Angelus

La domenica del Papa – SS. Trinità e Giubileo degli sportivi

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16 Giu 2025

di Fabio Zavattaro

Nella domenica in cui la chiesa celebra la solennità della Santissima Trinità, papa Leone XIV incontra il mondo dello sport – è il Giubileo degli sportivi – e afferma, all’angelus, che lo sport “è via per costruire la pace, perché è scuola di rispetto e di lealtà, che fa crescere la cultura dell’incontro e della fratellanza”, ma anche stile di comportamento per opporsi “a ogni forma di violenza e di sopraffazione”.

La solennità ci invita a riflettere su Dio che è comunione, come ci mostra il brano dei Proverbi, la prima lettura. In verità nella Bibbia e nei Vangeli non si parla esplicitamente di Trinità, perché questa, insieme alla dottrina collegata, è frutto di due Concili: il primo di Nicea nel 325 – quest’anno si celebrano i 1700 anni dell’evento e si parla già di un possibile viaggio in Turchia di papa Leone con il patriarca ecumenico Bartolomeo I – e 56 anni più tardi, quello celebrato a Costantinopoli, dove viene affermato che lo Spirito Santo è veramente Dio, come il Figlio e il Padre. Per questo noi, quando recitiamo l’atto della nostra fede, il Credo, ricordiamo, con un linguaggio diverso, l’unione delle tre persone della Trinità.

Omelia in San Pietro e un Papa che si sofferma sul binomio sport-trinità, dicendo che benché “non sia di uso comune”, non è un “accostamento fuori luogo”. Ogni attività umana “porta in sé un riflesso della bellezza di Dio” e lo sport “può aiutarci a incontrare Dio Trinità” perché “richiede un movimento dell’io verso l’altro, certamente esteriore, ma anche e soprattutto interiore”. Altrimenti è “sterile competizione di egoismi”.

Spiega quindi il termine “dai” utilizzato in italiano per incitare atlete e atleti: “non si tratta solo di dare una prestazione fisica, magari straordinaria, ma di dare sé stessi, di ‘giocarsi’”. E si sofferma su tre aspetti che rendono lo sport un “mezzo prezioso di formazione umana e cristiana”. Il primo: “insegna il valore della collaborazione, del camminare insieme, del condividere”. In un mondo sempre più individualista è “strumento importante di ricomposizione e d’incontro”. In secondo luogo, valorizza “la concretezza dello stare insieme, il senso del corpo, dello spazio, della fatica, del tempo reale”. Quindi, lo sport insegna anche che si può perdere “mettendo l’uomo a confronto, nell’arte della sconfitta, con una delle verità più profonde della sua condizione: la fragilità, il limite, l’imperfezione”.

Infine ricorda Pier Giorgio Frassati, patrono degli sportivi, sarà proclamato santo il prossimo 7 settembre. La sua vita, afferma il Papa, “ci ricorda che, come nessuno nasce campione, così nessuno nasce santo”, ha affermato. È l’allenamento quotidiano dell’amore che ci avvicina alla vittoria definitiva e che ci rende capaci di lavorare all’edificazione di un mondo nuovo”.

L’angelus è un appello per dire che il mondo ha bisogno di pace, parola che ripete sin dal giorno della sua elezione; è un lungo elenco di combattimenti, di guerre di situazioni di conflitto, come in Myanmar dove “nonostante il cessate il fuoco continuano i combattimenti”; invita le parti “a intraprendere la strada del dialogo inclusivo, l’unica che può condurre a una soluzione stabile”. Ricorda le violenze in Nigeria, dove, nella città di Yelwata, c’è stato un “terribile massacro, in cui circa duecento persone sono state uccise con estrema crudeltà”, in gran parte sfollati ospitati nella missione cattolica. Chiede il Papa che “sicurezza, giustizia e pace” prevalgano in Nigeria e cessino le violenze contro le comunità cristiane nello Stato di Benue. Ancora il Sudan “da oltre due anni devastata dalle violenze”: si fermino i combattimenti, sia protetta la popolazione civile e riprenda il dialogo per la pace. Ancora Ucraina e Medio Oriente. Già sabato aveva perlato di deterioramento della situazione in Iran e Israele: “in un momento così delicato desidero rinnovare con forza un appello alla responsabilità e alla ragione. L’impegno per costruire un mondo più sicuro e libero dalla minaccia nucleare va perseguito attraverso un incontro rispettoso e un dialogo sincero, per edificare una pace duratura, fondata sulla giustizia, sulla fraternità e sul bene comune. Nessuno dovrebbe mai minacciare l’esistenza dell’altro”.

