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Mese: Giugno 2025

Eventi in diocesi

Lizzano in festa: successo per la ciclopasseggiata e le ‘Antoniadi’

06 Giu 2025

di Claudia Schirano

Anche quest’anno Lizzano si è trasformata in un grande palcoscenico di sport, giochi e sorrisi grazie alla ciclopasseggiata e alle attesissime ‘Antoniadi’, giunte alla 24ª edizione. L’iniziativa, organizzata con passione e dedizione dall’associazione ‘Pietre vive aps’, coinvolge adulti, bambini e famiglie intere, accomunate dalla voglia di stare insieme all’insegna del gioco e del divertimento, nel cuore pulsante del paese: il piazzale della parrocchia San Pasquale Baylon.

Si è iniziato lunedì 2 giugno con una partecipatissima ciclopasseggiata verso il santuario della Madonna della Camera, sulle strade di Roccaforzata, meta simbolica scelta in occasione dell’anno giubilare. La giornata si è conclusa con l’estrazione di una mountain bike, premio riservato agli iscritti.

Dal 3 giugno, invece, spazio al gioco puro con l’inizio delle ‘Antoniadi’, le ‘Olimpiadi del divertimento’ pensate per coinvolgere i piccoli di ieri e gli adulti di domani. Tornei di biliardino, sfide a palla prigioniera, quattro angoli, nascondino, ma anche il classico tiro al barattolo, il colorato hula-hoop e persino la spettacolare corsa campestre hanno animato le serate, trasformando il piazzale in una vera arena di allegria. Tra i giochi più partecipati anche il ‘calciobalilla umano’, con un torneo sempre molto seguito e apprezzato.

A rendere ancora più ricco il programma, il contributo delle associazioni ‘L’Albero Arcobaleno Aps’, ‘Lizzano Summer Fest Jatacaušca’ e ‘Blue Penguin Studio’, che hanno arricchito le serate con giochi fuori programma e attività dedicate ai più piccoli, garantendo intrattenimento continuo.

Il divertimento proseguirà venerdì 6 giugno a partire dalle ore 17, con nuove attività quali birilli, pallacanestro, corsa coi sacchi, gioco del fazzoletto e una speciale edizione serale del biliardino per adulti.

Infine, sabato 7 giugno, si vivrà l’attesissimo gran finale: dalle ore 17 spazio agli ultimi giochi della settimana: campana, tiro alla fune e corsa in triciclo. A partire dalle ore 21 prenderà il via la festa conclusiva, durante la quale sarà possibile gustare panini con carne alla brace, un’occasione conviviale che ogni anno rende speciale questo appuntamento.

Il programma prevede uno spettacolo finale, la premiazione dei partecipanti e un momento collettivo di condivisione, pensato per rivivere insieme le emozioni di una settimana trascorsa tra sorrisi, leggerezza e comunità.

 

#antoniadi #lizzano #lizzanoinfesta

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Solidarietà

Progetto accoglienza di bambini ucraini

06 Giu 2025

di Annibale Strada

Sono arrivati, sono finalmente arrivati! Dopo due giorni di viaggio tra autobus da Berestin (Charchiv) fino a Cracovia ed aereo con due ore di ritardo, ed accolti dai nostri volontari e dal sindaco di San Marzano prof. Francesco Leo. il gruppo di 13 bambini più due accompagnatrici, ospiti della nostra comunità fino al 15 giugno. Nonostante il breve riposo, il gruppo è stato ospite d’onore alla manifestazione della benedizione dei caschi, che come ogni anno viene tenuta in zona santuario Maria Santissima delle Grazie ed impartita dal parroco don Cosimo Rodia. I promotori della manifestazione in primis Katundo Motors coadiuvati dalla Proloco Marciana, dall’associazione byke ‘Tutti in sella’, hanno coccolato il gruppo dei bambini con attenzioni, giochi e leccornie di ogni tipo, il pranzo e la cena, con la mobilitazione di tantissimi volontari. Ma questo è stato solo l’inizio di una lunga serie di attività ed appuntamenti, che vedrà i bambini protagonisti per tutti i 15 giorni di loro permanenza nel nostro paese. Nei giorni 7 ed 8 giugno nella struttura sportiva sammarzanese si terrà un mini torneo di calcetto con 8 squadre composte da bambini coetanei, una rappresentativa dei bambini ucraini e una di bambini marocchini.

Dall’11 giugno al 13 giugno inoltre i piccoli saranno trasferiti alla Caritas diocesana che li ospiterà al centro San Cataldo vescovo in città vecchia, che per loro ha predisposto un ricco programma di visite ed escursioni, tra cui l’uscita in mare con il catamarano dell’associazione Jonian Dolphin Conservation, alla ricerca dei delfini nel golfo di Taranto. Tale attività è stata offerta a titolo gratuito dalla presidenza dell’associazione.

