Sport

Gioiella Prisma Taranto, operazione rinascita

foto G. Leva
21 Mar 2025

di Paolo Arrivo

Pochi giorni lunghi come mesi. Poi l’annuncio della Gioiella Prisma Taranto, a rassicurare i tifosi, e l’intera comunità: la pallavolo, nella città dei due mari, può continuare. La retrocessione dalla Superlega avrebbe potuto infliggere al volley un colpo mortale, in considerazione del contesto di crisi che sta vivendo lo sport locale. Ma alla fine è prevalsa la passione. E la voglia di andare oltre le avversità, di avere uno sguardo lungimirante, per non mettere fine a un ciclo durato cinque anni.

La reazione della Gioiella Prisma Taranto

“Abbiamo riflettuto a lungo sul futuro del progetto Prisma e sulla possibilità di fermarci. Ma guardando negli occhi chi lavora ogni giorno per questa società, sempre supportati con determinazione dalle aziende che lavorano con noi e dai loro rappresentanti, chi ha tifato per noi fino all’ultima partita, chi ha creduto in noi anche nei momenti più difficili, abbiamo capito che non era il momento di arrendersi”. Così Tonio Bongiovanni nella dichiarazione rilasciata a inizio settimana. Il presidente della Gioiella Prisma Taranto promette battaglia. “Saremo una squadra che lotta, che sogna, che non si arrende mai. Saremo ancora qui, per questo sogno e per questa maglia”. “Con rinnovata determinazione, ripartiamo per costruire ancora qualcosa di importante”, chiosa TB, non specificando la categoria della ripartenza. Ma appare scontato che si tratti della serie A2 – l’ipotesi ripescaggio, qualora la Superlega venga allargata a 14 squadre, è comunque praticabile. Altrettanto probabile è che il presidente abbia voluto testare il sentiment della tifoseria, prima di esporsi e fare proclami, nella consapevolezza che questa squadra appartiene alla città. E i supporter hanno risposto positivamente.

La Superlega

Anche se la Gioiella Prisma Taranto ha lasciato la massima serie nazionale, continuare a guardarla può essere utile e benaugurante, prendendo a modello certe realtà… Dalle prime due gare dei quarti di finale dei playoff le sorprese non sono mancate. Come la vittoria di Cisterna sull’Itas Trentino o quella di Milano in casa della Lube Civitanova. Quest’ultima, però, si è riscattata domenica scorsa andando a vincere per 3-0 in casa dell’Allianz. Senza ostacoli il cammino di Perugia che ha sconfitto nettamente Modena in entrambe le gare. Ad ogni modo, si gioca al meglio delle 5 partite, e nulla può essere dato per scontato. Qualsiasi squadra può commettere un passo falso. Ma, proprio perché si gioca al meglio delle cinque gare, la legge del più forte dovrebbe affermarsi. Nella prima parte della Superlega abbiamo assistito a incontri emozionanti. Tra i più belli, in casa Taranto, non possiamo dimenticare le vittorie su Grottazzolina, Civitanova, Monza. E quella su Milano nella gara inaugurale della Superlega Credem Banca. Un’affermazione netta che aveva illuso sul cammino della squadra retrocessa, ritrovatasi all’ultimo posto in classifica proprio al termine dell’ultima giornata.

 

 

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Diocesi

Rinnovamento nello Spirito: convocazione giubilare diocesana

21 Mar 2025

di Mario Di Serio

Il Rinnovamento nello Spirito della nostra diocesi celebra domenica 23 marzo la ‘Festa del ringraziamento’ nella convocazione giubilare diocesana che si terrà al seminario di Poggio Galeso.

Il programma della giornata, nel corso della quale si potrà lucrare l’indulgenza plenaria, prevede alle ore 9 l’accoglienza, alle ore 9.30 la preghiera carismatica comunitaria, alle ore 10 l’insegnamento a cura di Mario Landi, già coordinatore nazionale RnS, alle ore 11.45 pausa, alle ore 11.45 si rammenteranno i momenti più significativi del cammino effettuato lo scorso anno, alle ore 13 pausa pranzo, alle ore 15 la ripresa, alle ore 15.30 il ‘roveto ardente’ e alle ore 17 la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero, con il flash mob dei giovani e la conclusione con i saluti.

