ‘Decanter’ su Rai Radio2. Sul palco con lui, di fronte al forno a legna, anche i nomi dell’olimpo della pizzeria: Gabriele Bonci, il re indiscusso della pizza romana e Francesco Martucci, titolare de I Masanielli, a Caserta, eletta migliore pizzeria al mondo.

Taranto, città ricca di storia e cultura, si conferma ancora una volta un importante palcoscenico per promuovere eventi capaci di attrarre visitatori e promuovere il turismo del gusto – ha sottolineato Gianfranco Lopane, assessore regionale al turismo, sviluppo e impresa turistica. Ego Pizza Festival, nel capoluogo ionico, dà la possibilità al pubblico e al privato di collaborare per creare un sistema turistico integrato che coinvolga tutto il territorio nelle esperienze collaterali che possono generarsi attorno alla manifestazione. Penso, ad esempio, alla Terra delle Gravine, con il suo paesaggio unico e le sue eccellenze locali, che è parte di una strategia condivisa di sviluppo e promozione. Il turismo enogastronomico è un asset strategico. Appuntamenti come Ego Pizza Festival permettono di consolidare buone pratiche di sinergia tra Regione Puglia e operatori, tra imprese e comunità residenti, in ottica di prodotto turistico e lungo la direttrice di un percorso condiviso che punta a migliorare la qualità dei servizi per chi sceglie la nostra meravigliosa terra per viaggiare o per viverci”.

La seconda edizione di Ego pizza festival è possibile grazie al supporto della Regione Puglia dipartimento Agricoltura, Sviluppo rurale ed ambientale, Petra Molino Quaglia, Moretti Forni, Gioiella, FG eventi, So Food, Consorzio Mortadella Bologna igp, Varvaglione1921, Consorzio pasta Gragnano, Cippone Di Bitetto, Infrastistemi, Ferrarelle, Birra Raffo, Santoro salumi, Molecola  e si ringraziano Goeldlin, GiMetal, Inpact, il rinnovato l’hotel Delfino e il Comune di Taranto per il patrocinio morale.

 

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Settimana della fede

Alla Settimana della Fede Bonini tratterà l’incontro tra cultura, economia, politica

12 Mar 2025

di Silvano Trevisani

La Chiesa locale si prepara a vivere quel seminario formativo quaresimale che, da ormai più generazioni, è rappresentato dalla Settimana della Fede, voluta negli anni Settanta dall’arcivescovo Guglielmo Motolese. La seconda giornata della 53a Settimana della fede della diocesi di Taranto proporrà, martedì 18 marzo alle 19, l’intervento di Francesco Bonini, rettore della Lumsa, già noto alla nostra comunità. Tratterà il tema “Fecondità dell’incontro. L’incontro nella cultura, nell’economia, nella politica”.

“Nelle scienze naturali e nelle scienze sociali oggi – sono queste riflessioni dettate tempo fa da Bonini a proposito di relazionalità e incontro – “retrocedono i determinismi”, si riconoscono nuovi spazi di libertà, come peraltro la stessa genetica dimostra. Nello stesso tempo riemergono le ragioni della relazione, che definisce la stessa persona, fino all’apertura al trascendente. Le ragioni della vita insomma riemergono, senza appiattirsi su forme di naturalismo materialista, ma ritornando alla grande lezione dell’umanesimo cristiano, in un rapporto sereno con la categoria del limite”.

È nella relazione, quindi nell’incontro, che l’umanesimo cristiano scrive una parola determinante e può offrire un modello di riferimento a tutta l’umanità.

Francesco Bonini è professore ordinario di storia delle istituzioni politiche alla Lumsa di Roma, oltre che rettore. Ha studiato e si è perfezionato alla Scuola normale superiore di Pisa, ha ottenuto il dottorato di ricerca in Scienza politica all’Institut d’Etudes Politiques di Parigi. Ha insegnato alla Cattolica di Milano, all’Università di Teramo e alla Sapienza. E’ membro dell’International commission for the history of Parliament & Representative Institutions. ha presieduto l’Associazione italiana degli storici delle istituzioni politiche (AISIP) e della Società italiana di storia dello sport (SISS). È vicepresidente della Conferenza dei rettori per il triennio 2023-2026. Ha coordinato il Servizio nazionale per il progetto culturale della Cei e fa parte del cda del Servizio di informazione religiosa della Cei. È editorialista di Famiglia Cristiana.