#bambiniucraini #bambiniucrainiaSanMarzano #sanmarzano

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Elezioni

Si chiude la campagna elettorale: mettiamo a confronti i candidati

06 Giu 2025

di Silvano Trevisani

Lunedì prossimo, 9 giugno, Taranto avrà il suo nuovo sindaco. Al termine di una compagna elettorale che si è rivelata nella sua asprezza soprattutto agli addetti ai lavori, gli elettori saranno chiamati a scegliere tra Piero Bitetti e Francesco Tacente. Il primo è espressione del centrosinistra, sul quale dovrebbero convergere, ora, i voti del Movimento 5Stelle. Il secondo guida una coalizione di liste civiche che al ballottaggio godranno dell’apparentamento del centrodestra che, dopo essersi diviso, ora ritrova la sua compattezza. A conti fatti, facendo cioè riferimento ai dati del primo turno, il complesso dei voti risulterebbe abbastanza in equilibrio, ma con il centrosinistra in vantaggio. Ma quello che accadrà dipenderà da alcune variabili abbastanza chiare: l’affluenza degli elettori che storicamente al secondo turno si dimezza; il ruolo attrattivo che potranno esercitare i referendum; la tenuta delle coalizioni dopo l’apparentamento nel centrodestra e le convergenze nel centrosinistra.

Ma c’è anche da rilevare l’asprezza dello scontro tra le parti, che non hanno mancato di sottolineare con parole anche molto forti, quelli che sembrano punti deboli, presenze strane e cambi di casacca nei due schieramenti. Fattori che, come accennavamo all’inizio, si acutizzano tra addetti ai lavori e organi di informazione ma che, tutto sommato, sono abbastanza scontati e lo erano anche alla vigilia. Del resto, quelli che possono apparire come punti deboli da un certo punto di vista, possono mostrarsi elementi di forza (numericamente), cambiando le prospettive. Che in politica non sono mai scontate!

Da parte nostra, proviamo, a chiusura della campagna elettorale, a mettere a confronto i due candidati sindaco, rivolgendo loro alcune domande. Cercheremo di essere moderatamente insidiosi, facendoci carico di interrogativi che gli elettori si stanno ponendo in queste ora, senza avere la presunzione di formare profili esaurienti. Iniziamo con Piero Bitetti, che è risultato il più suffragato al primo turno.

PIERO BITETTI

Cos’è cambiato in questa appendice di campagna elettorale che precede il ballottaggio, dopo i risultati del primo turno?

Mi pare evidente che sia montato un clima di odio e di violenza verbale di cui la città non aveva certo bisogno. Fatto anche di insulti, anche personali, e insinuazioni che non appartengono alla politica con la “p” maiuscola. Mentre si doveva parlare di programmi e proposte per la città

Effettivamente il clima si è un po’ acceso. Lei riferisce, senza dubbio, anche alla accuse di incoerenza rivolte a lei personalmente.

Sì. Accuse per altro infondate e che si riferiscono ai miei esordi. Come ho avuto modo di spiegare, quando lasciai la divisa di ufficiale di Marina, accettai di aderire alla Lega di azione meridionale, perché era un argine allo sfascismo portato dalla Lega Nord. Finita quella esperienza accettai la candidatura di matrice popolare, offertami da Florido e con lui transitai nel Pd veltroniano dove sono sempre rimasto e nel quale milito da molti anni.

Ma i suoi avversari rimarcano anche il peso “strumentale” dato da voi agli interventi di Salvini e Vannacci.

…Che si sono qualificati da soli. Si tratta dei vertici di un partito che comunque appoggia il mio avversario e che hanno usato toni violenti e spesso sarcastici e offensivi. Con tutto ciò, io ho sempre raccomandato ai miei di usare toni rasserenanti, anche nei confronti di candidati “impresentabili” che sono nelle liste avversarie, e che prima hanno tentato di candidarsi con me. Perché la città ha bisogno di serenità e di pace costruttiva.

Ma, chiarite le rivalità, per quali motivi chiede i voti ai tarantini?

Per il programma ampiamente evolutivo e condiviso, per la competenza mia personale e di molti dei rappresentanti che hanno riscosso l’adesione di tanti elettori. Puntiamo a uno sviluppo armonico e a una pacificazione della città, dopo anni di personalismi e una conduzione fallimentare dei programmi e dei settori cittadini.

Con i 5Stelle avete raggiunto un accordo di convergenza, ma senza apparentamento al ballottaggio. Non sarà limitativo?

Assolutamente no. Noi siamo grati al movimento per aver approvato il nostro programma politico, che per altro ha molti punti in comune, e di aver garantito il loro appoggio, che non fa leva sui posti in Consiglio comunale ma sulla collaborazione politica. E non è cosa da sottovalutare.

E del referendum cosa pensa? Potrà influire anche sulla partecipazione al voto degli elettori?

I referendum rappresentano un momento di lotta per la civiltà democratica. Il mio appello agli elettori è di andare a votare. Mi auguro che, in controtendenza con quanto avviene di solito, ci sia un’ampia partecipazione, sia al ballottaggio che ai referendum, che è sempre un atto di fiducia nella democrazia.

FRANCESCO TACENTE

Anche a lei chiediamo: cos’è cambiato in questa appendice di campagna elettorale che precede il ballottaggio, dopo i risultati del primo turno?

Noi abbiamo registrato un apparentamento ufficiale con il centrodestra. Ecco cosa è cambiato per noi. Quello che presentiamo, quindi, è un ampio schieramento che unisce i moderati, Forza Italia e le destre in un unico progetto, che trova tutti concordi.

Il clima di confronto si è surriscaldato, negli ultimi giorni, con accuse reciproche.

Purtroppo è così. Dà un po’ fastidio che le accuse provengano da uno schieramento guidato da un candidato che in meno di 30 anni è passato da un po’ tutti i partiti.

Che a sua volta rimarca la presenza nelle vostre listi di molti reduci dalla giunta Melucci. Alcuni provenienti da sinistra.