 

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Diocesi

Paola Adamo, chiusura del processo diocesano

21 Mar 2025

di Angelo Diofano

Sabato 22 marzo, alle ore 18, nella parrocchia di San Giovanni Bosco, a Taranto, l’arcivescovo mons. Ciro Miniero presiederà la santa messa, al cui termine avrà luogo la solenne sessione conclusiva del tribunale diocesano sulla causa per la vita, le virtù e la fama di santità della Serva di Dio Paola Adamo, un momento di grande importanza per il cammino verso la sua beatificazione. Oltre alla grande famiglia salesiana nella quale Paola era cresciuta, saranno presenti mons. Pasquale Morelli, che ha presieduto il tribunale diocesano, insieme a mons. Marco Gerardo, il postulatore don Martino Mastrovito e i familiari della giovane. Significativa la testimonianza e la presenza dell’architetta Paola D’Ammacco, la mamma di Paola e presidente della Fondazione a lei dedicata.
«È un’emozione grandissima essere arrivati a questa fase – ha dichiarato Lucia D’Ammacco –; Paola era una ragazza splendidamente normale; eppure i suoi messaggi erano semplici e forti, ed è di questo che ancora oggi abbiamo bisogno. Si tratta di un momento importante anche per la Fondazione, che in questi anni si è spesa per sostenere altri giovani come Paola, i loro sogni e la loro formazione, attraverso borse di studio e iniziative di supporto».
Si chiude così una fase importante per Paola Adamo e la Fondazione, iniziata otto anni fa, quando nel giugno del 2017 l’allora arcivescovo mons. Filippo Santoro nominò don Martino Mastrovito postulatore della causa, con l’obiettivo di avviare una raccolta di scritti, video e diari della giovane Paola per documentarne le virtù del cammino terreno con apposito editto. Ora l’incartamento passerà alla Congregazione delle Cause dei santi di Roma, dove un’apposita commissione valuterà se vi sono i documenti necessari e le basi per avviare la causa di beatificazione.

 

Paola Adamo nacque a Napoli il 24 ottobre 1963, figlia di Claudio Adamo e Lucia D’Ammacco, una delle prime architetto donna di Taranto. La sua vita è stata caratterizzata da una profonda fede e dedizione alla comunità cristiana, che ha lasciato un segno indelebile nei cuori di coloro che l’hanno conosciuta. La testimonianza di questa giovane ragazza, morta a 14 anni nel 1978, quarantasette anni fa, per una leucemia fulminante, è ancora oggi importante e quanto mai attuale. Frequentava il liceo artistico Lisippo e adorava gli studi artistici. È suo il bozzetto del crocifisso che il papà Claudio, architetto e docente del medesimo istituto scolastico, utilizzò per il progetto definitivo della croce realizzata in occasione della visita di Giovanni Paolo II a Taranto nel 1989, oggi conservato nella chiesa dello Spirito Santo a Taranto-2. Paola praticava sport, aveva tanti amici e amiche, scriveva un diario sin dall’età di otto anni ed è proprio dai suoi appunti e dai temi che emergono le sue posizioni contro il bullismo, contro la “moda” come fenomeno di omologazione delle creatività personali, la sua idea di scuola idea quale ambiente famigliare e accogliente purtroppo ben distante dal reale, l’importanza delle amicizie, i rischi derivanti dall’agiatezza e dalle droghe.

Per ulteriori informazioni sulla vita e le opere di Paola Adamo, è possibile visitare il sito ufficiale della Fondazione a lei dedicata: paolaadamo.it

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Francesco

Papa Francesco al Gemelli: ‘In miglioramento le sue condizioni cliniche, ma occorre cautela’

ph Ansa-Sir
21 Mar 2025

“Le condizioni cliniche di papa Francesco si confermano in miglioramento”: questa la nota della sala stampa della Santa sede, a proposito della trentacinquesima giornata di degenza del pontefice al policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale.
“Il Santo padre ha sospeso la ventilazione meccanica non invasiva e ridotto anche la necessità dell’ossigenoterapia ad alti flussi – si legge ancora nel bollettino -. Continuano i progressi della fisioterapia motoria e respiratoria.