Aprirà l’incontro il coro “Gli amici in nome di Maria”. Nato nel 2021 come coro dell’Unitalsi provinciale, il coro si è sviluppato nella parrocchia Maria SS. Immacolata di San Giorgio Ionico. La coordinatrice è Anna Rita Capozza, gli arrangiamenti musicali sono di Piero Melpignano. Proporrà come canto iniziale: “Chiamati per nome” (Gen Verde) e come canto finale: “Cantero per te” (Massimillo)

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Diocesi

Conversione ecologica e cura del pianeta: il quarto appuntamento del corso di formazione dell’ufficio diocesano Cultura

foto Sir
12 Mar 2025

di Lorenzo Musmeci

L’ufficio diocesano Cultura ha recentemente organizzato il quarto appuntamento del corso di formazione intitolato: ‘I Cristiani nel mondo, pellegrini di speranza’.
L’incontro, che ha sviluppato il tema ‘Conversione ecologica e cura del pianeta’, si è svolto martedì 11 marzo, nella parrocchia S. Roberto Bellarmino. Gli incontri sono curati da don Antonio Rubino, vicario episcopale per la Cultura, e sono guidati dal prof. Lino Prenna, docente universitario.

La cura

Dopo aver brevemente riepilogato i contenuti degli incontri precedenti, il prof. Prenna ha subito ricordato che il sottotitolo della lettera enciclica Laudato si’ di papa Francesco è: ‘Lettera enciclica sulla cura della casa comune’. Da questa premessa è iniziato il suo intervento, mirato a spiegare il significato della cura, della casa comune, dell’ecologia integrale e della conversione ecologica, rispetto al pensiero del nostro pontefice. Ha continuato, dunque, affermando: “La parola cura è legata al mondo della medicina. Heidegger nel 1927 pubblica il libro ‘Essere e Tempo’, in cui riprende il mito della cura come personificazione originaria dell’essere. L’essere è l’assoluto indeterminato del possibile. La determinazione degli enti reali è nell’esserci. L’uomo è l’esserci per antonomasia. Il suo compito è custodire l’essere”.

La casa comune

Il relatore ha dunque spiegato il concetto di casa comune. “L’espressione casa comune ci avvicina al concetto di ecologia. La parola casa non è casuale perché la parola ecologia deriva dal greco oikos che vuol dire casa. Ecologia vuol dire discorso o scienza della casa. Il discorso sull’ecologia è lo sviluppo di come noi dobbiamo curare la casa comune, richiamandoci a un’accezione ‘casalinga’ del mondo”.

L’ecologia integrale

Il prof. Prenna ha analizzato, allora, l’etimologia della parola ecologia: “Il termine ecologia è stato coniato nel 1866 dal biologo tedesco Haeckel. Essa è la conoscenza dell’economia della natura, l’investigazione di tutte le relazioni che intercorrono tra gli animali e il loro ambiente, organico e inorganico. A questa concezione naturalistica, papa Francesco ne contrappone una antropologica, dilatando il concetto di ecologia a tutti gli organismi viventi. Si parla, allora, di ecologia integrale e, leggendo il testo dell’enciclica, è possibile chiarire questo concetto: 138. L’ecologia studia le relazioni tra gli organismi viventi e l’ambiente in cui si sviluppano. 139. Quando parliamo di “ambiente” facciamo riferimento anche a una particolare relazione: quella tra la natura e la società che la abita”.

La conversione ecologica

L’incontro è proseguito con la lettura di alcuni numeri dell’enciclica Laudato si’ e, in particolare, della sezione dedicata alla “Conversione ecologica”. La parola conversione, dal greco, vuol dire cambio di mentalità e in questa accezione è utilizzata dal papa. A questo proposito è utile il riferimento al paragrafo 217 dell’enciclica: “Tuttavia dobbiamo anche riconoscere che alcuni cristiani impegnati e dediti alla preghiera, con il pretesto del realismo e della pragmaticità, spesso si fanno beffe delle preoccupazioni per l’ambiente. Altri sono passivi, non si decidono a cambiare le proprie abitudini e diventano incoerenti. Manca loro dunque una conversione ecologica, che comporta il lasciar emergere tutte le conseguenze dell’incontro con Gesù nelle relazioni con il mondo che li circonda. Vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale di un’esistenza virtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana”.