Giunta Melucci che lui ha sostenuto e fatto cadere ben due volte. E che non guarda alle strane liste che lo sostengono, come quella di una certa Democrazia cristiana.

Ma, precisati e accantonati i motivi di scontro, quali sono i punti qualificanti della sua candidatura?

Il primo e più importante punto è la proposta di cambiamento che avanziamo, un’alternativa al centrosinistra che da venti anni governa la città, in modo tutt’altro che positivo. Un cambiamento che posso testimoniare direttamente, avendo guidato il Ctp, che fa capo a 24 Comuni della Provincia, e che ho portato al risanamento, facendo registrare un utile di tre milioni e rinnovando il parco macchine. Io provengo dal mondo cattolico e ho avuto occasioni di impegno nelle strutture e nel volontariato. Come coalizione, puntiamo a una città accogliente e sostenibile, che sia ospitale innanzi tutto con i suoi cittadini, quindi con i turisti.

L’apparentamento con il centrodestra, che era fiero avversario al primo turno, non comporterà un qualche cambiamento di strategia?

La strategia che ci unisce è quella della condivisione e della collegialità. Abbiamo registrato una convergenza significativa sugli obiettivi e un’identità di vedute sulla costruzione di una Taranto finalmente al passo coi tempi. La compattezza raggiunta ci premierà.

E sul referendum qual è il suo giudizio? E pensa che potrà avere un’influenza sulla partecipazione degli elettori, il cui numero di solito al ballottaggio cala vistosamente?

Io mi auguro e penso che gli elettori non diserteranno le urne per questo appuntamento decisivo per il futuro della città. Per quanto riguarda, poi, la consultazione referendaria, la mia estrazione civica mi porta a distinguere un orientamento personale al voto come partecipazione, e un affidamento convinto alla libertà di coscienza degli elettori, senza che siano gli ideologismi a suggellare gli orientamenti.

#campagnaelettorale #candidatisindaco #elezioniamministrative #francescotacente #PieroBitetti

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Sport

Qualificazioni Mondiali, l’Italia affronta la Norvegia: gli errori da non ripetere

06 Giu 2025

di Paolo Arrivo

Ricominciare. Rinascere. Ripartire. Scacciare un incubo che ha legato la nazionale di calcio all’Inter di Simone Inzaghi, nell’ultima recentissima e cocentissima disfatta italiana. È l’imperativo categorico per l’Italia di mister Spalletti. Che questa sera, a Oslo, affronta la Norvegia nel primo turno delle qualificazioni ai Mondiali 2026. E nel percorso di avvicinamento al grande appuntamento, da non mancare assolutamente per la terza volta consecutiva, si tratta di una sfida che potrebbe risultare già decisiva.

L’Italia nel girone I

A condurre il raggruppamento in cui è collocata l’Italia è proprio la Norvegia, che ha 6 punti, frutto delle vittorie ottenute fuori casa sulla Moldavia e su Israele. Gli azzurri non hanno ancora debuttato nel gruppo I a causa degli impegni onorati nella Nations League. Certamente i loro prossimi avversari fanno più paura di Moldavia e Israele. Nello stesso girone, a quota 3, c’è pure l’Estonia. La squadra che lo chiuderà al primo posto avrà assicurata la qualificazione, mentre la seconda dovrà passare dagli spareggi. Quella contro la Norvegia sarà allora una partita da vincere al fine di evitare complicazioni. E il ripetersi di delusioni. Scenario da scongiurare con tutte le forze. Due partite ravvicinate, ora: lunedì gli azzurri torneranno in campo, allo stadio Olimpico di Roma, per affrontare la Moldavia. Sarà un’altra insidia. Perché non si possono sottovalutare nemmeno le squadre più modeste (è già successo).

Il caso Acerbi

Con riferimento alle grandi sconfitte, l’insegnamento che se ne può trarre, nel confronto con chi vince, è la necessità di ringiovanire la rosa: i giovani, si sa, corrono più degli over 30, o di chi è prossimo ai quaranta. A tenere banco nei giorni scorsi è stata l’autoesclusione dalla nazionale di Francesco Acerbi. Al netto della polemica, delle motivazioni, sono in tanti a ritenere che il difensore interista classe 1988 abbia preso la decisione giusta. Tuttavia, nell’allestimento di una squadra competitiva, l’esperienza resta un elemento imprescindibile. Particolarmente nel reparto difensivo. Lo stesso Acerbi sarebbe stata una pedina preziosa nell’azione di contrasto al temibile attaccante olandese Erling Haaland.

L’emergenza

I problemi sono anche in avanti per mister Spalletti: dopo lo stop di Matteo Gabbia e Manuel Locatelli si è fermato Moise Kean, che ha rimediato un risentimento muscolare alla coscia destra. Spazio allora a Mateo Retegui. Un attaccante di peso, sul quale fare sicuro affidamento – il centravanti della Fiorentina è stato già prezioso nella partita della Nations League, rocambolesca, pareggiata 3-3 in Germania, quando ha messo a segno una doppietta. La lista degli indisponibili è lunga. Ma la squadra è giovane, ben motivata, capace di sopperire alle assenze con l’entusiasmo, si spera. Un gruppo al quale bisogna dare fiducia, ha detto Gigio Donnarumma. L’unico che in questi giorni può gioire, fresco della conquista con il Paris Saint-Germain della Champions League.

nazionale Norvegia-Italia qualificazioni Mondiali

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Diocesi

Concerto e musical per la festa di Sant’Antonio

06 Giu 2025

“Antonio, icona di pace nel mondo’ è il titolo della rassegna corale che avrà luogo sabato 7 giugno alle ore 20 in Sant’Antonio da Padova, a Taranto, in via Duca degli Abruzzi, nell’ambito dei festeggiamenti in onore del santo titolare della parrocchia. Ne dà notizia il parroco don Ciro Santopietro.