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Diocesi

La festa di San Giuseppe a Montemesola

21 Mar 2025

di Angelo Diofano

A Montemesola, San Giuseppe verrà festeggiato la domenica successiva alla solennità, 23 marzo, a cura della parrocchia Santa Maria della Croce, da dove alle ore 16.30 partirà la processione con le confraternite e la banda musicale cittadina.
Durante il percorso per via Regina Margherita, via Vittorio Emanuele, via Puccini, via Matteotti, via Rimembranze e via Roma, il parroco don Andrea Casarano impartirà la benedizione alle ‘tavolate di San Giuseppe’ allestite dai devoti.
La processione sosterà quindi in piazza IV novembre per la celebrazione della santa messa.
Dopo il rientro del simulacro in chiesa, le tavolate saranno spostate in piazza IV novembre, pronte per la degustazione.

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Diocesi

Esercizi spirituali per la vicaria di Talsano

20 Mar 2025

Dal 24 al 26 marzo si terranno gli esercizi spirituali per la vicaria di Talsano, con meditazioni a cura di mons. Carmine Agresta sul tema ‘Dare forma a una promessa’, prendendo spunto dal Libro di Giosuè.
In ognuna delle tre giornate, adorazione eucaristica in tutte le parrocchie della vicaria dalle ore 9.30 alle 12; a mezzogiorno, recita dell’angelus.
In serata, appuntamento comunitario alle ore 17 nella parrocchia di Sant’Egidio per l’adorazione eucaristica, cui seguirà la santa messa alle ore 18 e alle ore 19.30 la meditazione con la preghiera conclusiva.

Lunedì 24 l’animazione sarà a cura delle comunità parrocchiali di San Vito e della Regina Pacis;

martedì 25, l’animazione sarà a cura delle parrocchie di Nostra Signora di Fatima, San Donato e della rettoria di Santa Maria di Talsano;

mercoledì 26, l’animazione sarà affidata alle parrocchie del Rosario e di Sant’Egidio e alla comunità dei padri saveriani.

Infine giovedì 27, alle ore 18, si terrà il Giubileo dei fidanzati con la via crucis vicariale che partirà dalla rettoria di Santa Maria di Talsano (Tazzano), con arrivo al santuario di Nostra Signora di Fatima.

 

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Eventi culturali in provincia

Martina Franca, incontro sul bullismo al Divino Amore

20 Mar 2025

A Martina Franca nel programma degli incontri culturali della parrocchia del Divino Amore, domenica 23 marzo alle ore 18, nell’auditorium parrocchiale, la dott.ssa Eliana Sabatelli, pedagogista, psicologa e psicoterapeuta, parlerà su ‘Il bullismo in… parole, opere e omissioni; mio figlio: vittima, bullo o complice?’

 

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Giubileo kids

Giubileopoli: un gioco da tavolo pensato per far vivere ai ragazzi l’avventura del Giubileo

Un gioco che unisce fede, cultura e divertimento

20 Mar 2025

Pensato per far vivere ai ragazzi l’avventura del Giubileo, Giubileopoli non è solo un gioco da tavolo: è un’esperienza che mescola fede, cultura e divertimento, creando un percorso emozionante per i giovani pellegrini.
Il gioco trasporta i partecipanti nel cuore del pellegrinaggio, con sfide, scoperte e opportunità di crescita spirituale.
L’obiettivo del gioco è semplice: i giocatori, nei panni di pellegrini, devono raccogliere gli oggetti essenziali per il cammino, affrontare prove difficili, attraversare i ponti di Roma e conquistare le quattro chiavi delle Porte sante per completare il viaggio nelle Basiliche papali.