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Giubileo2025

Pellegrinaggio giubilare della diocesi di Taranto a Roma

16 Giu 2025

di Angelo Diofano

Circa ottocento pellegrini e una quarantina di sacerdoti provenienti dalle parrocchie della nostra diocesi mercoledì 18 giugno a Roma parteciperanno al pellegrinaggio giubilare guidato dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero; assieme a lui ci saranno mons. Filippo Santoro, arcivescovo emerito di Taranto, e  mons. Salvatore Ligorio, arcivescovo emerito di Potenza.

Il programma della giornata prevede alle ore 10.30 il raduno a piazzale San Paolo con un momento di preghiera guidato da mons. Ciro Miniero. Seguirà il passaggio per la Porta Santa della basilica di San Paolo Fuori Le Mura. Davanti all’altare della Confessione avrà luogo il rinnovo della professione di fede con le preghiere per le intenzioni del Santo padre. Infine, a mezzogiorno l’arcivescovo presiederà la solenne celebrazione eucaristica. Nella circostanza i pellegrini renderanno grazie al Signore per mons. Ciro Miniero, che proprio il giorno successivo celebrerà l’anniversario presbiterale (fu ordinato sacerdote dal cardinale Corrado Ursi il 19 giugno 1982) ed episcopale (fu consacrato vescovo il 19 giugno 2011 dal cardinale Crescenzio Sepe).

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Concerto-maditazione

La Schola cantorum della Cattedrale di Strasburgo alla Chiesa madre di Grottaglie

13 Giu 2025

Si inaugura con un’anteprima la sesta edizione della Rassegna organistica grottagliese. Un evento che prevede la straordinaria Schola grégorienne della Cattedrale di Strasburgo impegnata in un concerto / meditazione spirituale con l’accompagnamento delle dolci sonorità del cinquecentesco organo della Collegiata Maria SS. Annunziata. L’appuntamento è per domani sera 14 giugno alle 20,15, con la partecipazione dell’organista Nunzio Dello Iacovo.

La Schola, infatti, propone l’ascolto di musica in certo modo coeva al nostro prezioso strumento, in quanto l’arco cronologico descritto corrisponde al primo secolo di vita dell’organo, che sappiamo costruito entro il primo trentennio del Cinquecento.

Si parte, infatti, dal 1531, data di pubblicazione della raccolta Tabulature pour le jeu d’orgues, curata dall’editore Pierre Attaignant; si passa per il 1543, anno in cui viene alla luce l’Intavolatura cioe recercari, canzoni, himni, magnificat … libro primo di Girolamo Cavazzoni; si giunge, infine, al 1623, data d’edizione degli Hymnes de l’Eglise pour toucher sur l’orgue di Jehan Titelouze.

Inoltre, in occasione della presenza dell’ensemble vocale strasburghese, volendo rappresentare un omaggio alle civiltà musicali francese e italiana, non poteva scegliersi àmbito migliore di quello della pratica cosiddetta dell’alternatim, termine col quale, nel caso in questione, si indica l’esecuzione vocale e organistica, nella quale un versetto del testo è intonato dal coro, l’altro è parafrasato dall’organo, tipicamente assumendo la melodia gregoriana a fondamento dell’edificio contrappuntistico, come cantus firmus, e ricorrendo all’uso di ornamenti, diminuzioni e idiomatismi strumentali.

È da notare, che l’alternatim fu prassi eminentemente improvvisativa, e che l’uso di mettere in intavolatura e di dare alle stampe delle composizioni in alternatim ebbe precipuamente lo scopo – ancora prima che quello di fornire materiale d’uso per organisti inesperti – di presentare modelli d’improvvisazione. Si offre, col concerto di questa sera, una rara occasione di ascoltare un’esecuzione in alternatim: in genere, proposto nella sola parte strumentale, cioè senza la parte vocale.