Ad esibirsi saranno le seguenti corali che: Alleluja della chiesa di San Domenico, diretto dal m° Francesco Marangi; Madonna di Loreto di Monteiasi, diretto dal m° Giuseppe Parabita, all’organo il m° Daniele Dettoli;  San Pasquale Baylon di Taranto, diretto da fra Gabriele Graniello; Chiara di Dio della parrocchia di San Pio X di Taranto, diretto dal m° Pierpasquale Antonante e i Children of the Save con Salvatore Di Sabato; Sant’Antonio da Padova diretto dal m° Giuliana Chiarenza, all’organo il m° Francesco Buccoliero. Saranno eseguiti canti e musiche sul tema della pace e della fratellanza.

I Giullari di Dio

Sempre per i festeggiamenti di Sant’Antonio, lunedì 9 giugno nell’auditorium Tarentum, in via Regina Elena, alle ore 20, avrà luogo lo spettacolo ‘Mani d’Amore. Dono di Dio – La storia di San Francesco da Paola’ a cura dei ‘Giullari di Dio’ della parrocchia Maria ss.ma del Monte Carmelo di Grottaglie. Il lavoro teatrale è ispirato all’opera di Michele Paulicelli ‘E sulle onde viaggiò’,che racconta la vita e la missione di San Francesco di Paola, un uomo di preghiera, umiltà e miracoli.È un lavoro corale, frutto di mesi di prove, passione e dedizione. Musica, canto, teatro e scenografia si intrecciano in un racconto che emoziona e lascia il segno. Il musical va oltre il semplice spettacolo: è una preghiera in movimento, un messaggio che si diffonde attraverso la bellezza e l’impegno di chi crede che l’arte possa evangelizzare e testimoniare. ‘Mani d’Amore. Dono di Dio’ è una carezza di Dio per la comunità, un invito a lasciarsi trasformare dal Vangelo.

 

#festeggiamenti2025 #giullaridiDio #sant'antoniotaranto

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Eventi in diocesi

‘Il giardino dell’infanzia: quali genitori?’: incontro a Martina a cura de ‘Il portico di Salomone’

06 Giu 2025

Nell’ambito delle iniziative a cura de ‘Il portico di Salomone’, lunedì 9 giugno alle ore 20.15 alla parrocchia di San Francesco d’Assisi – Santuario di Cristo Spirante in Martina Franca si terrà un incontro su ‘Il giardino dell’infanzia: quali genitori?’,  coordinato da Brigida Martucci e Anna Calianno, coadiuvate dal parroco mons. Vincenzo Annicchiarico.

“Il portico di Salomone a Gerusalemme – è la premessa don Vincenzo – era simbolo per antonomasia di incontro-scambio tra le persone che vivevano la vita cittadina. Nell’antichità, il saggio re Salomone era diventato simbolo della sapienza umana continuamente illuminata dalla sapienza divina”.

“I nostri incontri – spiega – sono rivolti agli adulti, credenti e non credenti, in particolare ai trentenni-quarantenni ma di fatto aperto anche ai più grandi, ovvero a coloro che hanno o cominciano ad avere responsabilità sociali, al fine di creare occasioni di ascolto e di dialogo in tutti gli aspetti legati al contesto socio culturale entro cui si vive, in un sereno confronto col cristianesimo. L’obiettivo comune sarà quello di conoscersi, ascoltarsi, confrontarsi su tanti aspetti che interessano la vita quotidiana, tentando di rendersi reciproco punto di riferimento solidale e costruttivo per una comunità umana e cristiana radicata sul territorio”.

 

#ilgiardinodell'infanzia #ilporticodisalomone #martinafranca

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Diocesi

Don Armando 25° sacerdotale, grande festa al Rosario di Talsano

06 Giu 2025

di Luca Fusco

Venticinque anni in ascolto del Signore con la parola di Dio nel cuore e sulle labbra. Sarà un giubileo nel giubileo quello che vivrà don Armando Imperato, parroco a Talsano, festeggiando il 25° anno di sacerdozio. Era il 10 giugno di un quarto di secolo fa quando don Armando diventò presbitero con l’imposizione delle mani dell’allora arcivescovo mons. Benigno Luigi Papa nella concattedrale Gran Madre di Dio. E martedì prossimo, 10 giugno 2025, alle ore 18.30 don Armando ringrazierà il Signore per il 25° anno di ordinazione sacerdotale nella chiesa Maria Santissima del Rosario di Talsano con una celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero.

Sarà un giorno speciale per la diocesi di Taranto, per i fedeli della provincia ionica che hanno la fortuna di conoscerlo e in particolare per la comunità talsanese della chiesa nel centro storico talsanese che da quasi due anni ha la fortuna di averlo come parroco.