Un viaggio di scoperte e sfide

In Giubileopoli, i giocatori iniziano il loro pellegrinaggio raccogliendo oggetti fondamentali: la bisaccia, il bastone, la zucca, l’impermeabile e la conchiglia. Ogni oggetto si ottiene rispondendo a domande che spaziano dalla Bibbia alle tradizioni culturali e spirituali dei popoli, una vera e propria occasione di apprendimento. Superate queste sfide iniziali, i pellegrini si dirigono verso luoghi simbolo della fede, come il Palazzo della Giustizia, la Casa del Perdono, l’Albergo della Carità e il Rifugio della Speranza, dove possono ottenere le quattro chiavi necessarie per varcare le Porte sante. Ma non sarà facile: condizioni meteorologiche avverse o altri imprevisti potrebbero obbligare i giocatori a tornare indietro se non sono ben preparati.

Il percorso finale e la conclusione del pellegrinaggio

Alla fine, attraversando i ponti di Roma, i pellegrini giungeranno alle basiliche papali, completando così il loro viaggio spirituale e culturale. Il gioco non solo trasforma il Giubileo in un’avventura coinvolgente, ma lo rende anche un’opportunità di crescita personale e di condivisione. È un’esperienza unica che avvicina i giovani alla fede in modo divertente e dinamico, offrendo uno spunto di riflessione su valori importanti come la carità, la speranza e il perdono.

Un sostegno importante per realizzare Giubileopoli

Per portare Giubileopoli nelle famiglie, nelle scuole e nelle parrocchie, l’iniziativa ha bisogno del supporto di tutti. Con il tuo aiuto, il Giubileo diventerà un’esperienza di gioco e di fede che arricchirà i giovani pellegrini e li guiderà lungo il cammino di spiritualità e crescita. Sostieni Giubileopoli e diventa parte di questo straordinario progetto!

 

Gli autori

Il Giubileo è un viaggio spirituale che si arricchisce grazie anche all’impegno e alla creatività di due presbiteri appassionati di catechesi e formazione giovanile:

Don Enrico Garbuio, nato nel 1979 a Montebelluna (Tv), è presbitero dell’arcidiocesi di Ferrara-Comacchio. Ha insegnato religione e collaborato con l’Azione cattolica ragazzi. Ha pubblicato ‘Fatti per il cielo’ ed è specializzato in missiologia.

Don Dino Mazzoli, nato nel 1980 a Frosinone, è presbitero della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino.
Parroco e fondatore del personaggio Din Don Art, è autore di vari libri, tra cui ‘Din don art. Luci… di carta’. Conduce il programma ‘Caro Gesù’ su Tv2000.

Entrambi, con la loro creatività, rendono la fede accessibile e coinvolgente per i giovani.

 

Per sostenere Giubileopoli: https://crowdfunding.taueditrice.it/prodotto/giubileopoli/

 

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Carta del pellegrino

Carta del Pellegrino di Speranza: l’esperienza degli scout del Taranto15

20 Mar 2025

di Angelo Diofano

“La proposta di intraprendere un percorso per le chiese giubilari della diocesi, con l’utilizzo della ‘Carta del Pellegrino di Speranza’ è giunta proprio dai miei ragazzi scout, ragazzi d’età compresa tra i 12 e i 16 anni, mentre discutevamo dei preparativi in vista del Giubileo degli adolescenti che vivremo a Roma dal 25 al 27 aprile”: a parlare è Massimo Calogero, capo scout Agesci del Taranto15 alla parrocchia San Nunzio Sulprizio e maresciallo di Marina nella vita di tutti i giorni.
“La Carta del Pellegrino di Speranza, che abbiamo ritirato al bookshop della basilica cattedrale – continua Calogero – è per noi un vero e proprio documento di viaggio che accompagna i momenti di riflessione e preghiera organizzati durante le tappe del nostro pellegrinaggio ed attesta l’impegno ad aprire le nostre vite all’incontro con l’altro e alla faticosa ricerca verso la riconciliazione e il perdono. Inoltre, il timbro apposto nelle chiese all’atto dell’accoglienza, testimonia il cammino da noi compiuto proprio come un tempo avveniva nel Cammino di Santiago di Compostela, dove ognuno, a destinazione, riceveva la valva della conchiglia da appuntare sul petto”.