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Eventi in diocesi

Libro sui tesori artistici della chiesa di Sant’Antonio, a Taranto

Alla scoperta del mosaico di Ferrazzi nella chiesa del Borgo

13 Giu 2025

di Luca Fusco

Un viaggio all’interno di un luogo di fede, della storia che sottende, della spiritualità alla base della sua genesi. È questo uno degli obiettivi che ha portato alla redazione de “La visione, il pastore, l’artista”, libro a sei mani scritto da Ada Acquaviva, Luciano Allegretti, Luisa Allegretti, Vincenzo Martucci, Giuseppe Filippi e Anna Palumbo, che sarà presentato sabato 14 giugno alle ore 19.30 nella chiesa di Sant’Antonio da Padova, a Taranto.  Sarà il modo migliore per chiudere una intensa settimana di festeggiamenti per la festa di Sant’Antonio da Padova, che il giorno prima, venerdì 13 giugno avrà vissuto il suo culmine con la processione del simulacro del santo, e che quest’anno ha avuto come prologo la cerimonia di intronizzazione di don Ciro Santopietro quale nuovo parroco di una delle chiese più significative della città.

E proprio da quella storicità,di uno dei luoghi di culto simbolo del Borgo ha preso vita il libro “La visione, il pastore, l’artista”. Si tratta di un lavoro a sei mani in cui Ada Acquaviva, Luciano Allegretti, Luisa Allegretti, Vincenzo Martucci, Giuseppe Filippi, Anna Palumbo, raccontano, alla luce della fede, i tesori artistici del Nuovo Tempio Sant’Antonio, esempio di architettura della seconda metà del ‘900, che si caratterizza per le soluzioni architettoniche e soprattutto per il monumentale mosaico absidale realizzato tra il 1968 ed il 1971 da Ferruccio Ferrazzi (1891-1978), artista di fama mondiale, uno dei più grandi artisti italiani del Novecento. Proprio quel mosaico così maestoso, centrato sulla figura del Cristo Trionfante tra scene e simboli della Passione, intervallate da immagini di vita quotidiana e richiami all’attualità del tempo, rappresenta il punto focale del libro che spazia anche tra le altre opere della chiesa e contiene le lettere dell’inedito carteggio tra l’allora parroco don Angelo d’Ettorre e Ferrazzi. Nel corso della serata sarà possibile ammirare il bozzetto del mosaico absidale, attualmente custodito al Museo diocesano di arte sacra (MuDi) di Taranto, direttore da don Francesco Simone. Tale opportunità è resa possibile grazie alla sinergia tra l’associazione culturale ‘Auditorium Teatro Tarentum ‘– nata nella parrocchia di Sant’Antonio per la gestione e la valorizzazione della struttura – e il MuDi di Taranto, nell’ambito del PO Puglia FESR 2014-2020 – Asse 3 – Azione 3.4 ‘Avviso per il sostegno alle imprese della filiera dello spettacolo dal vivo, Teatro Musica e Danza’, intervento “Auditorium Tarentum”. Il progetto si pone, tra gli obiettivi, quello di promuovere e valorizzare il prezioso patrimonio artistico e religioso del nostro territorio attraverso proposte culturali innovative, per raggiungere un pubblico più ampio e diversificato. La collaborazione tra l’associazione ‘Auditorium teatro Tarentum’ e il Museo diocesano donerà un valore aggiunto all’evento.
Il tutto in una serata che sarà anche allietata dall’esecuzione di brani eseguiti dal coro polifonico della parrocchia e da musicisti solisti con l’intervento del mo Massimiliano Conte.

I proventi della vendita del libro saranno devoluti in beneficenza.

La cittadinanza tutta è invitata all’evento per riscoprire un pezzo della storia della città.