“Un percorso che delinea più chiaramente la mia vocazione, fatta di difficoltà e di risorse e di persone meravigliose che si sono inserite nel mio cammino di vita”: parole semplici quelle a cui ricorre don Armando ripercorrendo velocemente cinque lustri della sua missione spirituale. Proprio la semplicità, l’intensità ma al tempo stesso la giovialità e la leggerezza sono state le caratteristiche del suo apostolato. Di chi, uomo di Dio, sa conquistare con i modi, con il sorriso, con quel fare che è subito famiglia. Questo è il modo di porsi di don Armando in tutti questi anni. Il suo ministero è stato un cammino di fedeltà, di donazione e di passione evangelica, nonostante le sfide di un mondo in rapida trasformazione. Minimi comuni denominatore di questi 25 anni sono stati l’affetto e il rapporto con i propri parrocchiani, ovunque la chiamata del Signore lo abbia portato, grazie a quella parola di Dio, che don Armando porta anche nelle scuole dove insegna religione.

Don Armando Imperato è nato a Taranto il 4 luglio 1969, si è diplomato all’istituto Pacinotti. Da bambino e da giovane ha sempre frequentato la parrocchia di Sant’Antonio da Padova. Un percorso lungo quello del sacerdozio, come tutti, compiuto a partire dal ’91 da don Armando. L’anno “zero” a Molfetta dove poi frequentò il seminario. Nel ’97 diventò educatore al seminario di Poggio Galeso. Quindi tutti i passaggi (diacono nel Natale ’98) fino a quello più bello che lo ha fatto sacerdote. Il 10 Giugno 2000, don Armando diventò presbitero con l’imposizione delle mani dell’arcivescovo mons. Benigno Luigi Papa in concattedrale. In questi anni è stato vice parroco alla Madonna delle Grazie in Grottaglie (fino al 2004), poi alla basilica di San Martino a Martina Franca. Dal 2007 vice parroco nella sua Taranto al Cuore Immacolato di Maria per poi tornare nel 2011 per un lungo periodo laddove tutto era cominciato, la Sant’Antonio da Padova. Nel novembre 2023 poi l’insediamento come parroco alla Maria Santissima del Rosario, una comunità che l’ha accolto con entusiasmo e a cui egli si è messo a piena disposizione. “Mi metto in ascolto della parola di Dio e di voi, miei nuovi parrocchiani” – disse quel giorno all’inizio del suo ministero e così è stato ed è tutt’ora in un rapporto di grande simbiosi col popolo di Dio. Il tutto sempre con la vicinanza di mamma Anna, papà Vincenzo e le tre sorelle: Stefania, Valentina e Alessandra e le nipotine Miriam, Silvia e Anna, che gli saranno vicini in questa particolare e gioiosa circostanza.

 

#25°anniversario #donarmandoimperato

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Diocesi

A Talsano le Suore Discepole di Gesù eucaristico, l’impegno nell’adorazione eucaristica continuata

05 Giu 2025

Se è vero, come è vero, che l’adorazione eucaristica continuata costituisce una sorta di parafulmine per la comunità dove ha luogo, possiamo dire che Talsano ne gode in modo particolare, anche se spesso manca una piena consapevolezza e un chiaro riferimento all’essere e all’operare delle Suore Discepole di Gesù eucaristico, nate per dare gloria a Dio, vivendo alla scuola quotidiana del Maestro eucaristico.
Le religiose, da cinquant’anni, nella cappella della loro casa, l’istituto Nigro in via Trani, si alternano nell’arco delle ventiquattro ore davanti a Gesù vivente nell’Eucaristia, come prolungamento della santa messa, per adorare, riparare, rendere grazie e intercedere, con la preghiera, per la Chiesa, il Papa, i sacerdoti, i consacrati, le necessità delle famiglie e dei singoli, che talvolta vengono loro comunicate secondo le necessità e i bisogni dei richiedenti.

Le suore, inoltre, guidano, animando con canti, le adorazioni eucaristiche nelle parrocchie di Nostra Signora di Fatima (ogni lunedì) e di Maria Santissima del Rosario (il mercoledì), collaborando inoltre nelle rispettive varie attività apostoliche. Inoltre in quest’ultima parrocchia le suore Discepole di Gesù eucaristico affiancano l’opera del diacono Antonio Acclavio e quella del parroco don Armando Imperato nel culto di San Giuda Taddeo, che registra crescente adesione da parte della popolazione.
Alla preghiera specifica, che le identifica nella Chiesa universale e locale, le suore Discepole svolgono opera educativa nella scuola ubicata in via Trani, accogliendo e curando i bambini di scuola materna ed elementare, di cui generazioni di talsanesi conservano grato ricordo.
Attualmente sono nove le religiose presenti in una comunità internazionale costituita da quattro suore di nazionalità italiana, da una vietnamita, una est-timorese, una filippina e due indonesiane.

La finalità del loro carisma nella Chiesa e nel mondo, ispirato dallo Spirito al Venerabile Raffaello Delle Nocche, vissuto da lui e trasmessoci con amore, è che in ogni angolo della terra si stabilisca un altare e un tabernacolo.
“Magister adest et vocat nos!”(Il Maestro è qui e ci chiama!): è il nostro motto che racchiude la vocazione-missione della discepola.