 

 

Il capo scout riferisce dei vari momenti di preparazione al cammino giubilare, in cui ai ragazzi è stato spiegato che si tratta di una preziosa opportunità per accogliere il dono della speranza facendolo fermentare ogni giorno nella propria vita per poi trasferirlo agli altri attraverso concreti gesti d’amore partendo dagli ambiti più prossimi quali la famiglia e gli amici.
“La prima tappa di questo percorso – dice – l’abbiamo compiuto, col reparto al completo, durante il campo invernale nella basilica di San Martino, a Martina Franca, cui è seguita la Concattedrale, il santuario della Madonna di Fatima a Talsano e quello della Madonna della salute, in città vecchia constatando un’adeguata accoglienza e la disponibilità ad apporre il timbro sulle nostre ‘carte’.
Tutti
– conclude – hanno potuto far esperienza dell’appartenenza diocesana, in una sorta di comunità allargata con tanti stimoli di crescita nella fede e nel confronto con gli altri  che si rifletterà senz’altro nella vita di ogni giorno per divenire cristiani e cittadini sempre migliori”.

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Eventi culturali in città

Il MarTa festeggia la Primavera: sabato 22 arte e performance musicali

20 Mar 2025

Sabato 22 marzo torna all’interno del Museo archeologico nazionale di Taranto l’arrivo della Primavera, con un evento che celebra l’arte e la musica.
Una grande festa all’insegna dell’arte e della cultura che vedrà protagonisti gli studenti del liceo statale Archita di Taranto che durante tutta la mattinata allieteranno il pubblico con mini-concerti gratuiti nell’area di ingresso del Museo archeologico nazionale di Taranto.
È un modo per aprire ancora di più il Museo all’esterno – spiega la direttrice del Museo di Taranto, Stella Falzone – considerato che chiunque nella hall all’ingresso del Museo, fino alla capienza raggiunta, potrà assistere gratuitamente alle performance di questi giovani musicisti, che si svolgeranno respirando la brezza della primavera culturale di cui si faranno artefici”.
La performance sarà di mezz’ora e sarà riproposta negli intervalli orari delle 10, delle 11 e delle 12.
Patrimonio culturale ma anche patrimonio di saperi e talenti che anche attraverso l’iniziativa del liceo musicale Archita di Taranto ha il proposito di creare, all’interno delle programmazioni disciplinari musicali, una formazione cameristica stabile e rappresentativa delle specialità strumentali della scuola.
Si tratta quindi di un lavoro in itinere che trae linfa vitale dalle occasioni culturali di prestigio come questa e che tenta di affermarsi nel panorama artistico della città” – dicono dallo stesso liceo, guidato dalla dirigente scolastica Annarita Vozza.
Il programma musicale della giornata prevede l’esecuzione de La Sonata n. 8 in do minore per pianoforte di Beethoven.
Nella versione per pianoforte e orchestra da camera, ideata dal prof. Paolo Battista, docente e direttore della formazione, essa assume le sembianze del “Concerto” per strumento solista e orchestra. La parte pianistica, intatta nella sua originalità storica, espressiva e virtuosistica, è circondata dalle parti strumentali di accompagnamento. È evidente la straordinaria facilità della futura orchestrazione che Beethoven ha trasmesso alla Sonata e che prelude ai capolavori assoluti delle nove sinfonie e che ha consentito la realizzazione di questa piccola perla cameristica.
E’ uno degli esperimenti nati in seno alla programmazione didattica del laboratorio cameristico del Liceo Musicale Archita e che, dopo anni di rielaborazione, prende forma con un concerto offerto ai visitatori del MArTa e al pubblico in generale. I referenti del progetto sono i professori Paolo Battista (direttore e arrangiatore) e Luca Marri (coordinatore artistico e docente di pianoforte).
Gli interpreti della mattinata musicale saranno giovani studenti del liceo Archita di Taranto: Giulia Milella Kotone (pianoforte solista e flauto traverso); Giovanni Martella (oboe);  Piergiorgio Mingolla (clarinetto); Vittorio Cuccaro (fagotto); *Swami Panico e Caterina Cuccaro (violini); Aurora Fincato (viola); Davide Maria Pasca (violoncello); Mattia Colella (contrabbasso).
La visita alle collezioni del museo (compresa la mostra ‘Penelope’ e l’esposizione della Lex Municipii) sarà sempre possibile e previo acquisto del titolo d’ingresso (di 10 euro).