Il riposo della terra

Ricordano l’importanza di rimanere legati al contesto giubilare, il professore ha affermato: “I tre grandi gesti che la tradizione ebraica del Giubileo era solita praticare, secondo il Levitico, erano: il riposo della terra, la remissione dei debiti e la liberazione degli schiavi. Nel Levitico, infatti, si legge: Ma il settimo anno sarà un sabato, un riposo completo per la terra, un sabato in onore dell’Eterno; non seminerai il tuo campo, né poterai la tua vigna (Lv 25,4). Il rimando al sabato è evidente, indica il riposo da dedicare al Signore e la necessità di fare memoria del modo di agire di Dio, che ha donato la terra a tutti, dando a ciascuno il compito di curarla. L’anno giubilare serve a riconoscere che la terra è dono di Dio e che l’uomo è chiamato a custodirla, non a sfruttala selvaggiamente”.

I limiti dello sviluppo

Come ha ricordato il relatore: “Negli anni Settanta del secolo scorso, il gruppo di Roma che faceva capo a Peccei aveva elaborato un documento dal titolo ‘I limiti dello sviluppo’. In questo documento si lanciò l’allarme sul rapido consumo delle risorse naturali. Rispettare la terra, allora, è il modo più responsabile per prendersene cura. Infatti, la terra è di tutti e nessuno può averne il possesso esclusivo”.

Il prossimo incontro

Il prof. Prenna ha concluso annunciando che il prossimo incontro del corso di formazione tratterà il tema: I cristiani e il potere politico’. L’appuntamento è per martedì 22 aprile, con inizio alle ore 18 e ingresso da via San Roberto Bellarmino. Per qualunque informazione si rimanda al sito dell’ufficio di pastorale della Cultura: http://cultura.diocesi.taranto.it/

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Diocesi

Santa messa in Arsenale in onore di San Giuseppe, con la statua venerata a San Marzano

12 Mar 2025

di Angelo Diofano

Venerdì 14 alle ore 10 in Arsenale, l’arcivescovo mons. Ciro Miniero presiederà la santa messa in onore di San Giuseppe lavoratore alla presenza delle autorità civili e militari. L’evento si svolgerà grazie al cortese invito dell’ammiraglio ispettore, Pasquale de Candia, direttore dell’Arsenale, luogo che incarna da sempre i valori del lavoro e dell’impegno quotidiano, principi ispirati proprio dalla figura di San Giuseppe.
A rendere ancora più significativo questo momento sarà la presenza dell’antica statua di San Giuseppe venerata dalla comunità di San Marzano di San Giuseppe, che per l’occasione verrà portata solennemente in Arsenale.

La celebrazione è stata fortemente voluta dal comune di San Marzano di San Giuseppe, dalla parrocchia San Carlo Borromeo, guidata da don Cosimo Rodia, e dal comitato feste patronali ‘San Giuseppe e Maria Santissima delle Grazie’. Parteciperanno anche le comunità di Lizzano, Monteparano, Faggiano, Monteiasi, Fragagnano, tutte legate da un vincolo spirituale con il santo, nonché Taranto, città sede dell’Arsenale e che accoglierà quanti prenderanno parte alla celebrazione.
Sarà un’occasione unica per affidare a San Giuseppe il lavoro, la famiglia, il futuro delle nostre comunità e soprattutto la causa della pace nel mondo, celebrando insieme la forza di una tradizione che continua a illuminare il cammino della Chiesa.

 

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Diocesi

San Giuseppe, artigiano di Speranza: la festa a Faggiano

12 Mar 2025

di Angelo Diofano

Con la consegna del premio ‘San Giuseppe Custode 2025’ a don Francesco Mitidieri, cappellano della casa circondariale, e all’associazione di volontariato ‘Noi & Voi onlus’ da lui presieduta, che si terrà venerdì 14 marzo alle ore 18 in chiesa madre, entrano nel vivo a Faggiano i festeggiamenti in onore di San Giuseppe.

Il programma prevede inoltre per sabato 15, alle ore 15.30, con il raduno ai campetti di via Collina per la processione dei bambini (’Li mammucchi ti San Giuseppu’) che porteranno le fascine alla zona del falò, entrano nel vivo a Faggiano i festeggiamenti in onore di San Giuseppe; alle ore 18, seguirà la santa messa in chiesa presieduta dal parroco di San Crispieri, don Ezio Succa, e animata dalla sua comunità parrocchiale.

Domenica 16, durante la santa messa del fanciullo (ore 10), si terrà la premiazione del concorso grafico-pittorico ‘San Giuseppe artigiano di speranza’; alle ore 12, tavolate della solidarietà; alle ore 18, santa messa presieduta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero e consegna delle chiavi della città al santo patrono da parte del sindaco Antonio Cardea.