 

#adorazioneeucaristica #discepolediGesùeucaristico #talsano-taranto

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Politica italiana

Approvato il Decreto Sicurezza

foto presidenza del Consiglio dei ministri
05 Giu 2025

Con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un’astensione, il Senato ha approvato ieri, mercoledì 4 giugno, il Decreto Sicurezza (dl n. 48/2025), che prevede nuove disposizioni in materia di sicurezza pubblica. Il provvedimento, criticato dalle opposizioni, interviene su vari fronti: dal contrasto al terrorismo alla tutela delle forze dell’ordine; dalla sicurezza urbana alla lotta alla criminalità organizzata; dalla gestione dell’ordine pubblico all’uso di cannabis e stupefacenti. I punti principali.

Terrorismo e criminalità organizzata

L’art. 2, introduce nuove fattispecie di reato, come la detenzione di materiale con finalità di terrorismo, punita con la reclusione da 2 a 6 anni, e la diffusione online di istruzioni per compiere atti violenti o sabotaggi. Vengono rafforzati anche i controlli sui noleggi auto, che dovranno essere segnalati anche Decreto Sicurezza. I punti principali per i reati di mafia e criminalità organizzata.

Antimafia

Secondo l’art. il prefetto potrà, in casi eccezionali, escludere temporaneamente alcune decadenze per evitare che un imprenditore individuale perda ogni mezzo di sostentamento. Le modifiche si estendono anche alla gestione e alla destinazione dei beni sequestrati e confiscati, per garantire maggiore efficienza e trasparenza.

Sostegno vittime usura. Nasce la figura dell’esperto

L’art. 33 prevede che gli operatori economici, vittime di usura e beneficiari dei mutui erogati ai sensi dell’art. 14 della legge 108/1996, siano affiancati da un esperto cui spetterà il compito di assisterli nel percorso di rilancio economico e reinserimento nel circuito legale.

Occupazioni abusive

Il decreto introduce il reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui che viene punito con fino a 7 anni di reclusione. Prevista la possibilità per la polizia giudiziaria di disporre il rilascio immediato dell’immobile occupato, anche senza mandato del giudice, in caso di occupazioni illegittime.

Tutela forze dell’ordine e personale di sicurezza

Rafforzata la tutela penale per le forze di polizia. Aumentano le pene per lesioni, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, con aggravanti specifiche. Gli operatori potranno essere dotati di bodycam. Previsto anche un sostegno economico per le spese legali fino a 10.000 euro per agenti coinvolti in procedimenti giudiziari relativi al servizio. Inasprito l’art. 19 in merito alla violenza e alla resistenza a pubblico ufficiale che viene esteso a casi specifici come l’impedimento a opere pubbliche o occupazioni.

Proteste Manifestazioni e Migranti

Introdotto un nuovo reato di “rivolta” in carcere e nei centri di trattenimento per migranti per chi partecipa con violenza, minaccia o resistenza all’autorità. Per gli istituti di pena prevista la reclusione da 1 a 5 anni. Previste pene più severe anche per chi partecipa a rivolte nei centri di trattenimento per migranti. Si va da 1 a 4 anni nei Cpr. In entrambi i casi si arriva fino a 18 anni di reclusione se la rivolta ha provocato morte o lesioni gravi.

Pene inasprite per chi organizza o guida rivolte

Viene punita anche la resistenza passiva se impedisce l’azione degli agenti. Il Blocco stradale, da semplice illecito amministrativo (punito con una multa da mille a quattromila euro) diventa reato. Per chi esegue proteste su strada e blocchi ferroviari, l’art. 14 del decreto prevede la reclusione fino a 1 mese o una multa fino a 300 euro. Se poi il blocco è organizzato da più persone riunite, la reclusione può partire da 6 mesi e arrivare fino a 2 anni.

Accattonaggio con minori e truffa ad anziani

Sale da 14 a 16 anni l’età per la quale viene punito l’impiego di minori nell’accattonaggio e aumenta da 3 a 5 anni la pena massima. Pene più severe anche per le truffe ai danni delle persone anziane.

Cannabis

Viene chiarito che la legge 242/2016 non si applica alla vendita e distribuzione di infiorescenze di canapa anche in forma lavorata o semilavorata. Approvato poi un emendamento che equipara la cannabis “light” (cioè, priva di principio attivo stupefacente) a quella con effetti psicotropi e che vieta “l’importazione, la cessione, la lavorazione, la distribuzione, il commercio, il trasporto, l’invio, la spedizione e la consegna” delle sue infiorescenze.

Carcere e minori

Viene modificata la disciplina riguardante la detenzione di madri con figli piccoli. Diviene facoltativo (e non più obbligatorio) il rinvio della pena per le condannate incinte o madri di bimbi più piccoli di un anno. Anche per queste donne, quindi, d’ora in poi potranno aprirsi le porte del carcere, o degli Istituti a Custodia Attenuata per detenute madri (Icam), quattro in tutta Italia. Si tratta di uno dei punti più controversi del provvedimento perché andrebbe a punire le borseggiatrici rom colpevoli le quali, secondo la legge, approfitterebbero della gravidanza per delinquere senza rischiare la reclusione. Previsti anche incentivi all’apprendistato per i detenuti e semplificazioni per l’accesso al lavoro esterno.

Migranti

Semplificate le procedure per la costruzione di nuovi centri.