 

 

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Sovvenire

A Cerignola, una fabbrica di caramelle che dà speranza ai giovani

13 Giu 2025

di Alba di Palo

Un racconto (che si sdoppia), un obiettivo: raccontare la vita delle comunità cattoliche in Italia a tutto tondo, rappresentando anche le sfaccettature meno note dell’impegno sociale. È questa l’idea alla base di Si vede’ e Si sente’, i due format al debutto da febbraio nel circuito delle emittenti televisive conCoralloTv e radiofoniche Corallo.
Una forma di racconto che non può prescindere da una dimensione collettiva anche in fase di costruzione: la produzione, coordinata da Telebelluno per conCoralloTv, è realizzata con la collaborazione delle emittenti locali del circuito.

‘Si vede – La Chiesa delle persone’ è un viaggio di 50 puntate televisive da 20 minuti ciascuna: un programma, di stampo documentaristico, sta raccontando lo spirito di comunità, i percorsi di redenzione personale, l’impegno nei confronti di chi soffre e di chi lotta contro i pregiudizi, la fede ‘praticata’ delle azioni svolte a servizio del prossimo. Sono storie che raccontano traiettorie positive delle persone e delle comunità.

A emergere è il ruolo sociale del mondo cattolico nella società italiana, anche in termini di servizi alla popolazione, dalle remote periferie montane ai quartieri difficili delle grandi città. Un aspetto che spesso passa sottotraccia, ma che, attraverso i racconti dei protagonisti finalmente “si vede”.

“Si sente – La Chiesa delle persone” sta raccontando le stesse storie in 50 podcast da 5 minuti ciascuno. In questo caso, a guidare l’approfondimento è la voce dell’autore: un modo per valorizzare, accanto alle buone opere, anche il modo in cui il narratore (testimone di testimonianze) vive l’immersione in ciò che ha scelto di raccontare.

In Puglia, con i fondi dell’8xmille, è stata concretizzata un’idea di riscatto e speranza: La fabbrica di Charlie. Ecco la testimonianza trasmessa sul circuito Corallo

 

Poco più grande di un bottone da camicia. Colorata, gustosa e soprattutto ripiena di speranza. Perché le caramelle che nascono ne ‘La fabbrica di Charlie’ a Cerignola, in provincia di Foggia, sono speciali. A lavorarle, sono mani che intendono riscattarsi con zucchero e impegno. “Concretizzano una passione che spero possa essere il mio futuro e quello di tutti i ragazzi che lavorano con me”, spiega con voce emozionata Michele Panebianco. È lui il responsabile del laboratorio della fabbrica realizzata con i fondi dell’8 per mille alla Chiesa cattolica. A volerla è stata la Caritas diocesana da sempre impegnata in opere segno che guardano a un obiettivo preciso: il riscatto. Dei più giovani, dei migranti e della città. Le caramelle lavorate da Michele, Flavius e Martina sotto la supervisione del mastro pasticciere Matteo Perrucci, hanno un nome che per chi ama la musica è un viaggio indietro nel tempo: Frik. Si chiamano così evocando il termine ‘freak’ in voga negli anni Settanta per indicare le persone escluse perché estrose, diverse, o che erano inciampate in qualche errore imperdonabile dal contesto sociale. E la fabbrica è un progetto che guarda a chi oggi è considerato “strano” perché forse è inciampato. I ragazzi che lavorano tra dosatori e fornelli, sono stati segnalati dall’Ufficio servizi sociali minori di Bari e la caramella li prende per mano accompagnandoli in un percorso di reinserimento sociale attraverso il lavoro. Michele, 36 anni di Cerignola, armeggia gelatine e zucchero dopo una tremenda malattia che però gli ha aperto una nuova strada lavorativa: in corsia ha conosciuto don Pasquale Cotugno, responsabile diocesana di Caritas Cerignola e di Caritas Puglia. Con lui ha condiviso la stessa patologia e ora il laboratorio in cui sfrutta il suo passato da panificatore. È convinto però, che seguendo i consigli di Tommaso può diventare un buon esperto nella produzione di caramelle. “Formarli realizza un mio sogno”, spiega Perrucci mentre osserva Flavius e Martina. I due hanno poco meno di 18 anni, e qualche problemino con la giustizia in fase di risoluzione. Entrambi sono “felici di essere qui” e raccontano che andare a lavoro “è diventato divertente perché con i miei colleghi sto bene”, sussurra lei. Chi lavora nella fabbrica “ha un disagio, è una storia di un’esclusione sociale e alcune volte è vittima di un sistema culturale che non dà loro speranza”, aggiunge don Pasquale. La fabbrica di caramelle ha sede nel centro educativo Diorama, gestito dalla cooperativa sociale ‘Charlie fa surf’, braccio operativo della Caritas diocesana di Cerignola-Ascoli Satriano, e co-gestore del progetto.
“Con le caramelle cerchiamo di favorire l’inclusione di adolescenti che hanno avuto problemi con la giustizia e che possono recuperare il rispetto della legalità”, sottolinea Gaetano Panunzio, presidente della cooperativa “Charlie fa surf”. “Spero che per questi ragazzi sia un’esperienza costruttiva sul piano professionale e personale affinché acquisiscano fiducia in loro stessi”.