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Confraternite

Concorso internazionale di musiche per la Settimana Santa: le anticipazioni del direttore artistico Giuseppe Gregucci

20 Mar 2025

di Angelo Diofano

Sabato sera, 22 marzo, nella chiesa di San Domenico sarà annunciata la composizione vincitrice della prima edizione del concorso internazionale  di marce per la Settimana Santa ‘Città di Taranto’, organizzato dalla confraternita della SS. Addolorata e San Domenico. Questo, durante un concerto dell’Orchestra di fiati ‘Santa Cecilia-Città di Taranto’ diretta dal m° Giuseppe Gregucci, che eseguirà i cinque brani finalisti, fra le quali sarà proclamato il primo classificato.

“Sinceramente non ci aspettavamo un numero così nutrito di composizioni giunte all’esame della giuria – ha ammesso il direttore artistico del concorso, il m° Giuseppe Gregucci – Ne sono infatti pervenute ben 29 da tutte le regioni e anche da alcune nazioni del bacino mediterraneo. È stato così necessario un minuzioso lavoro di valutazione basato su criteri ben precisi, primo fra tutti l’eseguibilità in forma itinerante: e non tutte rispondevano a questo requisito e ad altri”.

Il maestro spiega che lo scopo di questo concorso (fortemente voluto dal priore Giancarlo Roberti e dal padre spirituale del sodalizio, mons. Emanuele Ferro) ha avuto lo scopo di stimolare i compositori a scrivere nuove marce per arricchire il repertorio tarantino, possibilmente con linguaggi musicali e idee originali che si sappiano inserire nel particolare contesto dei nostri riti penitenziali. “E questo – ha ribadito Gregucci – è stato ben compreso dalla maggior parte dei compositori che vi hanno aderito. Abbiamo anche  apprezzato molto la proposta di idee innovative che, nonostante siano lontane da ciò che è richiesto nel bando, meritano di essere attenzionate”.

L’altro criterio di cui si è tenuto conto – ha aggiunto – è stato quello della originalità delle musiche, affinché l’ascoltatore non colga la sgradevole sensazione del ‘già sentito’ e che magari siano all’altezza dei capolavori  di Bastia, Consenti, Bonelli, Rizzola e altri, che in epoche diverse, hanno saputo ben scrivere per questo particolare genere di musica bandistica. “Attualmente – ha commentato il maestro – anche in ambito compositivo si nota una certa vena dilettantistica in cui mancano gli elementi fondamentali della materia, che purtroppo tiene alla larga i compositori professionisti, la cui vena creativa questo bando, appunto, ha voluto stimolare. Ciò è avvenuto per esempio con il concorso svoltosi sempre a Taranto nel 1978, grazie al quale è scaturito quel capolavoro che tutti amiamo, che è ‘Grido di dolore’ del maestro Amleto Cardone. È forse questo il caso a cui fare riferimento, con un compositore ‘di mestiere’ che seppe creare una marcia funebre in cui le melodie, le armonie e le combinazioni timbriche sono ricercatissime e per nulla scontate ma allo stesso tempo è eseguibile in processione, non solo in concerto, riconoscibile dalle prime battute da chi l’ascolta. È questa la vera riuscita di quel concorso di quasi mezzo secolo ed è ciò che ogni compositore, che si voglia dire tale, dovrebbe ricercare. E speriamo che accada così anche per la marcia vincitrice, che sarà annunciata ed eseguita sabato prossimo”.