#decretosicurezza governomeloni

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Giubileo2025 in diocesi

‘Con Maria, pellegrini di Speranza’

La giornata giubilare dei giovani al santuario Madonna delle Grazie di San Marzano

05 Giu 2025

di Francesco Mànisi

Un pomeriggio di luce, fraternità e fede ha illuminato il Santuario di Santa Maria delle Grazie, dove numerosi giovani provenienti da diverse parrocchie della diocesi si sono riuniti per la giornata giubilare a loro dedicata, organizzata dal servizio diocesano per la pastorale giovanile. Il tema, “Con Maria, pellegrini di Speranza”, ha fatto da filo conduttore all’incontro, intenso e carico di significato spirituale.

Il cuore dell’evento è stato una veglia di preghiera mariana presieduta da mons. Paolo Oliva, delegato dell’arcivescovo, che ha guidato i giovani in un cammino spirituale profondo attraverso la figura della Vergine Maria, icona di speranza e custode delle attese più autentiche dell’umanità.

Ad aprire la serata è stata la testimonianza toccante di Donatella Pignatelli, giovane scout tarantina impegnata nel servizio ai malati terminali dell’Ant. Il suo racconto ha offerto un esempio vivo di come il Vangelo possa incarnarsi nella vita quotidiana. Con parole semplici ma vibranti di verità, Donatella ha raccontato come la sua esperienza accanto alla sofferenza le abbia insegnato che ‘la speranza non è un’idea astratta, ma un gesto concreto, come una carezza, una parola detta con amore, una presenza che non scappa via’.

Subito dopo, i giovani hanno compiuto il simbolico passaggio attraverso la porta giubilare del santuario, gesto di conversione e di rinnovamento spirituale, che li ha introdotti nel cuore della veglia. L’animazione del momento di preghiera è stata affidata ai giovani della parrocchia del Carmine di Grottaglie, che con le loro voci hanno creato un clima di raccoglimento e partecipazione.

Durante l’omelia, mons. Paolo Oliva ha voluto rivolgere un messaggio chiaro e incoraggiante ai giovani, sottolineando come Maria sia “la prima pellegrina della speranza, colei che ha creduto nella promessa anche quando tutto sembrava perduto”. E ha aggiunto: “Abbiamo bisogno di giovani che osano sperare contro ogni rassegnazione. Abbiamo bisogno di voi, della vostra voce, della vostra energia. Maria vi accompagna: ascoltatela e lasciatevi guidare dal suo silenzio fecondo e dalla sua forza gentile”.

Dopo la veglia, la serata si è trasformata in un momento di gioiosa fraternità: i giovani presenti hanno partecipato con entusiasmo al momento di animazione musicale, che ha visto canti, danze e momenti di condivisione spontanea. A concludere, un semplice ma significativo gesto: un gelato condiviso sotto le stelle, segno di una comunità che cresce anche nei piccoli momenti, dove la fede si fa amicizia.

La giornata giubilare si è rivelata così un piccolo seme di speranza piantato nel cuore dei giovani, chiamati a diventare – come Maria – pellegrini coraggiosi nel cammino della fede e della vita. Appuntamento ora a fine luglio, quando un gruppo di circa un centinaio di giovani della nostra arcidiocesi parteciperà al grande Giubileo dei giovani a Roma.

 

∗ équipe servizio diocesano per la pastorale giovanile

#donfrancescomànisi #giubileo #giubileodeigiovani #pastoralegiovanile

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Leone XIV

Telefonata tra Leone XIV e Putin: “La Russia faccia un gesto che favorisca la pace”

foto Sir
05 Giu 2025

di Riccardo Benotti

“La Russia faccia un gesto che favorisca la pace”: è l’appello rivolto da papa Leone XIV al presidente Vladimir Putin durante una conversazione telefonica avvenuta nel pomeriggio di mercoledì 4. A confermarlo è il direttore della sala stampa della Santa sede, Matteo Bruni. “Nel corso della telefonata, oltre alle questioni di mutuo interesse – ha riferito –, è stata prestata particolare attenzione alla situazione in Ucraina e alla pace”. Il pontefice ha sottolineato “l’importanza del dialogo per la realizzazione di contatti positivi tra le parti e cercare soluzioni al conflitto”. Si è parlato anche della crisi umanitaria, “della necessità di favorire gli aiuti dove necessario, degli sforzi continui per lo scambio dei prigionieri e del valore del lavoro che in questo senso svolge il card. Zuppi”.

Leone XIV ha inoltre fatto riferimento al patriarca Kirill, “ringraziando per gli auguri ricevuti all’inizio del suo pontificato” e ribadendo che “i comuni valori cristiani possano essere una luce che aiuti a cercare la pace, difendere la vita e cercare un’autentica libertà religiosa”.

#leoneXIV #telefonataleone-putin

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Diocesi

Reddito minimo in Europa: un percorso di dignità

Presentato a Bruxelles il report sulla povertà curato da Caritas Europa

05 Giu 2025

di Andrea Regimenti

Sono milioni le persone che in tutta Europa lottano per soddisfare i propri bisogni di base senza trovare un sostegno adeguato nelle varie misure di “reddito minimo”, diverse Stato per Stato, ma spesso insufficienti. Caritas Europa ha presentato a Bruxelles, nei locali del Club della Stampa, il suo ultimo rapporto, che mette in luce le profonde lacune dei sistemi nazionali di reddito minimo e sollecita i responsabili politici a ripensare l’importanza del sostegno al reddito nei percorsi di inclusione sociale. Il Rapporto – “Thriving, not just surviving. Shaping effective minimum income systems in Europe” (liberamente: “Non solo sopravvivere, ma vivere bene e prosperare. Definire sistemi di reddito minimo efficaci in Europa”) – si basa sull’esperienza di venti Caritas nazionali europee – tra cui Caritas Italiana – e dà indicazioni concrete per rafforzare i sistemi attualmente in atto. I risultati dell’indagine parlano da soli: quasi il 90% delle Caritas intervistate afferma che i sussidi nei loro Paesi non riescono a coprire i bisogni di base. Solo cinque Paesi forniscono un sostegno che raggiunge almeno il 75% della soglia di povertà nazionale.