 

 

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Sport

Pallamano, la Puglia in festa per lo scudetto del Conversano

13 Giu 2025

di Paolo Arrivo

Una disciplina antica. Che al popolo sportivo può piacere o meno, nella ricerca della tecnica, oltre alla velocità o alla forza; di certo piace molto ai cittadini di Conversano, laureatosi campione d’Italia per l’ottava volta nella sua storia. Un risultato da festeggiare in tutta la regione. Una realtà da prendere a modello, la Pallamano Conversano, particolarmente nel territorio ionico, che ha vissuto un annus horribilis, da non rivivere.

Il cammino del Conversano

Lo scudetto non era affatto scontato. La stagione, infatti, è stata altalenante, al punto che all’interno della regular season non sono mancate i passaggi a vuoto e le critiche da parte della tifoseria biancoverde – pesante la sconfitta inflitta dal Merano ad aprile. Evidentemente la voglia di andare oltre le avversità è prevalsa. La squadra di mister Tarafino, che da giocatore è stato il più vincente nella storia della pallamano azzurra, aveva chiuso al quarto posto la stagione regolare: a quota 40, a un solo punto dal trio formato dalla capolista Cassano Magnago, da Albatro e Alperia Black Devils. Ai playoff ha eliminato Cassano in semifinale e avuto la meglio sul Merano in finale. Il trionfo al Pala San Giacomo è arrivato a tre anni di distanza dal settimo tricolore. Una soddisfazione doppia, vincere tra le mura amiche, in quel palazzetto, a quattordici anni dall’ultima volta. Altro motivo di orgoglio, non aver avuto bisogno di gara 3 per chiudere in finale la volata scudetto: Merano è stato sconfitto per 34-31 in gara 2, dopo il colpaccio fatto in casa loro. L’esempio da estendere a tutti gli sport è la capacità di farsi trovare pronti nei momenti che contano. Ovvero nel finale di stagione, anziché partire a spron battuto, per poi perdere energie e motivazioni.

Le storie

Tanti i volti e i protagonisti del Conversano. Tra quelli emergenti c’è l’abruzzese Camillo Di Mascio, che ha voluto dedicare lo scudetto alla cugina Gioia Muliere, tragicamente scomparsa a vent’anni per colpa di un incidente stradale. Rispetto alla vita umana, il tricolore di certo non ha alcun valore. Ma in qualche modo ogni piccola o grande gioia può essere condivisa con chi non fa più parte di questo mondo. Le vicende personali si intrecciano concorrendo al trionfo finale: lo scudetto del Conversano è la vittoria della provincia che non è più tale. Perché otto scudetti sono un numero invidiato dalla metropoli. L’auspicio è che questo gruppo abbia fame ancora. Nella prossima stagione avrà un altro avversario da cui difendere il tricolore: la Pallamano Trieste, la squadra più titolata d’Italia (al momento irraggiungibile, con 17 scudetti in bacheca), che ha fatto ritorno nella massima serie. Non meno affascinante è il derby della Puglia. Si pensi all’appassionante duello col Fasano nella finale playoff del 2022. Altra nota: il Pala San Giacomo fu voluto per i Giochi del Mediterraneo che si tennero a Bari nel ’97. A dimostrazione di come il grande evento internazionale che sta per raggiungere il capoluogo ionico possa avere un ampio raggio d’azione e ricadute positive anche nel medio o lungo termine.