Come già annunciato, la giuria della fase finale del ‘Città di Taranto’ è composta dai maestri Ermir Krantja, Vincenzo Anselmi, Michele Pezzuto, Donato Semeraro e Nicola Cotugno, tutti musicisti di chiara fama; è previsto anche un premio speciale della tradizione tarantina, intitolato a mons. Mimino Quaranta (il compianto padre spirituale della confraternita), che sarà assegnato da una giuria formata dai rappresentanti di tutte le confraternite tarantine, e una menzione speciale da parte dei musicisti della banda tarantina.

Ospite della serata, che verrà presentata da Rosalba De Giorgi, sarà il noto m° col. Vincenzo Borgia, tarantino di nascita, già direttore della Banda dell’Arma dei Carabinieri, al quale la confraternita della SS.Addolorata e San Domenico conferirà il premio alla carriera.

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Emiliano Manfredonia (pres. Acli): “L’Europa di Ventotene è la nostra!”

20 Mar 2025

“Le parole pronunciate ieri, mercoledì 19, dalla presidente del Consiglio in aula, con il suo tentativo di sminuire il valore del Manifesto di Ventotene, – ha sostenuto Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli – rappresentano un attacco inaccettabile all’idea dell’Europa che ha ispirato generazioni di cittadini e ha garantito pace e prosperità al nostro continente. Sono parole  antieuropeiste, per la fase storica che viviamo, e decisamente un’offesa alla memoria di tutti gli europei quando dileggiano quel Manifesto come un inno alla dittatura del proletariato.
La nostra Europa è quella di Spinelli, Rossi, Colorni, Hirschman, e di tutti coloro che nel buio della dittature e della guerra seppero sognare un’Europa libera e democratica.
È l’Europa costruita con pazienza dai cattolici democratici come De Gasperi e Moro, dai liberali come Malagodi, dai repubblicani come La Malfa, dai socialisti come Giolitti, dai comunisti come Amendola.
L’Europa dei grandi statisti come Adenauer, Schuman, Monnet, Spaak e Delors, che seppero guardare oltre la miopia dell’interesse nazionale, cosa che la nostra premier è incapace di fare.
Il  Manifesto di Ventotene – ha proseguito Manfredonia – non è un pezzo di carta vecchio e superato, ma uno dei fondamenti dell’Europa che vogliamo e di cui oggi c’è più bisogno che mai. Un’Europa capace di parlare con una voce sola, che non cede alla frammentazione, che non alza muri e che non si chiude in egoismi nazionali.
Più ancora il Manifesto di Ventotene fu un grido di libertà che uomini incarcerati per la loro lotta contro il fascismo seppero lanciare come segnale di riscatto, ponendo le basi per la lotta di liberazione che ci avrebbe condotti alla creazione della Costituzione repubblicana.
Di fronte alle minacce globali di guerra, disuguaglianze, crisi climatica, l’unica risposta possibile è quella di una più perfetta Unione dei Paesi europei che sia veramente coesa, forte, solidale. Opporsi a questa visione significa indebolire il futuro del nostro continente e condannarlo all’irrilevanza. Forse tutta questa ammirazione da parte della Meloni per Trump la porta a pensare e dire le stesse cose che pensa e dice dell’Europa il presidente americano: di questo passo le piaceranno anche i dazi che Trump potrebbe applicare alle aziende italiane.
La presidente Meloni dovrebbe uscire dalla logica di fazione che, forse come reazione alla grande manifestazione di sabato scorso che ha messo in evidenza l’attaccamento di larghi settori dell’opinione pubblica all’idea europea, l’ha portata a dire quello che ha detto ieri e dovrebbe scusarsi.
Le Acli
– ha concluso il presidente nazionale delle Associazioni cristiane lavoratori italiani – continueranno a battersi per l’Europa unita nata anche dal Manifesto di Ventotene, che sia un’Europa di pace, di giustizia sociale e di democrazia. Perché quell’Europa è la nostra”.

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