Lunedì 17, alle ore 19.30, benedizione e apertura delle tavolate per le vie e in piazza e serata conviviale con spettacolo musicale degli ‘Audiosonyk music band’.

Martedì 18, alle ore 19, accensione del falò devozionale dopo il corteo accompagnato dal gruppo storico ‘Avium Sodalitas’ di Pulsano; alle ore 20.30, spettacolo musicale in piazza ‘Cantiamo insieme’ a cura di dj Dem, con Mimmo D’Italia e Laura Pisarra.

Infine mercoledì 19, giorno della festa, sante messe alle ore 8, alle ore 10 (in piazza) e alle ore 18. A mezzogiorno, processione per le vie del paese accompagnata dalla banda ‘Città di Crispiano’. Alle ore 20, concerto in piazza della banda dell’associazione musicale Euterpe ‘Città di Pulsano’ diretta dal m° Francesco Bolognino. Non mancheranno le luminarie della ditta Memmola di Francavilla Fontana e lo spettacolo pirotecnico alle ore 22 della ditta ‘Il Pirotecnico’ di Taranto.

Così il parroco don Francesco Santoro invita ai festeggiamenti: “La festa di San Giuseppe è un momento centrale per tutta la nostra comunità di Faggiano. Il santo patrono è fonte di comunione, padre della comunità, non padrone; per questo è il protettore, esempio, amico, intercessore e custode. In un momento difficile della nostra storia, la festa non è una parentesi o un voler far finta di dimenticare le tragiche situazioni quotidiane. Ma la festa è voglia di speranza di un popolo, animato dalla fede e dal desiderio di bene e bellezza che si manifesta nell’essere comunità, famiglia. L’augurio che rivolgo a tutti e a ognuno è quello di diventare artigiani di speranza, entriamo nella casa di Nazareth e incontriamo la Speranza, entriamo nella bottega di Giuseppe chiediamogli gli arnesi della speranza. Organizziamo insieme la Speranza. In piedi, costruttori di Speranza. Buona festa!”.

 

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Diocesi

San Marzano, consegnate le borse di studio in memoria di don Franco Venneri

foto parrocchia San Carlo Borromeo
12 Mar 2025

di Angelo Diofano

Domenica 9, a San Marzano, nella parrocchia di San Carlo Borromeo, sono state consegnate cinque borse di studio, in memoria di don Franco Venneri, ad altrettanti alunni della scuola secondaria di primo grado, che nell’anno scolastico 2023/24 hanno frequentato la classe terza e si sono distinti per l’impegno profuso nello studio e per i risultati raggiunti nel triennio. Questi i premiati: Antonio Demilio 3ªE, Cecilia Maria Antonini 3ªC, Emanuele Camassa 3ªA, Aurora Tomaselli 3ªC, Francesca De Padova 3ªC.

Le borse di studio sono state istituite dal parroco don Cosimo Rodia, qualche anno dopo la dipartita del suo predecessore, per ricordare il sacerdote, il parroco ma soprattutto l’uomo di grande cultura e promotore di sapere e cultura tra i giovani.
Don Franco Venneri che avrebbe compiuto 91 anni proprio il 9 marzo, è stato per quarant’anni alla guida della comunità, importante punto di riferimento spirituale e di vita. Egli nacque a San Giorgio jonico il 9 marzo 1934 e dopo essersi formato al seminario regionale di Molfetta, venne ordinato sacerdote dall’arcivescovo mons. Guglielmo Motolese il 16 luglio 1962; subito nominato educatore nel seminario minore di Taranto ed in seguito fu vicario parrocchiale al Carmine di Taranto e dopo al Cuore Immacolato di Maria. Il 1 novembre 1966, infine, fu nominato parroco alla San Carlo Borromeo di San Marzano, incarico ricoperto fino al 22 ottobre 2006, scegliendo poi di rimanerci fino alla morte.

La cerimonia di consegna delle borse di studio si è svolta al termine della santa messa vespertina presieduta dall’arcivescovo emerito di Scutari (Albania) mons. Angelo Massafra, concelebranti il parroco don Cosimo Rodia, padre Angelo De Padova, cappellano alla casa circondariale di Lecce, e il diacono permanente Giuseppe Cotugno.

Hanno preso la parola il dirigente scolastico dott. Antonio Libardi, il sindaco prof. Francesco Leo, il quale ha accennato anche a un provvedimento molto atteso che riguarda la conclusione dell’iter per l’intitolazione a don Franco Venneri della piazzetta che costeggia via Umberto. 

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