 

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Diocesi

Rettoria Maris Stella a Montedarena, ostensione copia ufficiale della Sacra Sindone

13 Giu 2025

Sabato 14 e domenica 15 giugno alla rettoria Maris Stella di Montedarena ci sarà l’ostensione della copia a grandezza naturale della Sacra Sindone, di proprietà dei Templari Cattolici d’Italia, che riproduce nei minimi particolari l’originale esposta nel duomo di Torino.Nella circostanza, sabato 14 alle ore 20 il dott. Daniele Monteleone, collaboratore parrocchiale ed esperto di sindonologia, terrà un’ampia descrizione dell’importante reperto.

L’evento in pratica – ha spiegato il rettore don Gerardo Veneziani – apre la serie di manifestazioni che caratterizzeranno la stagione estiva in questa suggestiva località della litoranea salentina, in coincidenza con l’assegnazione della bandiera blu a Pulsano, il riconoscimento assegnato dalla Foundation for Environmental Education che certifica la qualità ambientale e turistica delle località costiere. La rettoria Maris Stella, per quanto di sua competenza, infatti sta approntando un ricco programma di iniziative culturali ed eventi di spiritualità per il coinvolgimento di quanti già in questi giorni cominciano ad affollare Montedarena e che prevede per sabato 21 giugno alle ore 21 un concerto di musica da camera con un ensemble di dodici musicisti locali.

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Ecclesia

Talsano, peregrinatio della Madonna del Carmine

13 Giu 2025

Per una Chiesa in uscita, così da coinvolgere le realtà residenziali più lontane dalla parrocchia del Rosario di Talsano, che si estende su un territorio molto vasto, il parroco don Armando Imperato ha pensato di portare in peregrinatio la venerata immagine della Madonna del Carmine in alcuni residence per momenti di preghiera e la celebrazione della santa messa. Questo, d’intesa con la confraternita talsanese del Carmine, quale preparazione ai solenni festeggiamenti della titolare che culmineranno il 16 luglio. S’inizierà lunedì 16 giugno con l’accoglienza del simulacro nel residence ‘I dioscuri’, in viale Unità d’Italia 450 alle ore 18.30, con l‘accoglienza da parte degli abitanti e la celebrazione eucaristica.

Venerdì 20, alle ore 18.30 toccherà alla villa della famiglia Preite in via D’Ayala 98 e venerdì 27, sempre alle ore 18.30, al residence ‘Madonna delle Grazie’.

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Diocesi

Martina, festa domenicale di Sant’Antonio nella parrocchia di San Francesco-santuario Cristo Spirante

13 Giu 2025

di Angelo Diofano

Anche quest’anno l’antica confraternita di Sant’Antonio di Padova (priore, Giovanni Martucci) insieme a tutta la comunità parrocchiale di San Francesco d’Assisi in Martina Franca vive la solenne festa in onore di Sant’Antonio di Padova, sacerdote e dottore della Chiesa.

La chiesa di San Francesco d’Assisi, dichiarata chiesa giubilare, proprio quest’anno celebra il 70° anniversario della sua elevazione a santuario intitolato a Cristo spirante (1955-2025).

Il tema generale degli approfondimenti – ha spiegato il parroco mons. Vincenzo Annicchiarico – rimane profondamente francescano, proprio perché Sant’Antonio fa suoi i principi fondamentali del francescanesimo: l’amore per la povertà e la dedizione verso i poveri, l’impegno missionario, la dimensione contemplativa e il rispetto del magistero della Chiesa.