 


I vari sistemi prevedono barriere di accesso alle misure che aggravano ulteriormente il problema. Molti sistemi escludono i giovani adulti, in particolare quelli tra i 18 e i 25 anni, a meno che non soddisfino condizioni rigide o arbitrarie. I migranti, le persone prive di un alloggio stabile e coloro che non sono in grado di soddisfare severi criteri di residenza o di contribuzione spesso non sono ammessi. La burocrazia, lo stigma e le barriere digitali scoraggiano ulteriormente la presentazione delle domande, con il risultato di un diffuso mancato utilizzo, ovvero molti rinunciano a chiedere l’aiuto a cui hanno diritto.

“I programmi di reddito minimo devono consentire alle persone di vivere con dignità e di partecipare pienamente alla società – afferma Maria Nyman, segretaria generale di Caritas Europa -. Questo rapporto è un appello all’azione. Esortiamo i leader europei e nazionali a dare priorità a un sostegno al reddito inclusivo e adeguato, come pilastro della prossima strategia dell’UE contro la povertà”.

Nel corso dell’evento di lancio del Rapporto Giulio Bertoluzza (ricercatore e collaboratore di Caritas Italiana) ha presentato un intervento intitolato “From universal to categorical” (“Da universale a categoriale”), illustrando le recenti trasformazioni del sistema di reddito minimo in Italia. A partire dalla storia concreta di Michele – un giovane escluso dal sostegno economico fino al riconoscimento ufficiale di una condizione di svantaggio sociale – Bertoluzza ha mostrato come la riforma italiana del 2024, che ha sostituito il Reddito di cittadinanza con l’Assegno di inclusione, abbia introdotto criteri categoriali più ristrettivi, escludendo molte persone pur in condizioni di povertà. L’intervento ha evidenziato il ruolo sempre più centrale dei servizi sociali nel mediare l’accesso alle misure e ha sollevato una questione cruciale: nonostante le Raccomandazioni del Consiglio dell’UE invitino gli Stati membri ad allargare l’accesso ai regimi di reddito minimo, l’Italia ha scelto una direzione opposta, rendendo l’accesso più selettivo e limitato.

Il valore di questo Rapporto risiede nelle storie e nelle prove condivise dalle équipe Caritas in tutta Europa. Le Caritas offrono spunti di riflessione nazionali fondati sul loro lavoro quotidiano con le persone in situazioni di vulnerabilità, dalla Georgia all’Irlanda, dalla Norvegia alla Grecia. Infatti, oltre il 70% delle Caritas coinvolte sta lavorando attivamente per colmare le lacune degli attuali quadri di sostegno al reddito attraverso l’adattamento dei servizi, la ricerca e il lavoro di advocacy.

Il Rapporto è stato realizzato con il contributo di Pietro Galeone e Michela Braga dell’Università Bocconi e di Massimo Aprea e Michele Raitano della Sapienza di Roma.

 

 

Il valore di questo Rapporto risiede nelle storie e nelle prove condivise dalle équipe Caritas in tutta Europa. Le Caritas offrono spunti di riflessione nazionali fondati sul loro lavoro quotidiano con le persone in situazioni di vulnerabilità, dalla Georgia all’Irlanda, dalla Norvegia alla Grecia. Infatti, oltre il 70% delle Caritas coinvolte sta lavorando attivamente per colmare le lacune degli attuali quadri di sostegno al reddito attraverso l’adattamento dei servizi, la ricerca e il lavoro di advocacy.

Il Rapporto è stato realizzato con il contributo di Pietro Galeone e Michela Braga dell’Università Bocconi e di Massimo Aprea e Michele Raitano della Sapienza di Roma.

Tra le raccomandazioni principali rivolte ai leader nazionali e dell’Ue vi sono:

  • Garantire l’adeguatezza

Il reddito minimo deve raggiungere almeno il 75% della soglia di povertà nazionale per tutti i tipi di famiglia.

  • Garantire un accesso inclusivo

I criteri di ammissibilità devono essere semplificati e ampliati per evitare di escludere i giovani, gli immigrati e le persone che vivono in condizioni di insicurezza abitativa.

  • Aumentare la partecipazione

Combattere lo stigma e semplificare le procedure amministrative attraverso un’azione di sensibilizzazione mirata, alternative di supporto digitale e sistemi di applicazione di facile utilizzo.

  • Azione coordinata dell’Ue

L’Ue dovrebbe promuovere standard vincolanti per il reddito minimo, collegati alla sua più ampia strategia sui diritti sociali e sulla riduzione della povertà.

Questo rapporto arriva in un momento cruciale, proprio mentre la Commissione europea lavora alla sua prima strategia europea contro la povertà.
Le raccomandazioni di Caritas Europa offrono un contributo per garantire che i sistemi di reddito minimo riflettano davvero i valori dell’Unione, assicurando che nessuno venga lasciato indietro nella lotta alla povertà.

#redditominimo #redditominimoineuropa Europa

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