Nella pregiata cappella dedicata a Sant’Antonio (1719), addobbata a festa, i fregi e le statue raccontano la grande devozione al Santo da parte dei martinesi. Essa è strutturata secondo i modi estetici barocchi, tipici dello stile della chiesa del ’700. Nella fascia mediana, fra gli interstizi delle quattro colonne a spirale disposte a coppia, ci sono quattro piccole statue di sante vergini e di martiri: a sinistra, Santa Barbara in alto, e Sant’Agata in basso; a destra, Santa Apollonia in alto, e Santa Lucia in basso. Nella parte superiore, oltre all’architrave, al fregio e al cornicione, compaiono vari ornamenti, e rispettivamente a sinistra e a destra, le statue di pietra di San Nicola e di Sant’Oronzo. Nella parte centrale dell’altare domina la statua di Sant’Antonio di Padova, anch’essa in pietra dipinta, montata su un piedistallo con tre angeli.

I festeggiamenti prevedono per sabato 14 alle ore 19 la santa messa presieduta da don Stefano Manente, vicario parrocchiale alla Regina Pacis di Lama.

Domenica 15 sante messe si terranno in mattinata alle ore 8.30 (cui seguirà la benedizione del pane) e alle ore 10.15 celebrate entrambe dal parroco mons. Vincenzo Annicchiarico e alle ore 11.30 (celebrata da padre Mathew Gaithan Kylamlya).

In serata alle ore 19 celebrazione eucaristica presieduta da padre Mathew e al termine (accompagnata dalla banda musicale di Martina Franca diretta dal m° Caterina Santoro) uscirà la processione che percorrerà piazza Pagano, via Donizetti, via Pergolesi, via Bellini, via Mascagni, via Aprile, via Valle d’Itria, via D’Annunzio, via Battisti, corso Messapia, via Bruni, via Ricupero, via Paisiello, via Mercadante, via Rossini e piazza Roma.
Al rientro, nella piazza illuminata a festa dalla ditta Ciaccia di Cisternino, concerto di musica leggera della banda ‘Giovani musicisti Antonietta D’Amico’ di Ceglie messapica.

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Diocesi

‘Ordo Virginum’, giornate di spiritualità

13 Giu 2025

Dal 24 al 29 luglio a Casa San Paolo (Martina Franca) si terranno le giornate di spiritualità dell’’Ordo Virginum’ di Puglia sul tema ‘Il libro di Rut: fedeltà e speranza’ che saranno guidate da mons. Ciro Marcello Alabrese, parroco della concattedrale Gran Madre di Dio.

Essendo limitato il numero dei posti, gli organizzatori chiedono di prenotarsi al più presto e comunque entro il 30 giugno. Chiunque fosse interessato a partecipare, o ricevere per informazioni per conoscere meglio questa nuova realtà e forma di vita, può contattare la signora Elena Falcone al seguente recapito telefonico: 3338549652.

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Lavoro

Tempi incerti e tanti dubbi sul futuro dell’acciaio. Interviene Bitetti

12 Giu 2025

di Silvano Trevisani

Tempi ancora incerti e un po’ di confusione. È quello che si registra sulla vicenda Ilva che vive di incontri interlocutori e di richieste di rinvii e approfondimenti. Nuovo incontro, oggi, questa volta al ministero del lavoro, dopo quello svoltosi nei giorni scorsi alla presidenza del Consiglio e chiusosi con la richiesta, da parte del governo, di altro tempo per fornire le risposte circa le risorse necessarie al funzionamento dell’azienda. E anche per fornire chiarimento sulla procedura di vendita che, come qualcuno suggerisce, potrebbe essere riaperta anche alle altre due proposte, quella indiana e quella americana, che erano state scartate in favore della azera Baku Steel.

L’incontro di oggi al ministero è stato più che interlocutorio. Si doveva discutere di cassa integrazione e delle modalità di utilizzo, ma poiché non è stata ancora avanzata alcuna procedura, non c’era ancora nulla da analizzare.

“Apprezziamo l’intento del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Calderone – ha dichiarato Valerio D’Alò segretario nazionale della Fim Cisl, al termine dell’incontro – di voler convocare questo tavolo così come aveva annunciato a Palazzo Chigi in tempi stretti. Abbiamo approfittato per ricordare all’azienda che, per noi, sarà importante che, come in ogni altra procedura, sia garantito sostegno al reddito ai lavoratori, formazione, rotazione, e che l’utilizzo della stessa sia consono alle necessità impiantistiche”.

Il segretario della Fim ha così concluso: “Aspetteremo i prossimi step, augurandoci che quello che si sta facendo porti nella direzione di realizzare quanto annunciato nell’incontro a Palazzo Chigi in merito a tutti gli elementi necessari alla conclusione positiva di una trattativa. Ci riferiamo all’AIA e all’accordo di programma che sarà necessario realizzare con Regione e Comune sulle necessità del nuovo ciclo produttivo dell’ex Ilva e tutto ciò che serve per garantire il rilancio di tutti i siti del gruppo e far rientrare al lavoro i lavoratori e le lavoratrici”.

Quanto al confronto svoltosi a Palazzo Chigi, che era stato già rinviato per la necessità dell’esecutivo di acquisire maggiori informazioni sulla trattativa con Baku Steel, ricordiamo che il governo ha chiesto un ulteriore rinvio per definire le nuove risorse necessarie per la nuova soluzione ponte. Una richiesta valutata negativamente. “il tempo ormai è scaduto – ha detto il segretario della Uilm Rocco Palombella – e qualsiasi rinvio è inaccettabile. Ancora più critica la Fiom Cgil, secondo la quale è indispensabile mantenere una presenza pubblica all’interno dell’azienda che gestirà gli stabilimenti. Occupazione, privatizzazione e la privatizzazione, secondo Di Palma, sono questioni che non si possono lasciare totalmente nelle mani dei privati, in un settore così determinante e così delicato.

Intanto, il neoeletto sindaco Piero Bitetti, interviene sulla vicenda, chiarendo che: “non condividerò alcun accordo di programma che sia già stato definito senza la partecipazione effettiva del Comune, del pubblico e della società civile. Ritengo urgente la sospensione del procedimento AIA finché non verranno rispettati i principi di trasparenza, pubblicità degli atti e consultazione democratica”. Bitetti chiede, inoltre, che si apra un processo strutturato e pubblico di co-progettazione dell’accordo di programma, in cui il Comune abbia pieno potere propositivo e di indirizzo, accanto a Regione, Governo, Commissione europea, parti sociali e comunità locali. Sollecita, infine, un impegno vincolante per garantire la tutela del lavoro: sicurezza nei luoghi di produzione, tracciabilità degli appalti, continuità occupazionale e strumenti di protezione sociale adeguati e universali”.

Sulla vicenda ex Ilva interviene il consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio (PD), presidente II Commissione consiliare Regione Puglia.
“Sulla vicenda ex Ilva, Taranto deve cambiare passo e deve diventare protagonista delle decisioni che si assumeranno nei prossimi mesi. Le scelte che il Governo è chiamato a compiere riguardano un’azienda strategica per il Paese, ma soprattutto una città ed una comunità stanche di subire provvedimenti non condivisi. Bene ha fatto il neoeletto sindaco di Taranto, Piero Bitetti, a sottolineare l’importanza di arrivare ad un Accordo di programma che non sia scritto e composto altrove e sottoposto al primo cittadino solo per un avallo notarile.

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Ecclesia

Anche ‘Pietre vive’ di Lizzano a Gorizia per la grande rapresentazione della Passione

12 Giu 2025

L’associazione ‘Pietre vive’ di Lizzano parteciperà, con i propri attori, all’evento ‘Calvario – Oltre il filo spinato’, rappresentazione itinerante della Passione di Cristo, organizzata da Europassione per l’Italia e dalla comunità di Škofja Loka (Slovenia), con oltre 350 attori, figuranti e volontari provenienti dall’Italia e dall’estero.
Il dramma sacro partirà sabato 14 giugno alle ore 18 da Gorizia con arrivo in piazza Transalpina a Nova Gorica. L’evento rientra nel programma ufficiale di ‘Go! 2025 – Nova Gorica’ e ‘Gorizia Capitale Europea della Cultura’, al fine di promuovere il dialogo, la pace e la memoria condivisa attraverso il linguaggio del teatro sacro.

Maggiori informazioni su https://www.europassione.org dove ci si potrà collegare per  la diretta streaming dell’evento a partire dalle ore 18 di sabato 14 giugno

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